Pocket Qube, il satellite fai da te

Giovanni Battistuzzi

Avere un satellite personale non è fantascienza, è una realtà. Si chiama Pocket Qube ed è distribuito da una start up scozzese. Al costo di una macchina, circa 16 mila euro, ci si può costruire il proprio satellite di 5 centimetri cubici. Non un giocatollo ma un prodotto di alta tecnologia, un concentrato in miniatura di quelli degli enti spaziali con tanto di sistemi di propulsione, involucro in alluminio aerospaziale, il tutto gestito da un computer di bordo.

 

Attualmente ci sono già quattro satelliti Pocket Qube in orbita. Un progetto nato nell'ottobre del 2013 quando il fondatore, Tom Walkinshaw, lanciò una campagna di crowdfunding su Kickstarter: con appena 3.000 sterline l'ingegnere scozzese riuscì a elaborare il prototipo base.

 

Dalla costruzione alla messa in orbita il passaggio non è però scontato. Sino a questo momento la start up si è sempre affidata ai "secondary payload", ossia le opportunità di lancio fornite da chi sta mandando in orbita un satellite di grandi dimensioni ma ha a bordo uno spazio sufficiente per "offrire un passaggio" a chi volesse lanciare qualcosa di taglia molto ridotta. Ma Walkinshaw sta pensando in grande e il prossimo obiettivo è quello di costruirsi una personale rampa di lancio. Mission impossible?

 

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