“I social media erano diventati una trappola, e quello a cui in realtà miravano era silenziare l’individuo”. Come scrittore Bret Easton Ellis è senz’altro più intelligente di Jonathan Franzen, e come omosessuale è senz’altro più tollerante di Tim Cook. Non che ci voglia molto, è vero, comunque “Bianco” (Einaudi) è un’importante denuncia dell’autocensura imposta da internet e Hollywood, da quei sinistri della sinistra e da quegli illiberali dei liberal. Ma se la correttezza politica è una gabbia, anche la generazione,...
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