Silvio Berlusconi (LaPresse) 

la satira dell'innamorato fisso

Bellissime corazziere e privilegi ai vescovi, questo sarà il Quirinale del Cav.

Maurizio Milani

Nel giorno del compleanno di Silvio Berlusconi, il follower fisso è riuscito a scoprire i progetti del prossimo presidente della Repubblica (è sicuro!). Tra le varie riforme costituzionali, ce n'è una sorprendente: ripristinare lo stato della Chiesa

L’eurodeputato Silvio Berlusconi viene eletto presidente della Repubblica italiana. Starà in carica fino al 2036. Infatti nel primo settennato arriverà una riforma per l’elezione diretta del capo dello stato: Berlusconi nel 2029 sarà eletto dai cittadini con il 76 per cento di voti.  La cerimonia di insediamento al Quirinale è la più bella che si ricordi. Sono presenti nel magnifico cortile: Putin, Biden, Xi Jinping, S. E. Parolin, Johnson, Sassoli, Angela Merkel, Paolo Maldini e figlio (vedere elenco completo dei prestigiosi invitati sul sito del Foglio).

  

Appena insediato, il presidente Berlusconi fa una richiesta al segretario generale del Quirinale: “Se è possibile avere corazzieri donne! Cioè corazziere”. La richiesta non è così bizzarra come può sembrare. Infatti al pomeriggio si presenta un plotone di corazziere donne. Non c’è stato nessun problema. Non tutti sanno che il battaglione di corazzieri (guardia del presidente) è composto di carabinieri. Certo, devono essere alti almeno 195 cm, ma sempre carabinieri sono. Al comando generale dell’Arma non è stato difficile radunare le più belle donne che indossano la divisa della Benemerita. Subito distaccate al Quirinale.

    

Il secondo provvedimento da tutti condiviso è stato un capolavoro da statista: cedere il Palazzo del Quirinale al suo legittimo proprietario, il Santo padre. Il colpo di mano dei Savoia, viste le difficoltà di Napoleone III a difendere Roma, viene oggi riconosciuto come illegittimo. Berlusconi rende così omaggio ai cinque miliardi di cattolici nel mondo. La presidenza della Repubblica si stabilirà nella tenuta di Castel Porziano (che anche quella era del Papa, però non possiamo dargli indietro tutto). 

   

In veste di capo del Csm, Berlusconi parteciperà a tutte le sedute di tale organo, non limitandosi a essere un presidente onorario. Come comandante delle Forze armate, per la prima volta nella storia, nominerà capo di stato maggiore della Difesa una donna. Così come per l’esercito, l’aeronautica e la marina. Nei Carabinieri no, comandante generale rimane un uomo. Forse il prossimo giro sarà il turno di una donna. Questo per un motivo semplice: entrate da pochi decenni le donne nell’Arma, nessuna è ancora arrivata al grado di generale di divisione. 

   

Lodevole l’iniziativa del presidente di aggiungere alla carta intestata dello stato la frase: “Repubblica italiana cattolica romana”. Questo per rendere ancora più evidente il rapporto stretto con lo Stato vaticano. Al punto da avere alle spalle della sua scrivania le bandiere di: Italia, Unione europea e giallo-bianca vaticana. 

  

Avendo più poteri conferitigli dai cittadini, nel secondo mandato il presidente unirà il ministero degli Esteri (Farnesina) con il segretario di Stato vaticano: in pratica il nostro rappresentante all’estero dal 2029 sarà un vescovo. Per quanto riguarda le guardie svizzere, se il Santo padre è d’accordo, il presidente Berlusconi li vorrebbe inquadrare nella folgore, i mitici paracadutisti con base a Pisa e Livorno. La gendarmeria vaticana avrà poteri extra-territoriali di fatto con le stesse prerogative di Polizia di stato, Finanza e Benemerita. La magistratura italiana potrà delegare indagini di Polizia giudiziaria sul nostro territorio (anche) ai gendarmi vaticani. Questi vengono equiparati ai questori, il loro comandante al prefetto. L’inno pontificio viene equiparato a Goffredo Mameli, vanno suonati entrambi. 

  

Auguri presidente Berlusconi, 130 di questi giorni. 

  

P.S. L’Italia con Berlusconi capo dello stato non è mai stata così stimata all’estero e nel paese. Per cui Berlusconi fino al 2034. 

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.