Quanto chiacchierano gli alberi

Pietrangelo Buttafuoco

Si aggiornano sulle potature e aspettano l’estate per dotarsi di frutti degni di più fragrante prosopopea

Quanto chiacchierano gli alberi. Il periodo è questo. Gli alberi che hanno avuto innesto, poi, sono particolarmente loquaci. Gli alberi di pesco, quelli di susino e poi ancora – ma non parlano, cantano piuttosto – i ciliegi. E’ finalmente il giorno pieno della stagione bella e tutti gli alberi dell’orto se la raccontano tra loro come fosse l’assemblea nei cieli. Mostrano i loro fiori e arrivano buon ultimi dopo che i coraggiosissimi mandorli, già a febbraio, sfidando vento, gelo e pioggia hanno già fatto dello loro virgole bianche – i bianchi petali odorosi – mandorle dal guscio setoso e ghiotto. E chiacchierano, gli alberi. Si aggiornano sulle potature e aspettano l’estate per dotarsi di frutti degni di più fragrante prosopopea ma sono i ciliegi, infine, quelli che cantando, cantando, prendono possesso della scena madre. Uno di loro, anzi, due di loro – l’esemplare maschio e quello femmina – aspettano il calare della sera nel giardino delle Spade per darsi al sogno. E si danno alle liriche. Lei fa la principessa. Lui, il samurai.

Di più su questi argomenti:
  • Pietrangelo Buttafuoco
  • Nato a Catania – originario di Leonforte e di Nissoria – è di Agira. Scrive per il Foglio.