L'Europa tormentata che cerca sostegno morale in Papa Francesco

Redazione
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, Mundo, Economist, Washington Post, Monde.

    Renzi e Merkel contro l'Austria sulla barriera anti-immigrati

    Londra, 6 mag - (Agenzia Nova) - Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, e la canceliera tedesca, Angela Merkel, hanno unito le forze per criticare l'Austria sulla costruzione di una barriera anti-immigrati al confine con l'Italia. I due leader, riferisce il "Financial Times", sono apparsi più in sintonia rispetto ai mesi scorsi nell'incontro di Roma, che si è concentrato soprattutto sull'emergenza migrazioni. Renzi ha detto che la posizione di Vienna è sbagliata e anacronistica; Merkel ha aggiunto che i problemi non si risolvono chiudendo le frontiere e che i paesi membri dell'Unione Europea devono aiutarsi tra loro.


    Un'Europa scombussolata si affida a Papa Francesco

    Parigi, 6 mag - (Agenzia Nova) - Il simbolo è forte: un’Europa divisa, malata e abbattuta spera di trovare in Papa Francesco un pò di sostegno morale. I presidenti delle tre principali istituzioni dell’Unione, Jean-Claude Juncker per la Commissione, Donald Tusk per il Consiglio e Martin Schulz per il Parlamento europeo, da ieri giovedì 5 maggio sono a Roma e oggi venerdì 6 saranno ricevuti in Vaticano per la cerimonia di consegna al Pontefice del premio Carlo Magno creato nel 1948 per distinguere le personalità "che hanno operato per l’unificazione europea". Tra gli invitati ci saranno la cancelliera tedesca Angela Merkel, il primo ministro italiano Matteo Renzi, il re Felipe di Spagna e il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi. Nei loro discorsi, Schulz, principale artefice della scelta del Papa per il premio, dovrebbe concentrarsi sui "valori" europei, Juncker parlare di "Europa" e Tusk di "cristianità": è evidente, scrive Cécile Ducourtieux della redazione di Bruxelles del quotidiano francese "Le Monde", che mentre l’Europa attraversa una crisi esistenziale i suoi dirigenti sperano di trovare nel Papa un pò di sostegno al tentativo di mantenere insieme dei paesi sempre più divisi. E si chiede se nel suo discorso di accettazione del premio il Papa denuncerà l'egoismo di alcuni paesi membri dell'Ue, l’incapacità dell’Europa di mettersi d'accordo, il controverso trattato che "appalta" alla Turchia la questione dei profughi ed i muri eretti sul continente per fermare l'arrivo dei migranti. Per infine concludere che una cosa è sicura: la questione migratoria è uno dei suoi più gravi argomenti di preoccupazione.


    L'Italia ritiene che i tempi non siano ancora maturi per un intervento in Libia

    Washington, 6 mag - (Agenzia Nova) - Il ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti, una delle figure fondamentali nell'ambito delle decisioni assunte dai paesi occidentali in merito alla Libia, ha dichiarato mercoledì che non esistono ancora le condizioni necessarie a condurre una operazione militare nel paese nordafricano. L'Italia insiste affinché il neonato e fragile governo di unità nazionale libico cementifichi la propria posizione e guadagni consenso, prima di chiedere formalmente l'assistenza dei paesi occidentali. Il nuovo governo libico sta compiendo sforzi apprezzabili, ha dichiarato il ministro italiano nel corso di una intervista alla "Washington Post", ma il teatro libico presenta anche gravi complicazioni. Il nuovo Esecutivo, ha sottolineato Pinotti, deve far fronte non soltanto alla minaccia dello Stato islamico, ma anche alla sfida delle numerosissime milizie e delle fazioni che operano svincolate da qualunque autorità centrale. Questa settimana, ad esempio, alcune fazioni armate della Libia orientale hanno impedito al nuovo governo di assumere il controllo delle esportazioni di petrolio in quella regione. Ancor più importante, ha sottolineato il ministro italiano, il nuovo governo di Tripoli non ha ancora ricevuto il sostegno formale del parlamento di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale. "Negli ultimi giorni abbiamo assistito a preoccupanti battute d'arresto", ha detto Pinotti, spiegando che "il primo passo per stabilizzare la Libia è avere un governo che possa rappresentare le diverse parti, e dunque possa adottare le misure necessarie ad avanzare una richiesta di aiuto alla comunità internazionale". Il ministro ha detto comunque che premerà in occasione del summit Nato di Varsavia del 7 luglio prossimo per uno sforzo nel Mediterraneo centrale, con la partecipazione di unità navali dell'Unione Europea e possibilmente anche dell'Alleanza. Tale sforzo di avvarrebbe delle unità già presenti nell'area, ma sarebbe più vasto per scopo e dimensioni rispetto alla missione già in corso nel Mare Egeo. "La missione nell'Egeo è strettamente legata alla lotta ai trafficanti. Quando pensiamo al tema della sicurezza nel Mediterraneo, però, abbiamo a che fare con uno scenario più complesso. Parlo ad esempio delle armi, cui dovrebbe essere opposto un embargo. C'è poi il tema della sorveglianza, ad esempio nel campo delle operazioni antiterrorismo". Pinotti ha rifiutato di specificare quanti militari l'Italia sarebbe disposta a impegnare in una eventuale missione militare in Libia, ma ha precisato che in presenza delle adeguate condizioni, Roma valuterebbe l'ipotesi di ingaggiare uno scontro aperto contro l'Isis in territorio libico.


    Le spalle larghe di Atlante

    Londra, 6 mag - (Agenzia Nova) - La creazione di Atlante, il fondo privato salva-banche di 4,3 miliardi di euro, promossa dal governo italiano, era finalizzata in parte anche a garantire la vendita di una quota della Banca Popolare di Vicenza, decima nel mercato nazionale, che invece non ha richiamato l'interesse degli investitori. L'intervento del fondo, riferisce il settimanale britannico "The Economist", ha evitato una crisi immediata, dando sollievo, in particolare, a UniCredit, il gruppo bancario più grande per asset. Il più importante compito di Atlante, però, sarà quello di assorbire parte delle sofferenze: dai 21 ai 33 miliardi di euro, secondo le stime di Mediobanca. Restano, tuttavia, dubbi sulla sua gestione.


    Due nipoti di Mussolini si contendono un posto nel Consiglio comunale di Roma

    Madrid, 6 mag - (Agenzia Nova) - Due discendenti del dittatore fascista Benito Mussolini parteciperanno con partiti rivali alla corsa per un posto da consigliere nel Comune di Roma, nelle elezioni amministrative che si terranno il 5 giugno. Rachele Mussolini, nipote del Duce, si presenterà nella lista dei candidati del partito di destra Fratelli d'Italia guidata dal candidato sindaco Giorgia Meloni, mentre sua sorella Alessandra sarà presente nella lista del partito di Forza Italia, formazione di centro-destra dell'ex premier Silvio Berlusconi. Al momento, secondo i sondaggi, il favorito per il posto di sindaco della capitale è Virginia Raggi, del Movimento 5 stelle. Giorgia Meloni, il candidato di Forza Italia Alfio Marchini e quello del Partito democratico (centro-sinistra), Roberto Giachetti, si contenderanno per una manciata di voti il secondo posto.


    Panorama internazionale

     

    Donald Tusk (foto LaPresse)


     

    Ue: chi non accoglie i profughi deve pagare

    Berlino, 6 mag - (Agenzia Nova) - L'Europa fa un gran parlare di giustizia, equità e solidarietà nella gestione della crisi migratoria: le reazioni alle recenti proposte della Commissione Europea sulla riforma della legge dell’asilo politico della Ue dimostrano tuttavia che non tutti gli europei hanno lo stesso modo di intendere questi concetti. Due giorni fa, infatti, Bruxelles ha proposto l’abolizione del visto per i cittadini turchi che vogliono entrare nell’aerea Schengen così come la proroga di sei mesi dei controlli di frontiera intrapresi da sei paesi Ue; Germania, Austria, Danimarca, Svezia e Norvegia. A Berlino, il portavoce del governo Steffen Seibert si è detto favorevole alle proposte. All’interno del Parlamento europeo, invece, le critiche sono state assai più numerose.


    Presidente Consiglio europeo Tusk, l'idea di una nazione europea è illusoria

    Washington, 6 mag - (Agenzia Nova) - L'Unione Europea deve fermare l'avanzata dei nazionalismi nel Continente rispondendo in maniera efficace ai timori dei popoli europei di fronte a crisi come quella migratoria. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, nel corso del dibattito sullo Stato dell'Unione ospitato da Roma. I nazionalismi europei, ha riconosciuto Tusk, sono stati alimentati dal mancato riconoscimento da parte delle autorità continentali dell'importanza delle identità nazionali. “Oggi dobbiamo ammettere che il sogno di uno Stato europeo con un interesse comune, una visione (…) e una singola nazione europea era un'illusione”. L'Europa unita, ha avvertito Tusk, attraversa un momento difficile, e non affrontare con efficacia la crisi migratoria potrebbe risultare nel collasso del progetto unitario. E' vitale, ha detto il presidente del Consiglio europeo, che Bruxelles “convinca i cittadini europei di poter garantire sicurezza e stabilità (…) ripristinando il controllo delle frontiere esterne”.


    Radicalismo islamico, la Francia spalle al muro

    Parigi, 6 mag - (Agenzia Nova) - Il quotidiano conservatore francese "Le Figaro" in apertura della sua edizione online di stamattina venerdì 6 maggio denuncia il caos delle iniziative che si è creato in Francia intorno alla de-radicalizzione di quanti sono stati attratti dall'estremismo islamico: secondo un rapporto presentato dal ministero dell'Interno, dopo gli attentati del gennaio 2015 a Parigi si è passati da appena un paio di strutture dedicate alla complessa missione a ben 75 enti ed istituzioni riconosciute dallo Stato; una proliferazione che è stata certamente alimentata anche dall'aumento dei fondi messi a disposizione, passati in poco tempo da 500 mila a 6 milioni di euro. Si tratta di strutture animate a associazioni della società civile, dai Comuni e dai Consigli provinciali, dalle agenzie dell'Ufficio collocamento (Pole Emploi), dai centri ospedalieri e psichiatrici, aventi come obbiettivi lo "accompagnamento psicologico" o quello "educativo e sociale dei giovani", il "sostegno alla genitorialità" e "l'ascolto delle famiglie". Un terreno su cui sono proliferate le iniziative estemporanee e le pseudo-professionalità e che rischia di diventare un nuovo e lucrativo business. Ora il ministero dell'Interno suggerisce di metter ordine nel settore, filtrando le vere ed utili competenze che d'altra parte sono assolutamente necessarie per fronteggiare un fenomeno che vede in Francia almeno 13 mila persone accertate che sono state già conquistate dalla propaganda islamista più radicale e molte centinaia che sono partite per andare a combattere la jihad.


    Regno Unito: Cameron, Trump "merita rispetto"

    Londra, 6 mag - (Agenzia Nova) - Il primo ministro del Regno Unito, David Cameron, ha cambiato idea su Donald Trump, candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti. Ora, riferisce la stampa britannica, pensa che "meriti rispetto"; pochi mesi fa aveva definito le sue proposte anti-islamiche "stupide, divisive e sbagliate". Da parte sua, Trump è entrato nel dibattito sull'appartenenza della Gran Bretagna all'Unione Europea, esprimendosi a favore della Brexit: a suo parere, il paese starebbe meglio fuori dall'Ue, soprattutto dal punto di vista della politica dell'immigrazione. Di diverso avviso è, invece, Shinzo Abe, primo ministro del Giappone, che, in visita a Londra, ha avvertito che l'uscita dall'Ue renderebbe il Regno Unito una destinazione meno attraente per gli investimenti giapponesi.


    Medio Oriente, militari israeliani attaccati al confine con la Striscia di Gaza

    Tel Aviv, 6 mag - (Agenzia Nova) - Le unità delle Forze di difesa israeliane che presidiano il confine meridionale della Striscia di Gaza sono state nuovamente bersagliate da colpi di mortaio nella mattinata di oggi: lo hanno riferito i vertici delle forze armate di Tel Aviv. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato il gabinetto di sicurezza d’Israele oggi, venerdì 6 maggio, per fare il punto della situazione nel sud del paese. Israele e Hamas hanno riferito che l'Egitto ha mediato il ripristino della tregua del 2014 dopo due giorni di violenza transfrontaliera. In risposta ai primi attacchi, nella giornata di ieri, l'Aviazioen israeliana ha colpito quattro obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza.