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Saviano si esporta in Spagna con l'etichetta di "italiano più odiato d'Italia"

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Abc, Figaro, Financial Times, Frankfurter Allgemeine Zeitung

Saviano, sbarca in Spagna "l'italiano più odiato d'Italia"

Madrid, 12 set 08:35 - (Agenzia Nova) - "Sono l'italiano più odiato d'Italia". Lo ha detto Roberto Saviano in una delle diverse interviste concesse in Spagna in occasione della presentazione del libro "La paranza dei bambini". Al quotidiano "Abc" lo scrittore illustra i motivi chiave del suo ultimo libro - il potere devastante dei soldi nella crescita dei più piccoli -, e analizza una volta di più la complessità del suo profilo sospeso tra giornalista, saggista e scrittore di fiction. Quindi torna sulla condanna alla vita in clandestinità che, spiega, potrebbe interrompere se smettesse di scrivere e abbandonasse il suo profilo pubblico. Al momento sente di "attrarre molto odio", più dell'affetto che riceve, spiega sorridendo Saviano con "una riflessione molto psicologica, propria di un analista". Ma continuare a lavorare nonostante le minacce ricevute dopo aver scritto Gomorra è stata una scelta "di rabbia e vendetta... neanche un solo buon sentimento. Tutto il veleno che mi hanno fatto ingoiare l'ho bevuto per sputarlo poi in faccia", dice Saviano al quotidiano "El Mundo". L'autore, ancora ad "Abc" spiega che paesi come Italia e Stati Uniti godono di una buona legislazione in fatto di contrasto alla criminalità organizzata - "applicarla o meno è un tema più che altro politico" -, ma boccia gli strumenti messi in campo da paesi come Spagna, Francia o Germania. Ancor più duro il giudizio su Londra, divenuta "capitale mondiale del riciclaggio di denaro". La Brexit è stata presentata "come una vittoria del populismo. Ma i soldi che ci sono lì provengono dalle isole Cayman... Volevano fare della Gran Bretagna una isola offshore e ci sono riusciti". L'uscita dall'Ue ha fatto perdere al regno Unito "tutto il resto", ma ha garantito "nel tempo la possibilità di essere un'isola non controllata. Se porti lì un vagone di soldi nessuno ti chiede da dove viene", prosegue Saviano indicando che i "Panama Papers" rappresentano "la grande vendetta di Panama contro Londra. Avevano queste informazioni e le hanno fatte uscire come ritorsione per aver mosso quei capitali". Il passaggio in Spagna dà a Saviano l'occasione di spiegare che la periferia, cuore dei suoi lavori, è spesso trascurata da scrittori e analisti. Qui, dice in un'intervista pubblicata da "La Vanguardia", "nessuno racconta chi comanda, chi gestisce l'hashish o la cocaina, chi estorce... la periferia spagnola è la meno raccontata d'Europa. E questo si deve al fatto che non ci sono morti, che sono il primo elemento perché ci sia notizia".

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La ripresa è in atto: l’industria italiana supera le previsioni

Londra, 12 set 08:35 - (Agenzia Nova) - La crescita del settore industriale italiano, riferisce il “Financial Times”, è stata superiore alle previsioni degli economisti a luglio: la produzione è aumentata del 4,4 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Il dato si aggiunge ad altri segnali incoraggianti: al rialzo l’indice dei direttori d’acquisto, la fiducia economica e la partecipazione della forza lavoro. Secondo l’economista di Ing Paolo Pizzoli gli ultimi numeri inducono ad aspettarsi risultati positivi anche per il terzo trimestre.

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Stx-Fincantieri, operazione disgelo tra Francia e Italia

Parigi, 12 set 08:35 - (Agenzia Nova) - Per dimostrare che tra Francia ed Italia è iniziato il disgelo dopo diverse settimane di tensione seguite alla decisione francese di nazionalizzare i cantieri navali Stx di Sain Nazaire per evitare che ne prendesse il controllo la società italiana Fincantieri, nel tardo pomeriggio di ieri lunedì 11 settembre il ministro francese dell'Economia, bruno Le Maire, ed il suo omologo italiano, Pier Carlo Paodan, hanno tweettato la stessa foto del loro incontro di una cinquantina di minuti a Roma: lo riferisce il quotidiano "Libération". Da entrambe le parti i toni ormai sono più concilianti: "Il nostro obbiettivo è un accordo franco-italiano da ratificare al vertice bilaterale del 27 settembre", ha detto il ministro francese. "E' stato un incontro costruttivo, abbiamo registrato dei passi in avanti verso un'intesa al vertice" di Lione, ha confermato Padoan che, ancora qualche giorno fa aveva ribadito la richiesta che la Francia rispettasse l'accordo dello scorso aprile che accordava a Fincantieri la maggioranza nel capitale dei cantieri Stx; anche il ministro italiano dello Sviluppo industriale Carlo Calenda, che ha partecipato all'incontro di ieri, ha parlato di "un incontro utile" per uscire dall'impasse. secondo il corrispondente da Roma di "Libération", Eric Jozsef, che cita fonti "partecipanti alla riunione", i negoziati non vertono più sulla costituzione di una sorta di "Airbus dei mari", un grande gruppo che unirebbe Fincantieri, Stx France ed il gruppo statale francese Naval Group specializzato nella costruzione di navi militari: una soluzione, avanzata nei giorni scorsi, che annacquerebbe il controllo italiano sui cantieri di Saint Nazaire. Le due delegazioni starebbero ormai lavorando parallelamente a due dossier separati, uno per sistemare la questione della proprietà di Stx France e l'altro per mettere a punto un grande accordo bilaterale tra Francia ed Italia nel settore navale militare. Senza escludere, conclude "Libération", che alla fine il vertice franco-italiano di Lione possa trovare una sintesi ad entrambe le materie.

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PANORAMA INTERNAZIONALE


 

Migrazioni, la controversia sui ricollocamenti non è affatto chiusa

Berlino, 12 set 08:35 - (Agenzia Nova) - Fino ad un paio di settimane fa c’era una pia speranza nella Commissione europea che la controversia circa la redistribuzione dei rifugiati si sarebbe potuta risolvere legalmente. La decisione della Corte del Lussemburgo ha dato infine torto all’Ungheria e alla Slovacchia, sostenute dalla Polonia. Ciononostante, quei paesi restano fermi nel rifiuto di accettare il ricollocamento di rifugiati sul loro territorio. Ciò indebolisce la struttura giuridica dell’Unione. Quando nel 2015 la Grecia e l’Italia, e in parte l’Ungheria, erano al centro degli arrivi dei rifugiati fu deciso che 120 mila di questi ultimi venissero ridistribuiti negli altri paesi Ue. A due anni di distanza, appena 28 mila sono stati effettivamente ridistribuiti. Le autorità europee stanno dunque contemplando un meccanismo di distribuzione più flessibile. Questo dovrebbe avvenire con l’invio di funzionari di sicurezza alle frontiere e un sostegno finanziario aggiuntivo per i Paesi interessati da un maggior numero di richieste d’asilo. Ogni Stato dovrebbe decidere da sé il numero dei rifugiati da poter accogliere. Gli slovacchi si stavano avvicinando a tali posizioni. Su suggerimento di Malta ogni Stato riceverebbe 60 mila euro per ogni migrante accettato, ma la stessa quantità di denaro dovrebbe essere richiesta come penale in caso di mancato rispetto degli accordi presi. Fino a questa decisione la Commissione Europea pagava solo 6 mila euro per ogni migrante. Il limite massimo proposto per ogni Paese è di 200 mila immigrati, pertanto il calcolo finale ammonterebbe a 12 miliardi di euro l'anno. Se questo meccanismo fosse già stato adottato, Budapest dovrebbe pagare 48 milioni di euro di penali, in base al numero di migranti che gli spetterebbe accogliere e che rifiuta. Tuttavia il paese è uno dei principali beneficiari dei finanziamenti Ue: riceve ogni anno cinque miliardi più di quanto versi al fondo comune di Bruxelles. Il ministro dell'Interno tedesco, il cristiano democratico Thomas de Maizìere, ha sollecitato la Presidenza estone a prendere decisioni in merito, ma sarebbe ancora meglio, scrive la "Frankfurter Allgemeine Zeitung", se l’iniziativa giungesse da parte delle nazioni leader in Europa, ossia Germania, Francia, Italia e Spagna. La prossima primavera ci saranno nuove elezioni in Ungheria e Orban potrebbe essere costretto a più miti consigli. A maggio 2019 verrà eletto il nuovo Parlamento europeo e il lavoro legislativo dovrà ricominciare. Quindi il problema di come far rispettare le decisioni della Corte rimane e si fa sempre più urgente. 

Leggi l’articolo del Frankfurter Allgemeine Zeitung

Onu: più di 3/4 dei giovani migranti diretti in Europa denunciano abusi

New York, 12 set 08:35 - (Agenzia Nova) - Più di tre migranti su quattro diretti in Europa di età compresa tra i 14 e i 24 anni denunciano di essere stati costretti al lavoro forzato, di aver subito abusi sessuali o altre forme di violenza e sfruttamento durante il tragitto verso l'Italia. Lo hanno reso noto l'Unicef e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, in un rapporto intitolato "Harrowing Journeys". Nel rapporto, le agenzie Onu tornano a sollecitare la creazione da parte dell'Unione europea di "corridoi legali per le migrazioni" che consentano ai minori di giungere incolumi nel Vecchio continente, oltre ad "alternative" alla detenzione per i migranti clandestini.

Leggi l’articolo del New York Times

Tajani: aiuti per la costruzione del muro in Ungheria

Amburgo, 12 set 08:35 - (Agenzia Nova) - Antonio Tajani è un politico conservatore e successore del candidato socialdemocratico alla Cancelleria, Martin Schulz, alla presidenza del Parlamento europeo. In questa posizione, l’italiano ora sostiene un intervento europeo a ulteriore rafforzamento delle frontiere ungheresi. “Sono a favore dell’investimento per il rafforzamento dei confini dell’Ungheria perché questo è un confine esterno dell’Unione europea”, ha detto Tajani al “Neue Osnabrücker Zeitung”. In cambio, però, l’Ungheria dovrebbe essere disposta ad accettare i rifugiati nell’ambito del piano di ridistribuzione all’interno dell’Unione europea, una prospettiva che il governo di Viktor Orban ha ripetutamente respinto. Il primo ministro Orban ha recentemente chiesto alla Commissione europea di pagare la metà del costo di 440 milioni di euro sostenuto dal suo paese per la costruzione e il presidio della recinzione sul confine. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha prontamente respinto la richiesta. “Dobbiamo fermare l’immigrazione sulla rotta balcanica, così come quella attraverso il Mediterraneo”, ha dichiarato Tajani. A suo parere, questo può essere fatto solo con maggiori presidi di polizia alle frontiere.

Leggi l’articolo dello Spiegel

Verso un progetto europeo di tassazione per i giganti del web

Parigi, 12 set 08:35 - (Agenzia Nova) - "Nessuno può tollerare che le piccole e medie aziende francesi paghino sull'unghia le imposte dovuto e che invece non paghino niente del tutto alla Francia i giganti del web come i quattro del Gafa (acronimo che sui media francesi indica Google, Amazon, Facebook ed Apple, ndr) quando praticamente tutti i francesi consumano i loro prodotti!", ha dichiarato Bruno Le Maire, il ministro francese dell’Economia e delle Finanze in un'intervista. Per lottare contro questa situazione, il ministro ha annunciato che sta lavorando con la Germania, l'Italia e la Spagna ad un progetto di tassazione di questi giganti di internet sulla base del loro volume di affari in ciascun paese. L'iniziativa sarà allo studio del Consiglio informale dei ministri delle Finanze che si terrà a Tallinn nel fine settimana.

Leggi l’articolo del Figaro

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