Referendum fisso

O mio caro premier

Maurizio Milani
Dispiace dirlo ma hanno ragione: D’Alema, Monti, Dini, Berlusca, De Mita a votare No. D’Alema si è offeso perché il ministro Poletti non prende più la pubblicità su ItalianiEuropei (la rivista della Fondazione di D’Alema).

Dispiace dirlo ma hanno ragione: D’Alema, Monti, Dini, Berlusca, De Mita a votare No. D’Alema si è offeso perché il ministro Poletti non prende più la pubblicità su ItalianiEuropei (la rivista della Fondazione di D’Alema). Prima come presidente della Lega Coop a ogni uscita del periodico Poletti la voleva. Poi D’Alema si è offeso perché quando Renzi era presidente della provincia di Firenze non gli ha mai preso una pagina di pubblicità su ItalianiEuropei. Quasi tutte le province italiane facevano la réclame sulla rivista. Come mai Firenze no? Monti si è offeso con Renzi perché se passa la riforma costituzionale Renzo Piano e Carlone Rubbia devono dare le dimissioni da senatori a vita. Loro hanno già detto che fanno ricorso. Per cui è meglio lasciare tutto così. Monti poi è fermamente convinto di votare no anche perché tanti artisti di fama mondiale non verrebbero più a esibirsi in Italia. Infatti Elton John ecc. se non li paga il comune, la provincia, chi li paga?

 

Per esempio: per fare la pubblicità al logo Fratelli Testagrossa, John Travolta chiese alla provincia di Verbania 5 milioni di dollari. Nessun privato può pagare tali cifre. Ecco perché tutti gli artisti internazionali sono per votare No. Il presidente De Mita è quello che stimo di più. In privato mi ha detto: come segretario della Dc voterei Sì. Come presidente del Consiglio No. Io gli faccio: Zio Ciriaco! E come delegato Onu per il Darfur? De Mita: “Se Renzi mi ‘promuove’ a tale incarico allora voto ok per la riforma”.

 

Per quanto riguarda Dini il suo No è più articolato. Vede una deriva autoritaria specialmente alla Consob. Dove il presidente a quel punto può sospendere un titolo del Down Jones anche se va bene. Ma questo nella riforma non c’è. Ma Dini continua a insistere che nella legge c’è. Adesso vado a leggerla. … L’ho letta, non c’è. Però per sicurezza vado a leggerla ancora. Come ragazzo mi è sempre piaciuto imparare le poesie a memoria. Veniamo al Cavaliere. Il suo No è giusto. Finalmente dopo 25 anni che si prende del “ladro”, “farabutto”, “mafioso”, “corruttore sia della Pa che di minorenni”. Ripeto, finalmente sta dalla parte di quelli che fanno tendenza, di quelli con la puzza sotto il naso. Quindi non è da escludere che sarà sul palco alla grande kermesse di Marco Travaglio per il comitato del No. Il Berlusca pensa: va bene tutto, ma adesso fate voi un po’ la parte di “piove governo ladro”. Voglio vantarmi bene con Montanari, Corradino Mineo, e tutti i miliardari come me.

 

Il presidente Prodi invece voterà Sì. Lo comunicherà l’ultimo giorno di campagna elettorale. L’onore dell’esclusiva sarà di Paragone col suo programma “La Gabbia”. Per guasto tecnico (essendo la dichiarazione di Prodi registrata) l’intervista non andrà in onda. Chi era presente alla registrazione però lo dirà al Manifesto che uscirà con il titolo: “Prodi dice Sì alla riforma”. Il Manifesto quel giorno per problemi logistici non verrà distribuito in edicola. Però sul sito web sì.