In Messico scontri tra polizia e insegnanti per la riforma della scuola

Francesca Parodi

A Nochixtlán, cittadina nel sud del Messico, domenica si sono verificati violenti scontri tra la polizia e alcuni gruppi di insegnanti iscritti a un sindacato radicale. Gli scontri sono iniziati quando gli insegnanti del Coordinamento nazionale dei lavoratori dell'educazione (Cnte), sigla che si oppone alle valutazioni obbligatorie per i docenti contenuti nella riforma dell'Istruzione adottata tre anni fa dal governo del presidente Enrique Peña Nieto e protesta contro l'arresto di leader sindacali accusati di riciclaggio di denaro e altri reati, ha bloccato una strada che dal sud del paese porta alla capitale. La polizia ha sparato lacrimogeni per liberare la strada e da lì sono iniziati gravi scontri, che hanno provocato sei morti e 53 feriti. Sono stati inoltre incendiati i veicoli e saccheggiati i negozi circostanti. Secondo i manifestanti, sarebbe stata la polizia ad aprire il fuoco contro gli insegnanti. Il capo della polizia federale, Enrique Galindo, ha attribuito le violenze a individui dal volto coperto che non apparterrebbero né alle forze dell'ordine né al sindacato che ha promosso la mobilitazione.

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