Sulle banche l'Italia viola le regole dell'Ue, dicono i media tedeschi

Redazione

La rassegna della stampa estera sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Libre Belgique, Faz, New York Times, Bloomberg, Abc

Letta, l'Italia ha bisogno del sostegno dell'Ue

 

New York, 28 giu - (Agenzia Nova) - L'Italia è stata nell'occhio del ciclone all'apice della crisi economico-finanziaria europea, e vive ancora oggi una situazione complicata. Lo ha dichiarato l'ex presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, in una intervista a "Bloomberg", che però guarda con ottimismo alla dinamiche odierne soprattutto grazie al diverso contesto europeo. L'Unione Europea, afferma Letta nel corso dell'intervista, resta necessaria all'Italia a causa della complicata situazione del paese, gravato da un enorme debito pubblico, da una crescita debole e da un sistema bancario vulnerabile. L'Italia, sostiene Letta, pare indirizzata verso una più consistente ripresa della crescita e verso il superamento del fenomeno populista, ma ha ancora bisogno di un'Ue forte "come scudo contro la speculazione".

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Tempi duri per Matteo Renzi

 

Bruxelles, 28 giu - (Agenzia Nova) - Tempi duri per Matteo Renzi: sotto questo titolo il quotidiano belga "La Libre Belgique" pubblica un breve riassunto dei risultati del secondo turno di ballottaggio delle elezioni municipali che si è svolto domenica scorsa 25 giugno in 111 Comuni italiani e delle prospettive politiche che ne sono emerse. Secondo la "Libre", Matteo Renzi ha riconosciuto che in questa tornata amministrativa il suo Partito democratico (Pd) non ha raccolto i risultati sperati ed è di nuovo sotto il tiro delle critiche interne al Pd; al contrario l'alleanza di centro-destra tra Forza Italia di Silvio Berlusconi e la Lega nord di Matteo Salvini ha sostanzialmente vinto questo test elettorale ed è ormai in pole position per le elezioni politiche del 2018; mentre è ancora troppo presto per ritenere che i deludenti risultati ottenuti dal Movimento 5 stelle segnalino l'inizio del declino della creatura politica del comico genovese Beppe Grillo.

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Italia: aumentano gli sbarchi, cresce il rifiuto all'immigrazione

 

Madrid, 28 giu - (Agenzia Nova) - Continua senza sosta lo sbarco di migranti dalla Libia verso l'Italia. Oltre 8.000 persone sono arrivate in diversi porti della Sicilia nelle ultime 48 ore, scrive il quotidiano spagnolo "Abc". Solo lunedì sono stati salvati cinquemila migranti che viaggiavano in cinque barconi e 18 gommoni. L'articolo riassume la polemica nel paese sull'esistenza di pericoli legati al fenomeno migratorio, citando le parole del portavoce del gruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta e del procuratore nazionale antimafia franco Roberti.

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Le banche italiane aiutate dallo Stato

 

Berlino, 28 giu - (Agenzia Nova) - L’Italia, scrive la "Frakfurter Allgemeine Zeitung", si spinge ancora una volta oltre le norme comuni della Ue. Lo Stato ha deciso di stanziare 17 miliardi di euro dei contribuenti per appianare le passività delle banche venete. Si tratta di una cifra ingente, sottolinea il quotidiano, per due banche che insieme rappresentano solo l’1,6 per cento del patrimonio del sistema bancario italiano. Tale soluzione di ripiego a spese dei contribuenti è precisamente l'esito che le nuove regole di risoluzione bancaria dell’Unione puntano a evitare, scrive il quotidiano. Si è cercato di convincere le Autorità di regolamentazione bancaria che la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca siano di importanza sistemica del sistema bancario italiano e in particolare per quello del Nord-est del Paese. Le perdite verranno pagate dallo Stato, il che è contro le regole. Troppi sono stati negli anni i prestiti erogati a persone che non erano in grado di restituirli, per un totale di 320 miliardi di euro, il 13 per cento del totale dei prestiti concessi. Inoltre le banche hanno finanziato il proprio capitale attraverso i prestiti, il che è vietato. Tali debiti bancari sono stati venduti ai piccoli risparmiatori, fatti passare come investimenti sicuri. Inoltre la redditività delle banche italiane è scesa ben al di sotto dei requisiti. Colpa di tutto ciò, secondo il quotidiano, sono anche i ritardi della politica, dovuti a convenienze elettoralistiche e in parte anche alla lentezza della giustizia italiana.

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Italia, la liquidazione delle banche venete non segna la fine della crisi dei crediti deteriorati

 

New York, 28 giu - (Agenzia Nova) - Una volta superate le crisi di Monte dei Paschi di Siena, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l'Italia continuerà a sedere su un monte di crediti deteriorati da 300 miliardi di euro, sottolinea un editoriale di "Reuters" ripreso dal "New York Times". "La fragilità delle banche italiane, unita al tasso di crescita economica cronicamente basso e un enorme debito pubblico, fanno del paese un rischio dormiente per la stabilità dell'eurozona". Le banche italiane faticano a ripulire i bilanci dalle sofferenze accumulate negli anni di crisi, un'operazione necessaria ma che nuocerebbe alla loro già scarsa profittabilità. Inoltre,avverte Katia Mariotti della società di consulenza finanziaria Ey, le nuove norme comunitarie e la revisione degli asset da parte della Banca centrale europea (Bce), il prossimo anno, rischiano di innescare nuove perdite. Le vendite lorde di crediti deteriorati in Italia, sottolinea l'editoriale, sono ammontate ad appena 15 miliardi di euro nel biennio 2015-2016, stando ai dati della banca d'Italia. Altri 45 miliardi di sofferenze dovrebbero essere liquidate su richiesta della Bce nell'ambito del piano di salvataggio di Mps e di liquidazione degli istituti di credito veneti falliti, utilizzando il denaro dei contribuenti italiani per compensare le perdite. UniCredit, invece, sta procedendo autonomamente alla vendita di crediti deteriorati per 18 miliardi di euro, ed ha già effettuato un aumento di capitale sul mercato per finanziare l'operazione. La stessa Banca d'Italia, però - scrive l'editoriale - ha disincentivato le banche italiane più in salute dal cedere crediti deteriorati, avvertendole che tali operazioni rischiano di arricchire una manciata di compratori specializzati creando al contempo buchi di contabilità nei bilanci delle banche. La Bce, però, non si è ancora espressa in merito ai piani di riordino presentati dalle banche italiane la scorsa primavera, e "potrebbe vedere le cose diversamente".

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