Il toto-consultazioni tra veti e necessari passi indietro

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Faz, Financial Times, Guardian, Figaro...

Pomigliano d’Arco aspetta il Movimento 5 Stelle al varco

Parigi, 4 apr 08:31 - (Agenzia Nova) - A Pomigliano d’Arco, città natale di Luigi Di Maio, il Movimento 5 Stelle è “atteso al varco”. Lo scrive “Le Figaro”, che pubblica un reportage realizzato nel piccolo centro campano. Un mese dopo le elezioni l’euforia della “vittoria antisistema” è diminuita. In questo piccolo comune, Di Maio ha ricevuto il 64,95 per cento dei voti. “Il voto del 4 marzo resterà nella storia come una rivoluzione pacifica, un voto di cambiamento” dice il parroco, Giuseppe Gambardella, secondo il quale il Movimento 5 stelle è il solo strumento capace di sconvolgere la vita politica. Il successo del partito di Di Maio in questa terra, dove la Fiat impiegava 18mila persone negli anni ottanta, è dovuto anche alla promessa elettorale riguardante il reddito di cittadinanza.

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Mattarella avvia le consultazioni per il nuovo governo

Londra, 4 apr 08:31 - (Agenzia Nova) - Il quotidiano economico britannico "The Financial Times" fa il punto sulla situazione politica in Italia con un articolo firmato dalla sua inviata a Roma Hannah Roberts pubblicato oggi, mercoledì 4 aprile, a poche ore dall'avvio delle consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la formazione del nuovo governo dopo le elezioni tenute esattamente un mese fa.

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Italia, il Movimento 5 stelle mette il veto su Berlusconi alla vigilia delle consultazioni

Londra, 4 apr 08:31 - (Agenzia Nova) - Il capo politico dell'anti-sistema Movimento 5 stelle (M5s), Luigi Di Maio, ha escluso una coalizione con il partito Forza Italia di Silvio Berlusconi, con un'intervista alla rete televisiva "La7" alla vigilia delle consultazioni formali che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avvierà oggi mercoledì 4 aprile per la formazione del nuovo governo: lo scrive il quotidiano britannico "The Guardian", sottolineando come questa presa di posizione non mancherà di provocare tensioni tra Forza Italia e la Lega di Matteo Salvini, partner nella coalizione di centro-destra che ha ottenuto il maggior numero di seggi nel Parlamento emerso dalle elezioni tenutesi in Italia esattamente un mese fa.

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Italia, uno dei due vincitori delle elezioni dovrà fare un passo indietro

Berlino, 4 apr 08:31 - (Agenzia Nova) - I colloqui per la formazione del nuovo governo che hanno inizio oggi a Roma sono un rituale che si è già tenuto un centinaio di volte, in un paese che dopo la guerra ha avuto 66 governi. Mercoledì e giovedì il presidente Sergio Mattarella riceverà al Quirinale le delegazioni dei partiti politici per provare a individuare una maggioranza parlamentare stabile. Mattarella ha a disposizione 48 ore per le prime consultazioni. È compito del capo dello Stato italiano assegnare l'incarico per la formazione del governo. Mattarella, però, intende assegnare l'incarico solo a patto che in parlamento si delinei una maggioranza solida. Nessun partito o coalizione è stato in grado di ottenere voti sufficienti a governare autonomamente dopo le elezioni del 4 marzo. I due vincitori delle elezioni, il Movimento 5 stelle e la Lega, da soli non possono governare, ma un'allenza tra le due forze, anche se teoricamente possibile, sconta diversi ostacoli. Luigi Di Maio, leader dei 5 stelle, chiede la premiership citando la “volontà dei cittadini”, e in particolare gli undici milioni di italiani che hanno fatto del Movimento il primo partito italiano. Al movimento, però, mancano circa 90 parlamentari per la maggioranza. La Lega, parte della coalizione di centrodestra che ha ottenuto collettivamente il maggior numero di parlamentari, dice no a quest’ipotesi e sostiene che la premiership spetta al leader della Lega Matteo Salvini, in quanto leader della formazione del centrodestra che ha ottenuto il maggior numero di consensi. “Dirò al presidente Mattarella che siamo pronti”, ha scritto Salvini su Facebook. Difficilmente le consultazioni al Colle produrranno risultati in settimana, anche perché i Cinque stelle puntano a spezzare la coalizione di centrodestra ponendo un veto a qualunque accordo con Silvio Berlusconi e il suo partito, Forza Italia. Salvini o Di Maio devono cedere, senza però perdere la faccia, scrive "Handelsblatt", che sottolinea come i tempi dell'economia mal si adattino a quelli della politica. Alla fine di aprile, la pianificazione finanziaria a medio termine deve passare dal parlamento ed essere inviata alla Commissione europea. La Commissione pare pronta a concedere più tempo all'Italia, ma non maggiore flessibilità. I 5 stelle e la Lega non hanno ancora chiarito come vogliano affrontare il provvedimento, che prevede in automatico un aumento dell’imposta sul valore aggiunto per il 2019. Eliminare quella clausola costringerebbe a reperire altrovo 12,5 miliardi di euro, ha stimato “Il Fatto quotidiano”. Inoltre i vincitori delle elezioni vogliono attuare le loro promesse di un reddito di base generale e una cosiddetta “flat tax”. Entrambi i progetti devono essere finanziati. A questo si aggiungono i problemi con la compagnia aerea in crisi Alitalia e il futuro della banca Monte dei Paschi, che è stata salvata con fondi statali. Qui, senza un nuovo governo, si è a un punto morto. Allo stato attuale, il ministro delle Finanze, Pier Carlo Padoan, presenterà la pianificazione finanziaria in parlamento e a Bruxelles sulla base delle precedenti previsioni. Giovedì Mattarella riceverà i più importanti partiti. Se si dovesse tornare a nuove elezioni i due vincitori delle passate ne sarebbero rafforzati e lo stallo rimarrebbe inalterato, secondo un sondaggio dell’istituto Ipsos per il quotidiano “Corriere della Sera”.

Leggi l’articolo dell’Handelsblatt

 


PANORAMA INTERNAZIONALE


 

Israele: perché Netanyahu ha promulgato un accordo per i rifugiati e subito dopo lo ha negato

Berlino, 4 apr 08:31 - (Agenzia Nova) - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto due annunci a poche ore di distanza l’uno dall’altro. In un primo momento, nel pomeriggio di lunedì, ha annunciato un accordo con l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati Unhcr, che dovrebbe prevedere che metà dei circa 38.000 migranti africani a Israele ricevano asilo in paesi occidentali fra cui la Germania, Italia e Canada. In un secondo momento, però, Israele ha fatto marcia indietro su tutto quanto annunciato. Berlino, come Roma e Ottawa, hanno risposto di non essere al corrente di alcun tipo di accordo in merito. Secondo un commento del “Jerusalem Post” l’annuncio è stato un segno di debolezza della politica interna di Netanyahu, perché avrebbe negoziato l’accordo da solo e solo il suo ministro dell’Interno ne sarebbe stato al corrente. Il primo ministro si è visto isolato all’interno del governo. Il ministro dell’Istruzione, Naftali Bennett, ha parlato di una “capitolazione”, e ha affermato che l’accordo rende Israele un “paradiso per i migranti”. Netanyahu è indebolito a causa di diversi scandali di corruzione, ma secondo i sondaggi d’opinione è ancora il politico più popolare. Tuttavia se i circa 16 mila rifugiati ottenessero uno “status ufficiale” e rimanessero a Israele, Netanyahu potrebbe perdere consensi. Attualmente circa 37 mila tra eritrei e sudanesi si trovano a Israele come immigrati clandestini, perché la grande maggioranza delle domande di asilo è stata sistematicamente respinta dalle autorità. Oltre i due terzi dei sudanesi e degli eritrei sono maschi tra i 18 ei 40 anni, secondo le statistiche. Invece che sull’integrazione, Israele fa affidamento sulla deterrenza. Nel 2012 è stata costruita una recinzione al confine con l’Egitto che ha interrotto gli ingressi. L’accordo con l’Onu dovrebbe sostituire i rimpatri dei migranti annunciati in precedenza. 

Leggi l’articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung

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