Chi vive di cultura non può che sentirsi un po’ ebreo senza esserlo
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25/10/2019
U n mio giovane amico, un ebreo ventenne, un ragazzo straordinario la cui intelligenza, sensibilità e cultura sono una consolazione in un mondo che naviga verso le varie, epidemiche forme nuove di stupidità, ignoranza o conformismo acculturato, un paio di giorni fa mi ha fatto una domanda inaspettata: “Che cosa ti viene subito in mente, anche senza pensarci, quando vieni a sapere che qualcuno è un ebreo?”. La risposta che il mio giovane amico voleva non era una riflessione, ma...
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