Matteo Salvini (foto LaPresse)

Dopo Brexit e Trump il populismo vincerà anche in Italia?

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Figaro, Pais, New York Times e Observer

Prima la Brexit, poi Trump. In Italia la prossima ondata di populismo?

Londra, 28 nov 08:27 - (Agenzia Nova)  - La stampa britannica segue con interesse gli ultimi giorni della campagna referendaria italiana. In altri momenti, sottolinea il settimanale "The Observer", il dibattito sulla riforma avrebbe coinvolto una ristretta cerchia di esperti della Costituzione, ma questi non sono tempi ordinari per le democrazie occidentali, dove i venti di cambiamento hanno scatenato tempeste. Tra i dati dei recenti sondaggi più inquietanti per il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ce ne sono due: solo il 40 per cento dice che voterà e il 56 per cento considera il voto un verdetto sul governo. Il quotidiano "The Times" riferisce della manifestazione di ieri a Roma per il "no", evidenziando che la protesta ha attratto il sentimento anti-sistema dei giovani e che tra loro molti credono alle teorie cospirazioniste che circolano su internet, ad esempio che Renzi abbia riformato la carta costituzionale prendendo ordini dalle grandi banche internazionali, come JPMporgan. Il referendum rende sempre più nervosi gli investitori. Per il "Financial Times", se le turbolenze si tradurranno in mancate ricapitalizzazioni, otto banche rischieranno il fallimento: Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Carige e i quattro piccoli istituti salvati l'anno scorso, Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e CariFerrara. Sullo stesso giornale, tuttavia, Martin Sandbu, prevede che non necessariamente la sconfitta del "sì" debba provocare una nuova crisi finanziaria, sia perché l'instabilità politica non è scontata, sia perché l'Italia si trova oggi in condizioni migliori rispetto al culmine della crisi dell'euro.

Leggi l'articolo dell'Observer

 

Italia: il presidente della Commissione Ue elogia le riforme del governo Renzi

New York, 28 nov 08:27 - (Agenzia Nova) - Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha espresso l'auspicio che i cittadini italiani non boccino la riforma della Costituzione promossa dal primo ministro Matteo Renzi, per snellire l'iter legislativo ed aumentare la governabilità nel Belpaese. A dispetto dei recenti duelli tra Roma e Bruxelles in materia di bilancio, Juncker ha dichiarato al quotidiano italiano "La Stampa" che il governo italiano sta perseguendo le giuste politiche di riforma, ed ha aggiunto che i conti del paese per i prossimi anni sono in linea con i regolamenti europei. "Non so se converrebbe a Renzi se mi esprimessi in favore della vittoria del "sì". Mi limiterò a dire che non mi piacerebbe veder prevalere il 'no'", ha detto il presidente della Commissione europea, aggiungendo: "L'Italia è una grande nazione, e Renzi ha contributo a questo, bisogna ammetterlo".

Leggi l'articolo del  New York Times

 

La destra radicale in ascesa affosserà l'euro

Londra, 28 nov 08:27 - (Agenzia Nova)  - Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, intervistato dal settimanale britannico "The Suday Times", afferma che, in caso di vittoria del "no" nel referendum sulla riforma costituzionale, chiederà le dimissioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ed elezioni anticipate il più presto possibile. Dal suo ufficio di europarlamentare a Strasburgo, il politico parla di lasciare l'area dell'euro e costringere l'Unione Europea a rinegoziare con l'Italia i trattati fondamentali, per non far uscire il paese, uno dei fondatori. Pensa che il suo partito possa beneficiare della caduta di Renzi più del Movimento 5 stelle e andare al governo in coalizione con altre forze del centro-destra. Il suo programma è chiaro: "L'euro è un'esperienza finita".

Leggi l'articolo del Times

 

Berlusconi non esclude la possibilità di ripresentarsi alle elezioni

Mosca, 28 nov 08:27 - (Agenzia Nova)  - L'ex primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, non ha escluso la possibilità di tornare a candidarsi alle elezioni politiche. L’ex premier si aspetta una "soluzione equa" della Corte europea di Strasburgo, chiamata giudicare la sentenza che lo ha escluso dalle istituzioni del paese. "Strasburgo deve raggiungere un verdetto. Sono convinto che sarà inequivocabilmente stabilito che io non sono colpevole di alcuna evasione fiscale. Allora potrò ancora candidarmi e per il centro-destra non ci sarà più bisogno di cercare un nuovo leader", dichiarato Berlusconi.

Leggi l'articolo della Tass

 

Referendum, aumenta la pressione sul premier Renzi affinché non si dimetta in caso di sconfitta

New York, 28 nov 08:27 - (Agenzia Nova)  - I principali leader europei si sono incontrati a Berlino questo mese per salutare il presidente degli Stati Uniti uscente, Barack Obama, che lascerà la Casa Bianca il 20 gennaio prossimo. Il primo ministro italiano, Matteo Renzi, potrebbe però anticiparlo: ha ventilato le sue dimissioni, se i cittadini italiani bocceranno il progetto di riforma della Costituzione al referendum del prossimo 4 dicembre. L'emendamento è ritenuto fondamentale dal premier per dare al paese margini reali di governabilità. I sondaggi, però, danno in vantaggio il fronte contrario alla riforma, e la prospettiva delle dimissioni di Renzi, con la conseguente apertura di una crisi di governo, spaventa l'Europa e i mercati. Non sorprende, dunque, che in Italia e a livello internazionale aumentino le pressini di chi chiede al premier di restare, a prescindere dall'esito della imminente consultazione popolare. Lo aveva detto in ottobre lo stesso Obama, in occasione della cena di Stato tributata all'Italia a Washington; lo stesso hanno ripetuto una serie di politici, funzionari e uomini d'affari consultati da "Bloomberg". Tra questi il ministro dell'Industria italiano, Carlo Calenda, che interpellato venerdì dall'agenzia di stampa ha dichiarato: "La mia personale opinione è che Renzi dovrebbe restare. Dobbiamo tenere in considerazione (...) quel che è bene per questo paese". Tre "politici di centrosinistra" in regolare contatto con il primo ministro italiano - di cui però "Reuters" non fa i nomi - sostengono invece che Renzi non abbia intenzione di venir meno alla sua parola, e che in caso di sconfitta aprirebbe immediatamente una crisi di governo. Secondo fonti anonime citate da "Bloomberg", nell'eventualità di un passo indietro di Renzi, a succedergli potrebbe essere il ministro delle Finanze italiano, Pier Carlo Padoan, la cui nomina, da parte del Colle, potrebbe servire a rassicurare i mercati e la leadership europea. L'agenzia ricorda che il ministro si è recentemente detto fiducioso in merito al buon esito del referendum, ed ha affermato che l'Italia ha bisogno di un governo politico, "vale a dire, quello in carica", anziché di un esecutivo guidato da tecnocrati. In una intervista pubblicata sabato dal quotidiano "La Stampa", però, proprio Renzi ha affermato che un governo tecnico sarebbe lo scenario più probabile dopo le sue eventuali dimissioni. Come Padoan, il presidente del Consiglio ha avvertito che ciò non farebbe gli interessi del paese, ed ha escluso categoricamente l'ipotesi di un dialogo con l'ex premier e leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi: "Al tavolo dei negoziati troverà Beppe Grillo (leader del Movimento 5 stelle, ndr), non me".

Leggi l'articolo del New York Times

 

 


PANORAMA INTERNAZIONALE


Il fermo delle centrali nucleari di Edf fa salire i prezzi dell'elettricità in Europa

Parigi, 28 nov 08:27 - (Agenzia Nova)  - Dopo qualche giorno di temperature clementi, all'inizio di questa settimana il freddo è tornato sulla Francia: il gestore della rete elettrica Rte assicura di non nutrire alcuna preoccupazione per rispondere alla domanda di energia dei prossimi giorni; ma l'indisponibilità di una parte sostanziosa del parco atomico francese (ben 17 reattori sono fermi per un motivo o per l'altro) sta già pesando sugli scambi tra la Francia ed i suoi immediati vicini europei. Ad ottobre l'esportazione di energia elettrica francese è crollata dell'89 per cento rispetto allo stesso mese del 2015; e questo rischia di avere conseguenze soprattutto in Spagna ed in Italia. Infatti il prezzo per kilowattora non ha cessato di salire da settembre in poi: gli operatori italiani come Enel o Edison temono quindi di dover pagare fino ad un miliardo di euro in più per le loro forniture se il fermo delle centrali nucleari francesi dovesse prolungarsi fino al prossimo mese di febbraio.

Leggi l'articolo dell'Echos

 

L'olio d'oliva spagnolo scalza quello italiano nei principali mercati mondiali

Madrid, 28 nov 08:27 - (Agenzia Nova)  - L'industria e gli operatori spagnoli dell'olio d'oliva hanno superato l'Italia e sono diventati leader nei principali mercati mondiali del settore. Lo scrive "El Pais" spiegando che il successo si deve "alle campagne promozionali e al lavoro delle imprese". L'olio spagnolo diventa protagonista in mercati tradizionalmente controllati "dall'Italia e dalle marche italiane, anche quando l'olio viene prodotto fuori". Il nostro paese rimane leader solo in Germania e, dati del 2015, esporta nel mondo circa centomila tonnellate in meno delle 310mila vendute dalla Spagna.

Leggi l'articolo del Pais

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