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La "svolta" dell'Expo e la "raccolta" di marijuana

Redazione
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese a cura di Agenzia Nova. Oggi articoli di Sunday Times, Die Welt e Independent.

Il vincitore è Renzi

Berlino, 4 mag - (Agenzia Nova) - Al di là delle pittoresche esibizioni di opposizione alla Camera, lo scontro politico sulla nuova legge elettorale italiana è reale. Il premier italiano Matteo Renzi vuole rivoluzionare il sistema politico-istituzionale per garantire maggior governabilità all'Italia, e per farlo deve rafforzare l'esecutivo con una nuova legge elettorale e indebolire gli elementi ostativi del potere legislativo. Il Senato, che finora aveva lo stesso peso della Camera dei deputati, verrà indebolito per garantire una più rapida approvazione delle leggi. Secondo i suoi critici, però, Renzi sta preparando il terreno per poter governare più liberamente, senza oppositori.

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Succede in Europa: 650 mila ingressi per l'Expo di Milano

Parigi, 4 mag - (Agenzia Nova) - L’Italia respira, scrive sul quotidiano economico francese "Les Echos" il corrispondente da Roma, Pierre De Gasquet: nonostante le incertezze sul "rush finale", e una buona dose di "Expo-scetticismo" che la stampa internazionale aveva sparso a piene mani prima della prova a "grandezza naturale", il verdetto è positivo per l'inaugurazione dell'Esposizione universale di Milano, con una buona partenza priva di falle logistiche. A dispetto del clima incerto e di una decina di automobili bruciate dai manifestanti "anti-Expo" nel centro della città, l'evento consacrato al tema "Nutrire il piante, energia per la vita" ha mantenuto le promesse: secondo gli organizzatori, in tre giorni ha già superato la barra dei 650 mila visitatori. "Non è un miracolo, è il risultato logico di uno sforzo titanico" rivendica con orgoglio l'amministratore unico di Expo 2015, Giuseppe Sala. E' un motivo di soddisfazione per il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che vuole fare dell’Expo il simbolo dell'inizio di un nuovo ciclo economico dell'Italia, in un momento in cui la terza economia della zona euro fatica ancora ad emergere da quattro anni di recessione e mentre la disoccupazione è tornata a salire ad aprile al 13 per cento della forza lavoro; un "test" per l'insieme del paese, ha sottolineato Renzi invitando i "disfattisti professionisti" a smetterla di piangersi addosso. E in risposta, domenica 20 mila persone hanno manifestato nelle vie della città sotto lo slogan "Non toccate Milano", per condannare le violenze e gli atti di vandalismo commessi dai militanti anti-Expo venerdì scorso.

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Italia, un intero paese attende la "svolta" grazie all'Expo

Berlino, 4 mag - (Agenzia Nova) - Dopo tre anni di recessione, l'Italia spera in un rilancio grazie all'Expo di Milano; anche i piani alti della finanza internazionale guardano speranzosi all'Italia: "Adesso o mai", è il titolo di uno studio Morgan Stanley sull'Italia, che fa riferimento alla favorevole situazione creata dal cambio dell'euro, dal calo del prezzo del petrolio e dagli interessi. Un "triple booster", una "tripla spinta" che rilancia l'intera eurozona ma quest'anno e il prossimo "sarà l'Italia a trarne il maggiore vantaggio", scrive il team Morgan Stanley attorno a Daniele Antonucci. E se le previsioni si dovessero avverare, l'eurozona potrebbe tirare un sospiro di sollievo. Dopo la Grecia, infatti, l'Italia è la principale fonte di preoccupazione per l'unione monetaria. La sua economia è ferma da quasi un decennio. Il debito pubblico ha ormai oltrepassato il 130 per cento del Pil e si aggira sui 2.100 miliardi di euro.

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L'Italia contro l'Ue sull'abbattimento di undici milioni di ulivi

Londra, 4 mag - (Agenzia Nova) - Gli agricoltori della Puglia, riferisce il quotidiano britannico "The Times", si oppongono all'abbattimento di undici milioni di ulivi imposto dall'Unione Europea per debellare il batterio della xylella fastidiosa. I coltivatori temono che il drastico rimedio possa distruggere insieme agli alberi, molti dei quali secolari, anche migliaia di posti di lavoro e rovinare il paesaggio, con un impatto negativo sul turismo.

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L'Esercito italiano si prepara per il primo raccolto di marijuana

Londra, 4 mag - (Agenzia Nova) - L'Esercito italiano ha aperto, per la prima volta, le porte del sito di Firenze in cui coltiva marijuana destinata ad uso terapeutico, un'iniziativa annunciata dal governo lo scorso settembre. La forza armata, riferisce il quotidiano britannico "The Independent", produrrà circa cento chilogrammi all'anno, con l'obiettivo di far scendere il prezzo.

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Panorama internazionale

Il presidente della Bce, Mario Draghi (foto LaPresse)


L'Italia salva migliaia di migranti nel Mediterraneo nel fine settimana

Londra, 4 mag - (Agenzia Nova) - La Guardia Costiera italiana ha coordinato una delle più grandi operazioni di soccorso di migranti nel Mar Mediterraneo, in evidenza sulla stampa britannica, salvando tra sabato e domenica 5.500 persone. Il quotidiano "The Times" dà conto dei preparativi dell'ammiraglia della Marina Militare del Regno Unito Hms Bulwark, ancorata al largo della Sicilia, per la missione di ricognizione Operation Weald; un editoriale non firmato, attribuibile alla direzione, sottolinea il silenzio dell'Europa sulla crisi libica.

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Le aziende statunitensi sono sempre più indebitate

New York, 4 mag - (Agenzia Nova) - Aziende e consumatori statunitensi assumono prestiti a ritmi superiori a quelli precedenti la crisi del 2008, ma le Borse proseguono indisturbate la loro ascesa, indicando dati che proverebbero la sostenibilità del nuovo accumulo di debito privato. Per quanto riguarda l'emissione di debito per le aziende Usa – scrive il “Wall Street Journal” - i ritmi del 2015 sono i maggiori di sempre, dopo tre anni consecutivi da record. E nonostante diversi indicatori di leva continuino a crescere, i mercati toro preferiscono concentrarsi sugli indicatori di presunta “salute economica”: “Credo che a questo punto non esista alcun canarino in miniera”, afferma con convinzione Jennifer Vail, direttore di fixed-income research presso Us. Bank Wealth Management, con un portafoglio da 128 miliardi di dollari. Eppure, sottolinea il quotidiano Usa, la leva netta delle compagnie non finanziarie statunitensi dal rating più elevato (ovvero l'esposizione netta divisa per il capitale complessivo) è già cresciuta di 1,88 volte rispetto alla fine del 2014, stando ai dati di Morgan Stanley, e di 1,63 volte rispetto al 2007, alla vigilia della crisi finanziaria. E' anche vero che il rapporto tra utili aziendali e spese per gli interessi annue è cresciuto a 11,02 rispetto a 9,43 del periodo pre-crisi, ad indicare una maggior capacità di onorare il debito. Le condizioni di liquidità delle aziende, però, possono cambiare, e nel frattempo il loro indebitamento continua a crescere.

Continua a leggere l'articolo del Wall Street Journal


Europa: la Bce entrerà nel consiglio di amministrazione delle banche per controllare il loro funzionamento

Madrid, 4 mag - (Agenzia Nova) - Il Meccanismo unico di supervisione (Mus) della Banca centrale europea (Bce), la nuova "polizia bancaria europea", siederà nei consigli di amministrazione delle banche spagnole e del resto d'Europa per verificare in prima persona il funzionamento degli istituti finanziari e la loro gestione del rischio. Lo riferisce “El Pais”. La Bce è convinta che i problemi che hanno causato le più gravi crisi bancarie riguardano il fallimento del governo societario di tali istituzioni. Il supervisore, perciò, ha deciso di passare a un ruolo di controllo diretto, sul campo. La Banca centrale europea segue le orme della autorità di controllo britannica che già siede nei Cda. Il meccanismo unico di supervisione, presieduto dalla francese Danièle Nouy, ha dovuto però chiedere il permesso alle entità bancarie per poter entrare nei loro consigli di amministrazione poiché legalmente non ha il diritto di raggiungere il santuario del potere delle banche. La legge regola con precisione chi può sedere nel consiglio, e una modifica necessita della approvazione da parte degli azionisti.

Continua a leggere l'articolo del Pais


Un esercito per il Mondo arabo?

New York, 4 mag - (Agenzia Nova) - Hussein Ibish, accademico presso l'Arab Gulf States Institute di Washington, torna dalle pagine del “New York Times” sul tema di un ipotetico esercito comune per i paesi del Mondo arabo, un obiettivo annunciato lo scorso marzo dalla Lega Araba che ha suscitato non poco scetticismo da parte della comunità internazionale e della comunità accademica. Secondo Ibish, l'obiettivo di istituire un comando congiunto per una forza militare araba è meno inverosimile di quanto appaia, e i governi arabi . Al netto della retorica e dei poco entusiasmanti tentativi passati – stanno gettando le fondamenta dell'impresa. Lo scorso 22 aprile, ad esempio, i capi di stato maggiore delle forze armate arabe si sono incontrati al Cairo per formalizzare norme d'ingaggio e di bilancio comuni. Le proposte avanzate nel corso dell'evento dovranno essere ratificate dai governi interessati entro tre mesi. Se una forza militare araba comune dovesse davvero emergere, anche limitata a contesti operativi circoscritti, “trasformerebbe in maniera significativa il panorama strategico regionale, e ridefinirebbe le relazioni tra i paesi dell'area”. Del resto – sottolinea Ibish – l'impulso a una maggiore unità del mondo arabo è stata un fattore determinante della politica mediorientale almeno al 1920, quando i francesi abbatterono il Regno arabo di Siria. Un esercito arabo congiunto consentirebbe anche di “sommare le risorse finanziarie dei paesi del Golfo Persico alla disponibilità di uomini di Egitto, Giordania e Marocco”.

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Usa: ex vicedirettore della Cia denuncia l'incapacità dell'agenzia nel gestire la Primavera araba

Washington, 4 mag - (Agenzia Nova) - Il governo statunitense, e la Central Intelligence Agency (Cia) in particolare, hanno gravemente sottovalutatola capacità di al Qaeda e del jihadismo internazionale di trarre vantaggio dai disordini e dal vuoto di potere politico innescati in diverse aree del Medio Oriente dopo la morte di Osama bin Laden, durante la cosiddetta “Primavera araba”. A denunciarlo, in un libro di prossima pubblicazione intitolato “The Great War of Our Time”, è l'ex vicedirettore della Cia Michael Morell. Non è la prima volta – scrive la “Washington Post” - che funzionari dell'intelligence statunitense ammettono l'incapacità di Washington di prevenire con sufficiente anticipo le dinamiche della Primavera araba e le “rivoluzioni colorate” che hanno abbattuto diversi regimi in Medio Oriente e Nordafrica. Secondo Morell, però, la Cia ha aggravato la situazione con valutazioni falsamente ottimistiche secondo cui le sollevazioni più o meno popolari si sarebbero rivelate esiziali per al Qaeda. “Eravamo convinti, e lo riferimmo alla classe politica, che l'esplosione delle rivolte popolari avrebbe gravemente danneggiato al Qaeda, minando la sua narrativa”, scrive Morell sul suo libro, che il quotidiano Usa ha potuto consultare in esclusiva. Le cose sono andate diversamente: “la Primavera araba è stata una manna per l'estremismo attraverso il Medio Oriente e il Nordafrica”, e “dal punto di vista del contrasto al terrorismo, più che una primavera è stata un inverno”.

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