Gli italiani fanno pochi figli, il governo chiede aiuto alle banche

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di El Cronista, Financial Times, Trend, Al Ittihad e New York Times

L'Italia chiede aiuto alle banche per incoraggiare la natalità

Santiago, 14 nov - (Agenzia Nova) - Le economie occidentali soffrono di un tasso di natalità sempre più basso, che pone in prospettiva gravi problemi di sostenibilità economica e di bilancio. L’Italia, in particolare, ha assistito passivamente per anni a una grave crisi di denatalità. Le statistiche mostrano un totale di circa 474.000 nascite nel 2016, il numero più basso dalla data dell’unificazione italiana nel 1861. I quotidiani “Diario financiero” e “Cronista” ricordano come nemmeno l’arrivo di nuovi migranti sia sufficiente a compensare il deficit di popolazione. Secondo l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori, il costo per il primo anno di vita di un bambino si aggira intorno ai 7.000 e i 15.000 euro, una cifra che molti giovani non possono permettersi. Il governo di Paolo Gentiloni ha pensato perciò di usare il settore bancario come strumento attraverso il quale facilitare l’accesso al credito per i nuovi genitori. I crediti saranno destinati a quelle famiglie che decidono di avere o adottare figli dal 1° gennaio 2017 e accompagnano la crescita dei bambini fino ai tre anni di vita o nei tre anni successivi all’adozione.

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I giovani italiani fuggono dalla città attratti dalla campagna

Londra, 14 nov - (Agenzia Nova) - Una nuova generazione di giovani imprenditori italiani cerca fortuna nelle zone più neglette delle campagne: a questo tema il quotidiano britannico "The Financial Times" dedica oggi martedì 14 novembre un reportage in cui l'autrice, Hannah Roberts, analizza le cause del fenomeno, enumera gli ostacoli che esso incontra ed indica le iniziative che al contrario sia il governo che la Confindustria hanno messo in campo per facilitarlo e rafforzarlo

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Azera Socar interessata alla raffineria italiana Isab di poprietà di Lukoil

Baku, 14 nov - (Agenzia Nova) - La compagnia statale azera Socar è interessata ad acquistare una la raffineria Isab, parte del polo petrolchimico di Priolo Gargallo (in provincia di Siracusa), di proprietà della russa Lukoil. È quanto riferiscono alcuni medi russi che citano il presidente di Lukoil, Vagit Alekperov, secondo cui ci sarebbero anche delle compagnie di Algeria e Iran interessate ad acquisire l’impianto di raffinazione. Lukoil, secondo Alekperov, ha ricevuto molte proposte e oggi la compagnia sta considerando tutte le opzioni. “Oggi la compagnia è in ottime condizioni”, ha detto il presidente di Lukoil, secondo cui sono in corso dei negoziati “con varie parti interessate, specialmente con quelle che potrebbero garantirci di integrare nuovi progetti”.

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Emirati Arabi Uniti: Ice, produttori italiani presentano soluzioni tecnologiche all'Adipec

Abu Dhabi, 14 nov - (Agenzia Nova) - L'ufficio dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) negli Emirati Arabi Uniti ha ospitato 30 produttori specializzati dell'Italia per presentare soluzioni tecnologiche innovative all'Abu Dhabi International Petroleum Exhibition & Conference (Adipec 2017). Le aziende italiane sono presenti nella regione del Golfo nel settore del petrolio e del gas da oltre 50 anni. Secondo dati ufficiali, oltre 600 milioni di dollari di fatturato proviene da macchinari specializzati italiani. "Con il cambiamento del panorama industriale, le aziende stanno modificando i loro modelli di business", ha dichiarato Liborio Stellino, ambasciatore d'Italia negli Emirati.

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Italia: i musei registrano un record di affluenze

New York, 14 nov - (Agenzia Nova) - I musei di Stato italiani si preparano a concludere un anno record per le affluenze, con i siti archeologici del Colosseo di Roma e di Pompei in cima alla lista del ministero della Cultura. Il ministero ha pubblicato lunedì una revisione triennale della riforma che ha affidato alcuni dei principali siti museali a direttori non italiani. I risultati appaiono significativi: le visite sono aumentate del 18,5 per cento tra il 2013 e il 2016, e le entrate del 38,4 per cento a 175 milioni di euro.

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