La nave Open Arms arriva al porto di Barcellona. Foto LaPresse

Un giudice dice che la Spagna deve accogliere i rifugiati italiani

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Sueddeutsche Zeitung, El Pais, La Vanguardia, Telegraph e Financial Times 

Immigrazione: il Tribunale supremo condanna la Spagna per i mancati ricollocamenti

  

Madrid, 12 lug 08:31 - (Agenzia Nova) - Il Tribunale supremo ha condannato la Spagna per non aver rispettato gli accordi siglati con l’Ue, che prevedono il ricollocamento di 19.449 richiedenti asilo provenienti da Italia e Grecia. Lo rende noto il quotidiano “El Pais”, sottolineando che è la la prima volta in cui una corte condanna il governo del proprio Paese per questo tipo di violazione. Secondo l’alto tribunale, che ha accolto il ricorso presentato da “Associació de Suport a Stop Mare Mortum” , la Spagna avrebbe disatteso un patto “vincolante e obbligatorio”, ospitando appena 2.500 profughi, e per questo dovrà immediatamente correre ai ripari. L’accordo era stato firmato dall’esecutivo guidato da Mariano Rajoy in piena crisi migratoria ma sarà ora il suo successore, Pedro Sanchez, a doverlo onorare.

  

El Pais

La Vanguardia


  

Immigrazione, "Sueddeutsche Zeitung" punta l'indice contro il "silenzio" in Italia

  

Berlino, 12 lug 08:31 - (Agenzia Nova) - L’Italia è "politicamente anestetizzata", sostiene la "Sueddeutsche Zeitung", secondo cui i populisti al governo hanno "scalfito la tradizione umanista del paese" in un clima di silenzio generale che dura da oltre un mese. L'opposizione di sinistra "è silenziosa" di fronte alle politiche del ministro dell'Interno Matteo Salvini", il titolare del Viminale "più a destra" nella storia della Repubblica, secondo il quotidiano tedesco. Alcuni giorni fa il Partito democratico ha tenuto una riunione nazionale. Ci si aspettava che il comitato proponesse un contro-programma, una campagna contro i populisti. I progressisti, afferma il quotidiano, avrebbero l'opportunità di chiedere "una maggiore umanità nella politica migratoria, più Europa, di sostenere le vaccinazioni". Fare l’opposizione "non è mai stato più facile", scrive la "Sueddeutsche Zeitung". Il Pd, però, resta paralizzato dalle animosità interne, dallo scontro pro e contro l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Nel Pd alcuni imputano all'ex premier ed ex segretario di aver fatto svanire l'opportunità di un governo con il Movimento 5 stelle. Gli attacchi a Renzi sono così feroci che l'ex premier "sta già lavorando a un piano b: fare il conduttore televisivo". In questi giorni, a quanto pare, sono in corso trattative con Mediaset, l’impero mediatico di Silvio Berlusconi, in occasione della trasmissione di una serie di film documentari sulle bellezze d’Italia. In passato, "tirate xenofobe come quelle individuate da Salvini avrebbero dato luogo a petizioni e manifesti, a volte a sit-in spontanei e scioperi della fame", scrive la "Sueddeutsche Zeitung", cui evidentemente non è giunta notizia di iniziative come quella della rivista "Rolling Stone". Il giornalista Andrea Camilleri, l’inventore del Commissario Montalbano, 92 anni, parla di un incubo in un’intervista. “Non riconosco più gli italiani”, dice. “Applaudono persino quando il governo chiude i porti”. Lo scrittore Sandro Veronesi chiede ai suoi colleghi intellettuali sostenitori dell'accoglienza di non limitarsi più alle parole. In una lettera aperta a Roberto Saviano sul “Corriere della Sera” ha scritto che intellettuali e celebrità di buona volontà dovrebbero andare anche sulle navi che salvano in mare vite umane. Calciatori, attori, artisti. Veronesi ha chiamato Francesco Totti, l’ex stella del calcio di Roma, che era stato fotografato di recente con uno scudo sul petto: #Refugees. Il movimento civico “Libera”, che di solito si dedica alla lotta contro la mafia, ha lanciato una campagna di solidarietà per i migranti simboleggiata da una maglietta rossa, riporta il quotidiano, che evidentemente giudica queste iniziative insufficienti. 

  

Sueddeutsche Zeitung

  


  

Italia, gli operai Fiat in sciopero per protesta contro i 100 milioni di euro spesi per Cristiano Ronaldo dalla Juventus degli Agnelli

 
Londra, 12 lug 08:31 - (Agenzia Nova) - In Italia un sindacato ha chiamato allo sciopero gli operai della fabbrica Fiat di Melfi, per protestare contro l'esborso di 100 milioni di euro pagati dalla Juventus per acquistare Cristiano Ronaldo dal Real Madrid: lo riporta il quotidiano britannico "The Telegraph", spiegando che sia l'industria automobilistica Fiat che il club di calcio Juventus sono controllate dalla holding Exor di proprietà della famiglia Agnelli. Benché le due società siano totalmente separate, scrive il "Telegraph", il piccolo sindacato Usb, autonomo dalle grandi confederazioni nazionali, ha dichiarato "inaccettabile che mentre la proprietà di Fiat chiede agli operai di fare sacrifici per anni, allo stesso tempo abbia deciso di spendere cento milioni di euro per comprare un calciatore: dovrebbe investire in nuovi modelli di auto che garantiscano sul lungo periodo il posto di lavoro di migliaia di persone, invece di arricchire un singolo individuo". E' vero, ricorda il giornale britannico, che per anni migliaia di dipendenti Fiat siano stati messi in cassa integrazione guadagni e che lo siano ancora; tuttavia l'azienda ha lanciato un vasto piano di investimenti che dovrebbe assicurare il ritorno al lavoro di tutti i suoi operai entro il 2022. Lo sciopero inizierà con il turno serale di domenica prossima 15 luglio e si concluderà con il turno del mattino di martedì 17. La direzione di Exor e di Fiat non ha voluto commentare la notizia dell'astensione dal lavoro.

  

The Telegraph


  

Il fondo Elliott inietta capitali freschi per 50 milioni di euro nel club AC Milan

  

Londra, 12 lug 08:31 - (Agenzia Nova) - Il fondo statunitense Elliott Management ha annunciato l'iniezione di fondi freschi per 50 milioni di euro nel capitale della società calcistica italiana AC Milan, un club dalla storia più vincente in Europa, dopo averne preso il controllo: gli ormai ex proprietari cinesi, infatti, non sono stati in grado di restituire il debito che avevano contratto appunto con Elliott. Lo riporta il "Financial Times", ricordando che il fondo d'investimento newyorkese è famoso nel mondo per la sua attività che punta a spronare i consigli di amministrazione di società mal governate nelle quali detiene quote azionarie di minoranza; nel caso del Milan invece, sottolinea il quotidiano economico britannico, Elliott sembra intenzionato almeno per il momento a gestire in proprio la società, con l'obbiettivo di restituirle stabilità finanziaria e far tornare al suo antico splendore il club di Serie A prima di eventualmente rivenderlo sul medio periodo. 

  

Financial Times