Il tango non è più argentino

    Quando i giapponesi ci si mettono riescono in tutto, persino a vincere i Campionati del mondo di tango, che come ogni anno si sono svolti nella capitale argentina Buenos Aires, stavolta dal 14 al 31 agosto. Hiroshi e Kyoko Yamao hanno sbaragliato centinaia di coppie provenienti da tutto il mondo, comprese le sei italiane arrivate da Bergamo, Biella, Savona, Montecatini e due da Napoli. In finale se la sono vista con i colombiani Edwin Leon Medellin e Jennifer Arango Agudelo, ma dopo quindici giorni di gare l'ha spuntata la coppia nipponica. All'annuncio della vittoria il ballerino, Hiroshi, è scoppiato in lacrime, mettendo completamente da parte il celebre pudore della cultura giapponese. Più composta la sua compagna Kyoko. Gli argentini Jorge Marino e Sara Parnigoni si sono dovuti accontentare del terzo posto, ottenuto battendo nella finalina gli italiani Mauro Zompa e Sara Masi di Montecatini. Alla coppia vincitrice è andato un premio di 3.800 dollari, ma è ovvio che Hiroshi e Kyoko non hanno gareggiato per soldi. Il tango è molto più di un ballo: è passione, fisicità, trasgressione. Pensando al tango l'ultima cosa che viene in mente è una coppia di tangueri nipponici, provenienti da un paese che ha fatto della riservatezza, della moderazione e della calma uno stile di vita. Hiroshi e Kyoko sono la conferma che non tutti i giapponesi pensano soltanto al lavoro e stanno attaccati al computer. In particolare lui, che scoppia in un pianto dirompente, è quanto di più lontano ci possa essere da un sumurai intransigente e orgoglioso. Ma nel tango vince la passione, fatta pure delle lacrime di un uomo. (di Simona Verrazzo) Le foto sono del sito www.mundialdetango.gov.ar