Foto LaPresse

La ritrovata prosperità dell'Italia

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Telegraph, Financial Times, Faz, Mundo...

L'Italia si appoggia alla speranza di una ritrovata prosperità

Parigi, 8 set 08:34 - (Agenzia Nova) - Al termine di un'estate che si annunciava micidiale, il governo italiano si sente un miracolato: così Olivier Tosseri, il corrispondente da Roma del quotidiano economico francese "Les Echos", riassume lo stato d'animo che prevale nell'esecutivo di Roma di fronte all'attenuarsi in Italia delle principali crisi che hanno attanagliato il paese negli ultimi anni. In un lungo articolo di analisi, il giornalista francese passa in rassegna tutti i fattori che segnano il miglioramento della situazione italiana: la crescita dell'economia è unanimemente stata rivista al rialzo e nel 2017 raggiungerà l'1,5 per cento del Pil; il morale delle imprese e delle famiglie è al "bello fisso"; la mina della crisi bancaria è stata disinnescata; i posti di lavoro sono aumentati anche se la disoccupazione è ancora molto alta; l'eccezionale ondata migratoria che rischiava di sommergere la Penisola è stata finalmente arginata. Insomma, secondo "Les Echos", in questa fine d'anno l'Italia vuole credere al miracolo. Lo stesso discreto e modesto presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, si è potuto inorgoglire del suo ottimo bilancio: "Possiamo dire che la peggiore crisi del dopoguerra è finalmente alle nostre spalle", ha dichiarato. Anche se il premier è cosciente delle gravi tensioni sociali che perdurano nel paese: "Il ritardo del Mezzogiorno, il problema del debito pubblico ed il dramma della disoccupazione dei giovani e delle donne non sono ancora stati risolti", ha ammesso Gentiloni, che punta tutte le sue carte sulla Legge finanziaria che sarà presentata nel prossimo mese di ottobre. Una Finanziaria che "non deve rovinare la ripresa né fare danni", ha anticipato il primo ministro, consapevole dei rischi che l'ultimo atto della legislatura può far correre al suo governo, stretto com'è nella tenaglia fra la volontà di rispettare gli impegni europei e la tentazione di cedere ai regali elettorali con l'approssimarsi delle urne a cui gli italiani saranno chiamati nella prossima primavera. Per l'Italia, sostiene l'analisi di Toseri, il vero rischio ora è rappresentato proprio dalla politica: l'incertezza sui tempi, le modalità e l'esito delle prossime elezioni minaccia di paralizzare il futuro esecutivo e l'intero paese. I sondaggi suggeriscono che il prossimo Parlamento sarà tripolare, e che dunque sarà necessario un governo di coalizione: ma chi sarà a guidarlo? Secondo "Les Echos", il Movimento 5 stelle soffre ancora di un deficit di credibilità, l'ingombrante presenza di Silvio Berlusconi ha finora impedito l'emergere di un nuovo leader per il centrodestra ed il segretario del Partito democratico Matteo Renzi è una figura troppo divisiva nel centrosinsitra e nell'opione pubblica italiana. Il giornalista francese indica proprio in Gentiloni il candidato ideale alla propria successione, forte del suo profilo istituzionale, della sua sobrietà e della sua prudenza alleate alla sua capacità di ascoltare le più diverse istanze: sennonché, nota Tosseri, il premier italiano finora non ha ancora espresso le sue future intenzioni ed ambizioni.
Minniti difende i metodi che hanno fatto diminuire dell’87 per cento l’afflusso di migranti dalla Libia
Londra, 8 set 08:34 - (Agenzia Nova) - In otto mesi di governo, l’austero ministro italiano dell’Interno, Marco Minniti, riferisce il quotidiano britannico “The Guardian”, ha registrato una significativa riduzione del numero dei migranti approdati in Italia dalla Libia, ad agosto addirittura dell’87 per cento rispetto a un anno fa. L’ex comunista con stretti legami con l’intelligence è uno dei politici più controversi in Europa: per la sua azione ha guadagnato popolarità a destra e critiche a sinistra. Intervistato dal giornale, il responsabile del Viminale difende i suoi metodi, spiegando che a suo parere era cruciale costruire una relazione con le tribù libiche che controllano il confine meridionale del paese, ma negando che siano state pagate tangenti alle milizie. L’esponente dell’esecutivo riconosce che c’è ancora molto lavoro da fare e annuncia la presentazione a breve di un piano per l’integrazione. Il settimanale “The Economist” analizza le possibili cause della riduzione dell’afflusso. Secondo Claudia Gazzini dell’istituto belga International Crisis Group, al di là delle iniziative prese da Roma, il calo potrebbe avere anche un’altra spiegazione: il traffico di persone è un business e i trafficanti potrebbero averne trovato uno più remunerativo, come il contrabbando di benzina.
Leggi l'articolo del Guardian
Forza nuova progetta una marcia su Roma a 95 anni da quella di Mussolini
Londra, 8 set 08:34 - (Agenzia Nova) - Il partito neofascista italiano Forza nuova, riferisce il quotidiano britannico “The Telegraph”, vuole marciare su Roma il prossimo 28 ottobre, nel 95° anniversario della marcia del Partito nazionale fascista guidato da Benito Mussolini. Un gruppo di 45 parlamentari del Partito democratico ha chiesto al ministero dell’Interno di bloccare la manifestazione. Sono contrari all’evento anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, del Pd, e la sindaca di Roma, Virginia Raggi, del Movimento 5 stelle. Il leader di Fn, Roberto Fiore, afferma che si tratta di una “dimostrazione patriottica” e che sarebbe ingiusto vietarla.
Leggi l'articolo del Telegraph
A Roma il ritrovamento di alcune ossa rilancia l'enigma delle reliquie di San Pietro
Bruxelles, 8 set 08:34 - (Agenzia Nova) - Frammenti di ossa ritrovati in una chiesa medievale nel cuore di Roma, iscrizioni con il nome di San Pietro: in Italia si è aperto un ennesimo capitolo del millenario mistero delle reliquie del primo Papa della cristianità. Il ritrovamento risale a qualche mese fa, durante i lavori di restauro della chiesa di Santa Maria in Cappella, nel quartiere romano di Trastevere; si tratta di piccole anfore contenenti frammenti di ossa e recanti iscrizioni con i nomi dei primi Papi: San Pietro, San felice, San Callisto. i reperti sono stati trasferiti al Vicariato di Roma per un esame più approfondito. Secondo la tradizione, i resti di San Pietro sono conservati sotto la basilica vaticana che porta il suo nome, anche se il Vaticano non ha mai attestato la loro sicura autenticità.
Leggi l'articolo della Libre Belgique
 

PANORAMA INTERNAZIONALE


 

Politiche per i rifugiati nel Mediterraneo: le nuove sfide del XXI secolo
Berlino, 8 set 08:34 - (Agenzia Nova) - In una lunga intervista rilasciata al quotidiano tedesco “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, nella sua edizione online, lo storico Tobias Buetow parla dei rifugiati che attraversano il Mediterraneo e traccia un inusuale parallelo con la Guerra fredda. Sono numerose, afferma lo studioso, le persone perite nell’Elba, nello Spire piuttosto che nel Mar Baltico nel tentativo di attraversare la Cortina di ferro durante la Guerra fredda. Oggi, afferma Buetow, si criminalizzano le Ong perché salvano vite umane nel Mar Mediterraneo. La politica estera degli Stati membri della Ue è legata a quella interna, alle campagne elettorali e ai populismi. Non è un caso che il governo italiano stia rafforzando la cooperazione con le autorità libiche. Tuttavia, la risposta italiana deriva anche dalla mancanza di solidarietà europea e dall’egoismo nazionale. Lo storico punta l'indice contro le risposte di Varsavia e Budapest, cui questa settimana la Corte di giustizia europea ha imposto i ricollocamenti dei profughi. La Libia, avverte Buetow, non è un partner affidabile. I governi europei non possono evitare di cooperare con capi di Stato percepiti o reali al fine di salvare vite umane e tutelare l'integrità dei loro paesi. Tuttavia in un mondo in stretta relazione è difficile separare i destini di 500 milioni di persone, abitanti del Mediterraneo. Occorrerebbe superare le divisioni partendo da un gemellaggio fra i giovani, come avviene in Europa. Reciproco riconoscimento, scambi di esperienze e lavorativi. Il Mediterraneo rappresenta per l'Europa la sfida del XXI secolo, perché la mancanza di prospettive mette a maggior rischio la sicurezza nei paesi del Mediterraneo meridionale. E proprio a proposito di sicurezza il populismo trionfante, anche in Germania, mette a rischio una soluzione del problema, sostiene lo storico. I rimpatri forzati "non disinnescano il problema della pericolosità degli individui, lo spostano soltanto". Occorre puntare sulla partnership con paesi come, ad esempio, la Tunisia agevolandone il progresso economico e sociale, a partire dal ruolo delle donne che sono d’ispirazione per un’intera generazione. L’Europa, afferma Buetow, dovrebbe pensare in questo contesto ad una sorta di "contributo di solidarietà".
Leggi l'articolo del Frankfurter Allgemeine Zeitung
 
Migrazioni: in settimana la Spagna accoglie 92 rifugiati da Itala e Libano
Madrid, 8 set 08:34 - (Agenzia Nova) - Un totale di 92 rifugiati sono atterrati questa settimana in Spagna come parte del programma dell'Unione europea sulla ricollocazione necessaria a fare fronte alle conseguenze umanitarie della guerra di Siria. Del totale dei 92 arrivi, 22 provengono dall'Italia e 70 dal Libano. Il quotidiano spagnolo "El Mundo" fornisce tutti i dettagli sui destini ultimi pensati per i rifugiati nella penisola iberica.
Leggi l'articolo del Mundo
Rinviato ancora una volta il giorno del ritiro dall’alleggerimento quantitativo
Londra, 8 set 08:34 - (Agenzia Nova) - La riunione di ieri della Banca centrale europea, osserva un editoriale non firmato del “Financial Times”, attribuibile alla direzione, si è conclusa come molte altre: il consiglio esecutivo ha lasciato la politica monetaria invariata. Il presidente, Mario Draghi, ha escluso una discussione pubblica sul ridimensionamento del programma di alleggerimento quantitativo almeno fino alla prossima riunione, a ottobre. Ultimamente il banchiere si è mosso su un linea sottile, cercando di convincere gli investitori e i governi di aver iniziato a pensare a una strategia di uscita, ma mantenendo il controllo sui tempi. Resta aperto il dibattito su quale strumento la Bce dovrebbe adottare prima di interventi restrittivi. Sembra ragionevole ridurre gli acquisti di asset prima di alzare i tassi di interesse. Tuttavia, ridimensionare l’alleggerimento quantitativo crea un particolare problema all’Eurotower: agendo sui rendimenti a lungo termine, l’alleggerimento può avere un impatto maggiore dei tassi nello spingere al ribasso la moneta.
Leggi l'articolo del Financial Times
Di più su questi argomenti: