Attilio Fontana (foto LaPresse)

Campagna sulla razza

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Telegraph, Times, Financial Times, Handelsblatt

L'immigrazione al centro della campagna elettorale in Italia dopo che un politico ha detto che "la razza bianca" rischia l'estinzione

  

Londra, 17 gen 08:49 - (Agenzia Nova) - La questione dell'immigrazione è stata risospinta al centro della campagna elettorale in Italia dalle dichiarazioni di un esponente di destra secondo cui "la razza bianca" è a rischio di estinzione: lo scrive oggi mercoledì 17 gennaio sul quotidiano conservatore britannico "The Telegraph" il corrispondente da Roma Nick Squires, riferendo delle polemiche suscitate da Attilio Fontana, il candidato della Lega alla presidenza della Lombardia nelle elezioni regionali che si terranno il 4 marzo prossimo contemporaneamente al voto per il nuovo Parlamento. Nel suo reportage, il giornalista britannico dopo aver ricordato che negli ultimi quattro anni l'Italia ha accolto circa 600 mila immigrati, in stragrande maggioranza arrivati via mare dalla Libia su barche di fortuna, riferisce le dichiarazioni di Fontana secondo cui "l'etnicità della società italiana, la razza bianca" deve essere difesa limitando drasticamente il numero degli migranti: queste parole hanno suscitato un'ondata di proteste da parte dei partiti di centro-sinistra ma sono state difese da Matteo Salvini, il leader della Lega. Quello di Fontana e Salvini però, nota il "Telegraph, non è il solo partito italiano che cavalca il tema dell'immigrazione: secondo Silvio Berlusconi, leader del partito Forza Italia alleato della Lega nella coalizione di centro-destra data per favorita dai sondaggi, la presenza di troppi immigrati avrebbe fatto aumentare la criminalità nel paese. Questa tesi tuttavia è stata smentita dai dati del ministero dell'Intero, afferma l'articolo di Nick Squires, che ricorda come anche l'anti-establishment Movimento 5 stelle sia saltato sul carro della propaganda anti-immigrazione. Da parte sua il leader del Partito democratico (Pd) di centro-sinistra Matteo Renzi ha accusato la Lega nord di fomentare il razzismo sfruttando il tema dell'immigrazione: "Dobbiamo uardare al futuro", ha detto, "e non sfruttare le paure della gente". La cosa curiosa, sottolinea il "Telegraph", è che le polemiche sull'eccessivo flusso migratorio ignorano il fatto che l'attuale governo italiano di centro-sinistra, dominato dal Pd di Renzi e guidato dal premier Paolo Gentiloni, nell'ultimo anno è riuscito a ridurre sostanzialmente gli arrivi di migranti, grazie ad una serie di controversi accordi con la Libia che sono stati duramente criticati dalle organizzazioni umanitarie internazionali. 

 

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Italia, i populisti "mettono a rischio la vita della gente" con le proposte sui vaccini

 

Londra, 17 gen 08:49 - (Agenzia Nova) - In Italia due partiti populisti hanno promesso di abolire l'obbligo di vaccinazione se vinceranno le prossime elezioni parlamentari, attirandosi le accuse di diffondere teorie cospirazioniste e di mettere a rischio le vite dei bambini. Al tema il quotidiano inglese "The Times" dedica oggi, mercoledì 17 gennaio, un reportage in cui il suo corrispondente da Roma, Tom Kington, riferisce delle polemiche suscitate dai programmi elettorali della Lega nord, uno dei partiti che fa parte della coalizione di centro-destra guidata da Silvio Berlusconi, che secondo i sondaggi di opinione potrebbe vincere le elezioni del 4 marzo prossimo, e dell'anti-establishment Movimento 5 stelle (M5s), il singolo partito più quotato dagli stessi sondaggi con oltre il 28 per cento delle preferenze. L'interesse sulla questione in Gran Bretagna è sollecitato dal fatto che l'opposizione ai vaccini si basa essenzialmente sulle teorie del medico britannico Andrew Wakefield, secondo cui essi provocano l'autismo e altre malattie croniche. Queste teorie sono diventate virali grazie a internet, ma sono state definite "disoneste e irresponsabili" dagli ambienti scientifici britannici e Wakefield è stato espulso dal registro dei medici della Gran Bretagna. In Italia, ricorda l'articolo di Tom Kington, l'obbligo di vaccinazione dei bambini è stato esteso e rafforzato l'anno scorso con una legge approvata dal governo di centrosinistra dopo che un'epidemia di morbillo aveva registrato circa 5 mila casi ed era costata la vita ad almeno quattro bambini. Nel 2016 le vaccinazioni contro questa malattia erano scese all'87.26 per cento dei bambini italiani, molto al di sotto del limite di sicurezza del 95 per cento raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). In Gran Bretagna, fa notare l'articolo del "Times", non c'è obbligo ma comunque il 95,6 per cento dei bambini vengono regolarmente vaccinati. Le proposte in materia della Lega nord e del M5s peraltro sono piuttosto confuse e sembrano soprattutto finalizzate a conquistare consensi nelle urne, secondo l'articolo di Tom Kington che cita le parole del ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin: "Giocano con la salute degli italiani e dei nostri bambini per conquistare qualche voto in più: l'Italia ha bisogno di essere vaccinata contro la loro incompetenza".

 

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Ferrero acquisisce i marchi Nestlé negli Usa e segna la sua definitiva crescita

  

Londra, 17 gen 08:49 - (Agenzia Nova) - L'azienda italiana Ferrero ha vinto la battaglia per l'acquisizione di alcuni marchi della Nestlé negli Stati Uniti, piantando la sua bandiera nel mercato dei dolciumi mentre altri gruppi mondiali stanno rivolgendosi a prodotti più salutari. L'accordo, dal valore di 2,8 miliardi di dollari (2,28 miliardi di euro, ndr), è stato annunciato ieri martedì 16 gennaio dall'azienda familiare italiana, terza forza nel mercato statunitense del cioccolato dopo Mars ed Hershey. L'acquisizione fa seguito all'acquisto da parte di Ferrero del gruppo Candy dal fondo L Catterton per circa 1,3 miliardi di dollari (poco più di un miliardo di euro, ndr) e quello della fabbrica del cioccolato Fannie May di Chicago. Il gruppo italiano si consolida come il quarto produttore mondiale di dolciumi, con un giro d'affari che nel 2016 ha superato i 10 miliardi di dollari (8,17 miliardi di euro, ndr). La campagna di acquisizioni, effettuata sotto la guida del figlio del fondatore Giovanni Ferrero, è una rottura rispetto al passato: con la nomina di un amministratore delegato scelto al di fuori della famiglia proprietaria, Lapo Civiletti, l'azienda si sta trasformando in una vera e propria multinazionale dei prodotti di consumo del tipo di Unilever o Nestlé; suscita dubbi tuttavia il fatto che Ferrero continui a concentrarsi sulle merendine in un momento in cui gli altri grandi gruppi mondiali del settore stanno abbandonando quel mercato a causa delle crescenti preoccupazioni dei consumatori per l'impatto negativo di ingredienti come lo zucchero e l'olio di palma e per l'aumento dell'obesità. 

 

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Ancora nessuna svolta nella politica monetaria della Bce

 

Berlino, 17 gen 08:49 - (Agenzia Nova) - La Banca centrale europea (Bce) probabilmente manterrà il suo orientamento di politica monetaria senza cambiare nulla nella riunione del Consiglio la prossima settimana. Le autorità monetarie hanno bisogno di più tempo per valutare le prospettive economiche per la zona euro e soprattutto il futuro della moneta comune, scrive la stampa tedesca. La notizia ha fatto calare il rendimento dei Bund decennali di circa quattro punti base. Anche i rendimenti dei titoli di Stato italiani e spagnoli sono diminuiti. Alcuni esperti avevano concluso che la Bce avrebbe potuto cambiare passo a breve. A dicembre, l’inflazione nell’area dell’euro era solo dell’1,4 per cento. Si attendono a questo punto possibili cambiamenti durante la sessione del Consiglio dell’otto marzo. Secondo Francois Villeroy de Galhau, presidente della Banca centrale francese, il tasso di cambio dell’euro influenza per quanto tempo la Bce dovrà ancora aspettare per raggiungere il suo obiettivo di inflazione. Un euro forte tende a frenare l’inflazione, poiché le esportazioni aumentano. Secondo gli addetti ai lavori, l’euro rafforzato è anche un’espressione della ripresa economica della zona euro. 

 

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Italia: sospetti sulla vendita del Milan

 

Berlino, 17 gen 08:49 - (Agenzia Nova) - “Ogni volta che c’è una campagna elettorale e la mia vittoria appare probabile s’inventano qualcosa per danneggiarmi”, ha dichiarato l'ex presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi in un programma televisivo delle reti Mediaset domenica sera. “Non è vero che abbiamo utilizzato la vendita del Milan per riportare fondi dall’estero in Italia”, ha dichiarato. La figlia maggiore, Marina, che gestisce la Fininvest, proprietaria del club, ha detto di essere indignata e arrabbiata. L’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, ha dichiarato: “Questa è una notizia falsa e un’aggressione politica, risponderemo”. Il caso relativo ai sospetti sulla vendita del club calcistico, però, sta montando di giorno in giorno, scrive il quotidiano "Handelsblatt". Questo martedì è arrivata la conferma che la Procura di Milano ha ricevuto documenti dalla Guardia di Finanza, che scrive di elementi sospetti nell’accordo. La faccenda è particolarmente esplosiva, perché piomba nel bel mezzo della campagna elettorale in vista delle elezioni del 4 marzo, e la coalizione di centrodestra guidato da Berlusconi, che è personalmente incandidabile sino al 2019, appare in vantaggio nei sondaggi. Nel mese di aprile 2017 Berlusconi ha venduto il Milan al prezzo di 740 milioni di euro all’investitore cinese Li Yonghong Li. Anche allora, si era detto che il prezzo era troppo alto. È stato il quotidiano “La Stampa” di Torino a riferire per primo le indiscrezioni in merito all'affare. Ad oggi si sa che la prima tranche della vendita di 300 milioni di euro è stata gestita da una società fondata nel 2016 a Hong Kong, il cui proprietario è sconosciuto. Da lì, il denaro è andato attraverso società di comodo nelle Isole Vergini britanniche e Liechtenstein a Lussemburgo, per conto della società “Rossoneri Sports Investment Luxembourg”, che appartiene ad un’altra società di comodo in Lussemburgo, la “Rossoneri Campione Investment Luxembourg". Da dicembre il procuratore di Milano Fabio De Pasquale esamina le accuse ed ha ricevuto i documenti dalla Guardia di finanza. C’è un altro aspetto strano nella storia: chi è l’investitore cinese Yonghong Li che ha acquistato il club? Il New York Times ha effettuato delle ricerche lo scorso novembre e ha scoperto che non appare in nessun elenco dei ricchi. I presunti indirizzi della sua società si sono rivelati essere società di comodo o uffici vuoti.

 

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