Fabio Fazio (foto LaPresse)

Il paradosso di poter lavorare in Rai solo se ci hai già lavorato

Pietrangelo Buttafuoco

L’azienda pubblica che salda un conto così salato a Fazio è la stessa che sbarra la strada ai giovani con la cosiddetta “matricola”

Non c’è nessun lavoro al mondo, dice Fabio Fazio, “dove si chieda di essere pagati meno”. Vero. Ma è anche vero che il conduttore riempito di soldi in ogni suo dove, perfino quello, parla a un pubblico che nel frattempo s’è impoverito. Non c’è nessun lavoro in Italia dove si possa essere pagati equamente. La partita Iva un tempo blasone dell’imprenditoria oggi è il segnacolo del precariato. Tutto è stato se non dimezzato, ridotto. Per esempio: questo lavoro di parole e immagini con cui si fa la comunicazione, il giornalismo o l’editoria vale – in termini di solidità e guadagni – solo per lo stretto giro dell’élite di casta e di palazzo che nutre e tutela se stessa. L’azienda pubblica che salda un conto così salato a Fazio è la stessa che sbarra la strada ai giovani con la cosiddetta “matricola”, una sorta di cartellino d’ingresso perché in Rai, insomma, può lavorare solo chi già vi ha lavorato. Ecco, non c’è posto al mondo dove, per avere il lavoro in un’azienda, si chieda di averci già lavorato.

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  • Pietrangelo Buttafuoco
  • Nato a Catania – originario di Leonforte e di Nissoria – è di Agira. Scrive per il Foglio.