Eder e il Melting Pot all'italiana

Pierluigi Pardo
Dunque, l’autista dell’autobus (cit.) era tedesco di origine tedesca con somma delusione dei professionisti della paura e dei complotti. L’uomo che invece ci ha evitato una figura bulgara sarà pure mezzo brasiliano ma così va il mondo e non ci trovo niente di male.

Dunque, l’autista dell’autobus (cit.) era tedesco di origine tedesca con somma delusione dei professionisti della paura e dei complotti. L’uomo che invece ci ha evitato una figura bulgara sarà pure mezzo brasiliano ma così va il mondo e non ci trovo niente di male. Se scrivi Podolski (di padre polacco) del resto, pensi a un tedesco? E’ un’epoca di contaminazione e speranza, relativismo e inquietudine. Melting Pot, dice.

 

La tragedia di un aereo che si schianta per colpa solo di un uomo fa pensare a Nietzsche (umano, troppo umano) e alla psicanalisi. Le polemiche su Conte che allena “troppo” i giocatori invece fanno ridere. Piuttosto, cerchiamo di far giocare meglio la Nazionale. Gli infortuni da sempre, si sa, fanno parte del gioco. Gervinho si è fatto male in amichevole, Baldissoni dichiarerà guerra alla Costa d’Avorio?

 

L’Italia intanto torna a crescere. Imperdonabile per certi sindacati. Vince anche Valentino che ha dentro di sé il fascino inscalfibile del latin lover di classe, che rimonta e ribalta anagrafe e logica. Vince pure la Rossa. E anche se adoro la Mercedes, vederla sorpassata una volta mi dà molto gusto.

 

Come il pensiero di un’Italia vincente, che si rialza alla grande, come sempre, che si sveglia quando tutto sembra perduto, alla faccia di chi ci considera “unfit” da sempre. Pizzaioli sognatori, al massimo, col mandolino e le frottole in mano. E invece no.

Di più su questi argomenti: