Caldarroste "vedononvedo". V.M. 18 (Foto LaPresse)

Confesso! A me piace la castagna

Giacomo Astrua

Eccomi qui. Svelo pubblicamente una delle mie passioni più intime. La castagna. Non nascondetevi, piace anche a voi! Ma non la conoscete come me

La castagna è il top, non passa mai di moda e nulla è come lei. Non c’è niente da fare, in questo periodo dell’anno mi esplode l’ormone della castagna e vorrei che fosse il mio unico nutrimento. Vedo castagne dappertutto, le mangio in tutti i modi, penso solo a loro. Ho capito che non ha più senso nascondersi. Faccio outing e vi racconto del mio amore per la castagna, che tutti mangiamo, ma non tutti accettiamo per quello che è.

   

La castagna è ovviamente un frutto. Il suo albero, il castagno, ha origine nel bacino del Mediterraneo ma ha trovato con il tempo un’area di coltivazione molto più estesa. Quando parliamo di castagne, di solito, ci riferiamo a due frutti distinti. Il primo è la castagna vera e propria, piccola, con un lato schiacciato ed una buccia dura, scura e resistente. Il secondo è il marrone, più grosso, di color marrone striato, a forma di “cuore”. Le varietà sono centinaia e in Italia abbiamo tre IGP (Indicazione Geografica Protetta) che sono la castagna del Monte Amiata, quella di Montella e la Cuneo.

  

Dal punto di vista nutrizionale è fenomenale.

  

Contiene circa il 43% di carboidrati, una quantità davvero elevata, tanto da avvicinarla nutrizionalmente al mondo dei cereali e dei loro derivati (non a caso viene chiamata "pane dei poveri"). Di fatto con questo frutto possiamo sostituire o integrare, e per certi versi migliorare, il contributo nutrizionale che di solito ci forniscono il pane, la pasta e tanti altri farinacei. Praticamente 2 etti di castagne sostituiscono un primo piatto abbondante. Inoltre, a suo vantaggio, la castagna è ricca di potassio, molto più di banane e kiwi, e completa il suo pacchetto nutrizionale con la presenza di molta fibra, fosforo e vitamine tra le quali B1, B2, B3 e C. Non dico di sostituire completamente pasta o pane con le castagne, ma potrebbe essere più appetibile, più vario e più vantaggioso in termini nutrizionali, inserirle in un pasto come parte della quota di carboidrati da assumere.

  

Oltretutto la castagna ha svariate forme di consumo: fresca e cotta (arrostita o bollita), secca, affumicata e sotto forma di farina. Con quest’ultima si può preparare il pane, la polenta, le minestre. Ovviamente il suo sapore dolce e delicato la rende perfetta in pasticceria. Le ricette sono molteplici, ma il re indiscusso, a mio avviso, rimane il marron glacé (dolce da veri ricchi, 2,50 euro al pezzo!).

  

Concludo. Sfruttate le castagne (e i marroni). Non lasciatele lì, tristi e ammassate su se stesse nelle cassette al supermercato, come se fossero degli scarti. Eh ma costano tanto! Innanzitutto potresti muovere sti chiapponi e raccoglierle nei boschi, così facciamo un po' di moto che male non ci fa, e poi smetti di sprecare soldi comprando prodotti da forno grassi, preconfezionati e pieni di zuccheri e vedi che ti ritrovi con qualche euro in più da spendere in maniera più intelligente.

  

So che anche a voi piace la castagna. C’è a chi piace bollita, a chi arrostita e chi la preferisce glassata. Non vergognatevi, consumatela. Viva la castagna e chi se la magna.

  

Buona mangiata a tutti.