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L'occidente perdona tutto ai palestinesi

Redazione

La loro miseria è autoinflitta. Ma la colpa ricade sempre su Israele, scrive il New York Times

"Nel 1970, Israele istituì una zona industriale lungo il confine con la Striscia di Gaza (all’epoca, lo Stato ebraico entrò in possesso della Striscia, in conseguenza della Guerra dei sei giorni che deflagrò all’indomani dell’aggressione dell’Egitto di Nasser, che fino al 1967 quel territorio possedeva, ndt), allo scopo di promuovere la  cooperazione con la Striscia, creando posti di lavoro a favore dei palestinesi. E’ stata smantellata nel 2004 dopo innumerevoli attacchi terroristici, che hanno provocato 11 vittime fra gli israeliani”. Così Bret Stephens.

 

“Nel 2005 donatori ebrei americani hanno sborsato oltre 14 milioni di dollari, a favore dei proprietari delle serre che coloravano la Striscia, fino allo sgombero unilaterale disposto da Sharon. I palestinesi hanno devastato decine di queste serre il giorno successivo all’abbandono dei coloni israeliani. Nel 2007 Hamas ha assunto il controllo di Gaza al termine di un sanguinoso colpo di stato ai danni della fazione rivale del Fatah. Da allora, Hamas, Jihad islamica e altri gruppi terroristici che infestano la Striscia di Gaza, hanno sparato quasi 10.000 razzi e colpi di mortaio all’indirizzo di Israele: tutto mentre allo stesso tempo denunciavano il ‘blocco economico’ consistente nel rifiuto dello stato ebraico di alimentare le fauci che intendevano azzannarlo (anche l’Egitto e la stessa Autorità palestinese praticano una più intensa forma di blocco economico, senza subire alcuna censura internazionale). Nel 2014 Israele ha scoperto che Hamas ha costruito 32 tunnel sotto il confine di Gaza. Costo stimato: 90 milioni di dollari. Questo spiega appieno la miseria imperante a Gaza. Questo ci conduce al grottesco spettacolo a cui si assiste lungo il confine di Gaza da alcune settimane a questa parte: in cui migliaia di palestinesi cercano di forzare il confine e di penetrare in Israele (…) Si noti il persistere dello schema già proposto: si invoca la distruzione di Israele, salvo implorare pietà e aiuto qualora il piano non dovesse funzionare. Il mondo chiede ora a Gerusalemme di rendere conto di ogni proiettile sparato nei confronti dei facinorosi, senza offrire alcuna soluzione praticabile alla crisi. Ma dov’era l’indignazione quando Hamas costringeva i palestinesi a muovere verso la recinzione, malgrado le ripetute esortazioni di Israele a desistere da questo piano? Nessuno si scandalizza nell’apprendere che gli organizzatori hanno letteralmente spinto le donne in cima ai disordini perché, come riportato, “i soldati israeliani non sparano a donne e bambini”? O che gli organizzatori hanno dotato di tenaglie e tronchesi bambini di appena 7 anni? O che i disordini sono cessati quando Israele ha avvisato i leader di Hamas, che preferiscono nascondersi negli ospedali di Gaza, che la loro vita era minacciata? Ovunque nel mondo, questo comportamento sarebbe stato stigmatizzato e condannato come autolesionista, vile e cinico. Il mistero del medio oriente è rappresentato dall’esenzione per troppo tempo concessa ai palestinesi, da un ordinario giudizio morale. Perché nulla è richiesto ai palestinesi, tutto è loro perdonato, mentre tutto è imposto agli israeliani, e nulla è loro condonato?”.

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