Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mentre affida a monsignor Gianfranco Ravasi la guida del nuovo governo. Così lo immagina Maurizio Milani (foto LaPresse)

Nuovo governo fisso

Maurizio Milani

Dopo le dimissioni di Renzi Mattarella affida l’esecutivo a Trefiletti, che però dura solo 10 giorni. L’arrivo di monsignor Ravasi a Palazzo Chigi salva l’Italia (forse). Nel dubbio, vado a Tenerife

Mattarella, su consiglio anche del colonnello dei Corazzieri (mio zio) convoca Rosario Trefiletti (presidente dei Federconsumatori) per un incarico esplorativo. Trafiletti dice Sì subito, senza sapere quale maggioranza sosterrà il suo governo. Il presidente Mattarella rimane perplesso, però gli dice: “Ok, vediamo cosa combina”. Trefiletti chiede subito la fiducia alla Camera. Il suo governo passa. Votano a favore: 5 stelle, Lega, Bersani, Cuperlo e 200 deputati Pd, Forza Italia. Al Senato uguale (tranne Carlone Rubbia). Subito Trefiletti va a Francoforte per obbligare (urlando) Mario Draghi a fare una cosa: rimborsare le obbligazioni del Centro Tori di Magenta (Mi), il più grosso crac di una municipalizzata, 152 miliardi di bond emessi e mai restituiti. Anche i quattro tori che facevano da garanzia patrimoniale sono spariti. Qualcuno comincia a parlare di conflitto d’interesse del premier: il presidente Trefiletti era fino a ieri difensore dei risparmiatori truffati (non per vantarmi, io ci sono). Draghi non si spaventa , anzi fa causa a Trefiletti e alla sua associazione di consumatori per avere sabotato l’economia italiana dal 1986. Trefiletti si offende e rassegna le dimissioni a Mattarella. Vengono respinte. Trefiletti scappa, ma viene catturato e obbligato. Ecco la composizione del governo Trefiletti (1 bis). Alla Farnesina Delrio. Al Viminale Jakov (veggente di Medjugorje) con delega ai Servizi. Alla Giustizia il rettore del seminario vescovile di Venezia. Alla Difesa Oscar Farinetti. Ai Lavori pubblici il rettore del seminario vescovile di Acireale. All’Economia (Bilancio, Tesoro, Funzione pubblica Cultura) monsignor Gianfranco Ravasi.

 

 

Al Commercio estero Padellaro, con delega all’industria. Il più attivo e autorevole di questo curioso esecutivo si dimostra subito monsignor (vescovo) Ravasi: molto ascoltato a Bruxelles, Mosca, Washington e Nuova Delhi. Qui riesce a far comprare al governo indiano 2.000 miliardi di cct (garantiti dal Tesoro) con scadenza rimborso tra 500 anni. Questo solleva le finanze dall’enorme debito pubblico. In India alcuni chiedono perché il governo ha firmato un accordo così sbilanciato a favore dell’Italia. Il primo ministro indiano risponde: “Se non ci aiutiamo tra noi terrestri che scopo ha la vita?”. Il Parlamento indiano approva il prestito (garantito anche da Berlusconi). Finalmente in qualità di ministri i veggenti veggenti di Medjugorje vengono ricevuti dal Papa, che a sorpresa li nomina vescovi (i due maschi) e superiori generali dell’ordine delle carmelitane. Trefiletti è contro. La Consob e Bankitalia a favore.

Trefiletti va da Mattarella e rassegna le dimissioni. Il suo governo è durato dieci giorni. Visto il parere favorevole di tutte le forze politiche Mattarella dà l’incarico a monsignor Ravasi. Maggioranza totale a Camera e Senato. Ministri confermati tutti, al Lavoro mette Stefano D’Orazio dei Pooh, che prende il posto di Fassina (che si lamentava, non si capisce questa volta per cosa). Lo spread scende a zero. Facebook, Instagram, Google e Twitter decidono di mettere la sede centrale a Pomezia (Roma) e anche la British Petroleum, la miglior marca di benzina dopo l’Agip. Vengono bandite le auto elettriche, solo il rumore mi dà fastidio, che bello il rumore dei motori a scoppio. Rispettando il volere degli elettori il governo fa tenere la sanità alle regioni (ma non tutti i disturbi). Da oggi alle regioni compete interessarsi delle seguenti malattie: tromboflebile, mal di palle. Tutto il resto passa al governo centrale: le regioni avranno competenza totale su caccia e pesca e basta. La conferenza stato-regioni viene abolita. Se vogliono lamentarsi i presidenti di regione che si facciano uno staterello a parte come a Montecarlo.

Qui, dispiace dirlo, i profughi non vanno: infatti un cono gelato che a Ventimiglia costa 2,5 euro a Monaco uguale viene 30 euro. Come si fa a campare con questi prezzi? Puoi sempre ciulare la barca a Montezemolo, ma dopo a chi la vendi? Finisci che la smonti e vendi il rame del frigo bar. Conviene fare un reato così per 10 kg di rame? Per me sì, ma per tanti no. [Maria Elena, amore, spero che diventi tu commissaria europea per i rapporti con il Terzo mondo, così ti vedo ancora in tv: sei stata la più bella ministro della storia.] Nel frattempo il Pd si spacca in diversi tronconi. Pippo Civati va a disturbare l’attività del sindaco Sala (mettendo in difficoltà la giunta). Massimo D’Alema va a disturbare l’attività della Serracchiani: non va bene, vuole farlo lui il presidente del Friuli. Bersani va a disturbare la giunta dell’Emilia-Romagna: pur essendo Bonaccini del Pd, vuole andare lui a cavallo dell’asino (già stato, ma non si accontenta). Gotor invece va a vantarsi con altri disfattisti (Speranza, eccetera) in Campania: De Luca non va bene. Ragazzi, ma questi cosa vogliono? Trump intanto che loro discutono è arrivato, e noi stiamo con lui. Grande delusione il nostro Berlusca: ma non poteva telefonare a Putin per far vincere il Sì? Risponde Cicchitto: “No, l’avrei stoppato io tramite Fabio Capello”.

Parto oggi per Tenerife, vi seguo da là. Mi raccomando continuate a disfare e spaccare fuori tutto. Come divertimento è sano. Dispiace che i fondi locusta ci saltano addosso dicendo: “Ragazzi noi pensavamo che gli italiani facevano apposta a rappresentarsi come Tafazzi, invece sono così davvero. A questo punto saccheggiamo i loro risparmi, Tremonti permettendo”. In seguito all’esito referendario viene sostituito il ct della Nazionale Ventura e il suo posto rimane vacante. Le convocazioni a Coverciano le fa monsignor Ravasi, che delega Beppe Di Corrado. Beppe Di Corrado per cortesia istituzionale riconferma l’ultima rosa di mister Ventura, che intanto va ad allenare il Nottingham Forest senza avvertire prima la società.

Arriva al campo di allenamento all’improvviso e per cortesia viene ingaggiato. A “Porta a Porta” spiegherà i motivi che l’hanno spinto a votare 5 stelle alle ultime elezioni a Roma. La Raggi rimane delusa per non essere stata nominata ministro per le Aree metropolitane e fa apposta a sbagliare, cioè firma tutto senza leggere. Per me fa bene: tutti i sindaci dovrebbero firmare ogni genere di atto senza leggerlo. Tanto cosa cambia? Per questa fase di transizione, su benestare di Lega e 5 stelle entra in vigore il tallero ugandese: ogni esercizio commerciale sarà obbligato per legge ad accettare anche questa moneta. Il tallero ugandese, garantito dalla Banca Centrale d’Uganda, vale mezzo euro. Per le prime volte il consumatore si deve abituare: se qualche ambulante al mercato vede il tallero come pagamento te lo tira dietro. Per questo rivolgersi al consumatore, che giustamente fa causa all’ambulante e lo fa chiudere fisso. Così sarete contenti, cari i miei comunisti miliardari.

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