da Flickr By Jorgensen

W la fatica e chi se la fa amica

Giacomo Astrua

Siamo malati di fatica? Forse sì, ma questo è un bene

Lo sport è un mezzo per esprimere la propria personalità, quella parte di sé più infantile e priva di alcun pudore. Da adulti è uno dei pochi contesti dove poter sentirsi liberi come bambini. La differenza è che da bambini potevi fare ginnastica per 2 ore a scuola, giocare a “ce l’hai” nell’intervallo, fare una tedesca nel cortile di casa prima di merenda e poi ancora andare a nuotare per un’ora e non eri mai stanco. Mai. La stanchezza veniva fuori quando, sporco, sudato e seduto tutto storto sul sedile posteriore della macchina di tuo papà, crollavi in un sonno profondo.

 

Ora devi faticare, è il prezzo da pagare per ritornare bambino. Devi faticare fisicamente, devi sudare, patire dolori articolari di ogni tipo e svegliarti nella notte con crampi improvvisi a muscoli che nemmeno sapevi esistessero. Devi faticare mentalmente, trovare la voglia di allenarti anche quando proprio non ne hai, incastrare l’ora di allenamento tra figli, lavoro, riunioni e ZTL. Devi faticare economicamente, tra palestre, abbigliamento tecnico, la scarpa giusta altrimenti ti viene la sciatica e le parcelle di fisioterapisti, chiropratici e osteopati, divinità dell’era moderna. Devi faticare per mangiare bene perché se mangi come facevi da bambino diventi un botolo col cagotto, (In verità a mangiare bene si fatica di meno, nel senso, se mangi bene avrai una serie di vantaggi per cui fare sport sarà meno faticoso!).

 

Ma noi di In Cibo Veritas (io e me stesso) siamo orgogliosi di faticare, di mostrare agli altri i nostri sforzi per fare dello sport! E’ parte del gioco! Non solo mi faccio un mazzo così quando mi alleno ma mi faccio un’altro mazzo così per poterlo fare sto maledetto allenamento! Sono già gasato! E quando ci chiedono:” Ma come fai ad allenarti con tutte le cose a cui devi pensare” gonfiando il petto rispondiamo:”Non sai che fatica… ma ne vale la pena!”. Malati di fatica, drogati dello sforzo, sulle nostre tombe scriveranno “Finalmente ti sei fermato”. E se non lo capite non ci importa, meno siamo e più fatichiamo.

 

Buona mangiata a tutti. 

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