La Catalogna in realtà vuole diventare l'Alto Adige

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Frankfurter Allgemeine Zeitung, Washington Post, Bloomberg Business Week, Nouvel Observateur

Autonomia in Europa: la Catalogna come l’Alto Adige?

Berlino, 12 ott 08:42 - (Agenzia Nova) - L’indipendenza finanziaria dell’Alto Adige non sarebbe solo un sogno per la regione parzialmente separatista spagnola della Catalogna. Nell’anno in corso la Regione italiana è stata autorizzata a trattenere tra l’80 e l’85 per cento delle entrate fiscali locali. In Catalogna circa un terzo. “La Catalogna ha molta più autonomia culturale rispetto all’Alto Adige, ma senza autonomia finanziaria non va lontano”, ha dichiarato il senatore altoatesino Karl Zeller, leader della formazione parlamentare “per l’autonomia”. Zeller, 56 anni, assieme al 46 enne Arno Kompatscher, Presidente nonché ministro delle Finanze della Provincia di Bolzano, sono i maggiori rappresentanti della Regione a Roma. Gli accordi sull’autonomia dell’Alto Adige, e della provincia di lingua italiana di Trento, risalgono al 1972 e permettono ad entrambi gli enti di trattenere fino al 90 per cento delle imposte, oltre a quote aggiuntive stabilite di anno in anno. L’Alto Adige ha circa 520.000 abitanti, appena lo 0,9 per cento della popolazione italiana, ed ha registrato nel 2015 un prodotto interno lordo di 21,4 miliardi di euro, l’1,3 per cento del totale italiano, ed un reddito pro capite di 41.141 euro, il 50 per cento superiore alla media del resto del Paese. L'esempio dell-Alto Adige non fa che rafforzare il desiderio di autonomia fiscale di Veneto e Lombardia, che sono tra le principali contributrici fiscali nette del paese. Rispetto agli standard del passato, nel bilancio dell’Alto Adige manca 1 miliardo di euro per il risanamento del debito pubblico (476 milioni all’anno). “L’Alto Adige è stato in grado di compensare il divario con la crescita”, ha detto il senatore Zeller. “Senza autonomia finanziaria e risorse sufficienti, tuttavia, il sentimento verso lo Stato centrale italiano si deteriorerebbe”, ha concluso.

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Consiglio d'Europa chiede all'Italia di fermare i respingimenti di migranti in Libia

Washington, 12 ott 08:42 - (Agenzia Nova) - Il Consiglio d'Europa, organizzazione internazionale per la promozione della democrazia e dei diritti umani, ha chiesto all'Italia di giustificare la presenza di navi della sua Marina militare al largo delle coste libiche, a fronte del "rischio reale" che i migranti intercettati dalla Guardia costiera libica e ricondotti nel paese nordafricano possano subire torture o trattamenti inumani. In una lettera rivolta al ministro dell'Interno italiano Marco Minniti, inviata il 28 settembre scorso, e pubblicata ieri, il commissario per i diritti umani del Consiglio, Nils Muiznieks, sostiene che l'Italia rischi di violare la Convenzione europea sui diritti umani, che proibisce di esporre le persone a "torture o trattamenti inumani o degradanti". L'Italia ha annunciato lo scorso luglio l'invio di unità navali in Libia per assistere logisticamente la Guardia costiera libica, che l'Italia si è impegnata a formare ed equipaggiare. L'aumento dei pattugliamenti marittimi, oltre agli accordi negoziati da Roma tramite il governo di Tripoli, hanno drasticamente ridotto il flusso di migranti dalla Libia attraverso il Mediterraneo centrale.

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Referendum Nord Italia: “Noi non siamo la Catalogna”

Madrid, 12 ott 08:42 - (Agenzia Nova) - Nell’orizzonte italiano si stagliano due referendum consultivi indetti dalla Lega Nord, partito ex-secessionista, per chiedere ai cittadini delle regioni di Veneto e Lombardia se vogliono maggiore autonomia fiscale e amministrativa dal governo centrale. I referendum sono previsti per il 22 ottobre e hanno come obbiettivo finale quello di trasferire alcune competenze politiche ai governi locali, soprattutto per quanto riguarda i settori dell’istruzione e della sanità. In seguito al referendum sull’indipendenza della Catalogna, alcuni leader della Lega hanno però sottolineato le differenze tra le due situazioni, apparentemente simili, con lo slogan “Lombardia e Veneto non sono la Catalogna”. Questo quanto riferito oggi dal quotidiano “El Confidencial”.

Leggi l’articolo del Confidencial

L'Italia prova a cedere il primato europeo dei prezzi del gas

New York, 12 ott 08:42 - (Agenzia Nova) - A breve l'Italia potrebbe non essere più il paese europeo dai prezzi del gas più elevati. Il parlamento punta ad approvare entro la fine del mese una nuova strategia energetica nazionale che riorganizzerebbe il settore; il piano, formulato dal ministro dell'Industria Carlo Calenda, comporterebbe l'acquisto di capacità dei gasdotti dalla vicina Svizzera, e potrebbe comportare un calo dei prezzi del 5 per cento. Nella maggior parte dei casi, scrive "Bloomberg", gli aggiustamenti ai mercati interni dell'energia non destano particolare attenzione; la proposta di Calenda, però, che punta ad aumentare la liquidità e abbassare i prezzi in Italia, ha suscitato la reazione ostile della lobby che rappresenta le principali major energetiche europee, European Federation of Energy Traders, secondo cui il piano "non dovrebbe essere attuato per nulla".

Leggi l’articolo del Bloomberg Business Week

 


PANORAMA INTERNAZIONALE


 

Germania: Difesa militare, “uscire dall’ombra del passato”

Berlino, 12 ott 09:35 - (Agenzia Nova) - Ogni volta che il ministro federale della Difesa, la cristiano-democratica Ursula von der Leyen (Cdu) è stato a Bruxelles negli ultimi mesi era entusiasta circa i progetti comuni della sicurezza e della difesa. Ma in realtà, secondo il think thank “Friends of Europe”, basato sull’indagine di più di 40 politici, diplomatici e personale militare, la Germania potrebbe fare molto di più per difendere l’Europa. “La nazione economicamente più forte e popolosa dell’Europa è da tempo il legame più debole della catena, quando si tratta di determinazione militare”, dice lo studio. Particolarmente critico risulta lo stato delle Forze armate. In caso di operazioni della Nato le truppe tedesche dovrebbero utilizzare attrezzature obsolete e mal funzionanti. “Il problema della manutenzione è una questione di grande preoccupazione per la Nato e per le Forze armate statunitensi, lavorando fianco a fianco dei tedeschi”, osserva lo studio. La Germania è attualmente alla ricerca di una cooperazione più stretta con le forze armate di partner più piccoli dell’Alleanza atlantica, nel cosiddetto concetto “Frameworknation”. Ciò crea effetti sinergici, ma non basta. Le strutture decisionali per le operazioni militari tedesche sono soggette all’approvazione del Bundestag. Inoltre è problematica la politica restrittiva d’esportazione di apparecchiature prodotte congiuntamente con gli altri partner europei, come la Francia. Il cancelliere Angela Merkel aveva annunciato un aumento della spesa militare nel quadro della Nato entro il 2024 fino al 2 per cento del Pil. Finora però la Germania ha raggiunto solo l’1,2 per cento e, sempre secondo lo studio, dovrebbe “uscire dall’ombra del passato e assumersi più responsabilità verso se stessa e la difesa dell’Europa”.

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Francia: la legge antiterrorismo passa all’Assemblea Nazionale

Parigi, 12 ott 09:35 - (Agenzia Nova) - Ieri l’Assemblea Nazionale ha adottato definitivamente il progetto della legge antiterrorismo che dovrebbe entrare in vigore il 1 novembre sostituendo lo stato di emergenza. Lo riportano “L’Obs” e “Le Monde”, spiegando che il disegno di legge, presentato dal ministro dell’Interno, Gérard Collomb, arriverà in Senato il 18 ottobre. L’approvazione del testo è stata accompagnata da forti critiche da parte dell’opposizione. Mentre il deputato repubblicano Eric Ciotti ha chiesto un prolungamento dello Stato di emergenza, il gruppo della France Insoumise ha denunciato “l’islamo-affarismo” che con questa legge non viene minimamente toccato. Tra le misure previste nella nuova legge c’è il rafforzamento dei poteri dei prefetti e del Ministero dell’Interno, che potranno prendere alcune decisione senza passare per l’autorità giudiziaria.

Leggi l’articolo del Nouvel Observateur

Una giornalista del “Wall Street Journal” condannata a due anni e un mese di carcere in Turchia

New York, 12 ott 09:35 - (Agenzia Nova) - Un tribunale turco ha condannato a due anni e un mese di prigione la giornalista del “Wall Street Journal” Ayla Albayrak. È quanto riporta lo stesso quotidiano. In seguito ad uno dei suoi articoli, Albayrak è ora accusata di propaganda terroristica a sostegno di una organizzazione separatista curda bandita in Turchia.

Leggi l’articolo del Wall Street Journal

Uruguay: presta giuramento la prima senatrice transessuale

Montevideo, 12 ott 09:35 - (Agenzia Nova) - Avvocato, 34 anni, attivista dei diritti civili, eletta con il Partito Comunista, si chiama Michelle Suarez ed è la prima senatrice transessuale dell'Uruguay. Il suo obiettivo, segnala il quotidiano “El OIservador” sarà quello di promuovere la difesa dei diritti delle minoranze sessuali. Secondo l'avvocato l'Uruguay si trova un passo avanti rispetto agli altri Paesi dell'America Latina ma ancora indietro se lo si raffronta con le nazioni più avanzate del mondo. "L'Uruguay ha fatto passi in avanti però continua ad essere un Paese discriminatorio" ha sostenuto la senatrice. Suarez è cofirmataria di un progetto di legge che vuole proteggere le persone transessuali. Se promulgato permetterà il cambio di nome e di genere attraverso un mero atto amministrativo e non davanti al giudice; l'assegnazione dell'1% delle cariche pubbliche e del 2% delle borse di studio a persone transessuali e infine una pensione ai transessuali che sono stati perseguitati durante la dittatura militare che ha governato il Paese dal 1973 al 1985. 

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