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L'italia vista dagli altri

Con l'Europa il governo sceglie la via greca di Tsipras e Varoufakis

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese

Con l’Europa il governo sceglie la via greca di Tsipras e Varoufakis

Madrid, 7 giu 09:09 - (Agenzia Nova) - Pochi giorni dopo le elezioni del 26 maggio, la Commissione europea ha deciso di proporre all'Eurogruppo l'apertura di una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo contro l'Italia. Il Belpaese ha chiuso il 2018 con un rapporto deficit/Pil del 2,1 per cento, quindi sotto il tetto del 3 per cento previsto dal Patto di stabilità. Tuttavia , ricorda il quotidiano spagnolo "El Pais", nel 2012, gli Stati membri si sono impegnati a ridurre il debito pubblico sotto il 60 per cento del Pil in 20 anni e, secondo le stime di Bruxelles, il prossimo anno il fardello italiano, invece di calare, aumenterà al 135 per cento del Pil. Il patto - riconosce il giornale madrileno - non ha senso in termini economici e costringe un Paese già sull'orlo della recessione a fare un brutale aggiustamento fiscale, con il rischio di una fuga di capitali e un'altra crisi dell'euro. Ma l'Italia - scrive "El Pais" - nel 2012 ha scelto la via greca di Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis, con una differenza sostanziale, ovvero che il debito pubblico di Atene era di 200 miliardi di euro mentre quello di Roma è di oltre 2.350 miliardi. L'auspicio è dunque che si raggiunga un accordo all'interno dell'Eurogruppo per evitare la catastrofe ma la situazione non è affatto semplice. Il governo italiano è infatti molto instabile mentre Salvini, leader dei sondaggi, potrebbe sfruttare l'immagine di una Ue come fonte di tutti i mali per andare a elezioni anticipate e fare il carico di voti.

Leggi l’articolo del Pais

Salvini attacca i giudici

Londra, 7 giu 09:09 - (Agenzia Nova) - Una rovente disputa è esplosa in Italia sul rispetto della legge e sull'indipendenza della magistratura dopo gli attacchi del ministro dell'Interno, il vicepresidente del Consiglio e leader della Lega Matteo Salvini, contro i giudici, in particolare contro tre magistrati donne che hanno sfidato le sue politiche sull'immigrazione. Lo scrive oggi il quotidiano britannico "The Guardian". Salvini ha annunciato che chiederà al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, di decidere se quelle magistrate avrebbero dovuto astenersi dal giudicare in alcuni casi che vedono coinvolti degli immigrati, a causa delle loro note opinioni in conflitto con il decreto sulla sicurezza e l'immigrazione. 

Leggi l’articolo del Guardian

Per Draghi i minibot sono illegali

Berlino, 7 giu 09:09 - (Agenzia Nova) - Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha criticato la mozione approvata dalla Camera dei deputati sull'introduzione dei minbot in Italia. “Sono illegali perché sinonimo di un altra valuta”, diversa dall'euro, “oppure sono altro debito”, ha affermato Draghi durante la conferenza stampa che ha tenuto al termine della riunione del Consiglio direttivo della Bce svoltasi a Vilnius in Lituania nella giornata di ieri, 6 giugno. 

Leggi l’articolo dell’Onvista

Con Salvini, la Rai diventa populista

Londra, 7 giu 09:09 - (Agenzia Nova) - La Rai, l'emittente televisiva pubblica italiana, sta cadendo "nelle mani degli amici del presidente russo Vladimir Putin, dei nemici dell'Europa e degli attivisti anti-vaccin" grazie all'accresciuta influenza del leader della Lega Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno. Lo riferisce oggi il quotidiano britannico "The Times", citando le opinioni di diversi oppositori politici della Lega, secondo i quali Salvini starebbe usando il suo crescente potere nel governo per trasformare i canali della Rai "in un megafono delle sue politiche populiste ed euroscettiche".

Leggi l’articolo del Times

 


PANORAMA INTERNAZIONALE


 

"Bloomberg", Bruxelles necessita di un diverso tipo di disciplina fiscale

New York, 7 giu 09:09 - (Agenzia Nova) - I preparativi della Commissione europea per sanzionare l'Italia per il suo eccessivo indebitamento pubblico pongono di fronte a un dilemma, scrive un editoriale non firmato riconducibile alla direzione di "Bloomberg": "Che senso ha ricorrere a regole che mancano di credibilità contro un paese membro che agisce in cattiva fede?". Secondo l'editoriale, l'approccio di Bruxelles alle intemperanze fiscali della quarta economia europea è inefficace; la Commissione "ha tentato la via della clemenza lo scorso anno", quando ha dato il via libera con riserbo alla legge di bilancio del governo Movimento 5 stelle-Lega. E ora si è risolta a "puntare l'indice". L'Italia potrebbe subire una sanzione iniziale sino a 3,5 miliardi di euro e una revisione più rigorosa dei suoi conti da parte dell'Ue, e in caso di nuove inadempienze potrebbe subire ulteriori sanzioni sino allo 0,5 per cento del prodotto interno lordo, oltre a perdere l'accesso ai finanziamenti della Banca degli investimenti. Tale approccio, avverte "Bloomberg", non farà che rafforzare le forze populiste, che "hanno fatto della violazione delle regole una virtù". Eppure - afferma l'editoriale - l'Italia dovrebbe perseguire la disciplina di bilancio nel suo stesso interesse, per non rischiare di incorrere in difficoltà nel rifinanziamento del debito. La colpa di Bruxelles, nell'attuale scenario di tensione, sarebbe secondo l'editoriale la scarsa determinazione a perseguire una disciplina a livello di blocco europeo, e applicata con consistenza a tutti i paesi membri; le regole, inoltre. andrebbero "ridisegnate, applicate con consistenza e presentate ai cittadini in modo che possano comprenderle e sostenerle"; nella pratica, invece, il sistema dei regolamenti finanziari europei è stato "eccessivamente rigido (...) e applicato in maniera incostante".

Leggi l’articolo di Bloomberg

Renault indebolita dopo la tentata fusione con Fca

Parigi, 7 giu 09:09 - (Agenzia Nova) - Renault è uscita fortemente indebolita dal fallito tentativo di fusione con Fiat Chrysler Automobiles (Fca). Lo scrive il quotidiano francese “Le Figaro”, spiegando che ieri, 6 giugno, il titolo del gruppo francese ha perso il 6,4 per cento in Borsa mentre quello di Fca ha guadagnato lo 0,03 per cento. Un risultato che dimostra come il mercato ritenesse il progetto più vantaggioso per Renault che per Fca. La mancata fusione rappresenta un fallimento per il presidente del costruttore automobilistico francese, Jean-Dominique Senard, che ha cercato fino all’ultimo di finalizzare l’operazione. Adesso Senard avrà problemi nel negoziare con altri costruttori, che si rivolgeranno direttamente al governo visto quanto è accaduto.

Leggi l’articolo del Figaro