Foto di Nina Prommer, via Ansa 

Una lettera

Marie Kondo, non ci casco più. Lascia in pace me e i miei figli

Annalena Benini

Hai invaso le case degli altri e ordinato di buttare via le cose della giovinezza. Ho sognato di venire a rovesciare la mia spazzatura sul tuo parquet. Adesso dici che sei diventata disordinata, ma non ti perdono. Un messaggio alla fanatica del riordino

A me questa cosa che Marie Kondo è diventata disordinata non convince per niente. Una persona ordinata, rigidamente ordinata, professionalmente ordinata, non diventerà mai disordinata. 

Marie Kondo, non mi incanti. Se adesso lasci un piatto sporco sul tavolo, o lanci un paio di scarpe in un angolo, a me non interessa, non ti credo, non mi fido. Non vuoi perderti l’onda commerciale dell’imperfezione gioiosa, dell’accettare sé stessi, oh guarda come sono trasgressiva e incorreggibile, c’è un bicchiere sul tavolo, c’è un guanto piegato male, sono davvero un disastro ma sono tanto felice. Falsa.

 

Ti ho vista invadere le case degli altri, ordinare di buttare via tutti quei (pochi) libri e anche i blue jeans della giovinezza, ti ho vista sorridere davanti agli inceneritori, eri disposta a lanciarci dentro anche i gatti pur di liberarti delle lettiere. E poi quel modo orribile di arrotolare le magliette, i golfini, le mutande, l’idea del vuoto feroce e falsamente gentile in cui vivere, mangiando in vaschette usa e getta, salutando un soprammobile prima di mandarlo a morire senza pietà. Mi hai sempre fatto paura, mi hai fatto diventare perfino più disordinata, mi hai costretto a guardare i miei cassetti con angoscia pensando: quella camicia starà soffocando, così vicina all’altra? Quel cappotto si sta forse contorcendo per il dolore?

 

E i libri, i libri si ribelleranno all’accumulo e mi si getteranno addosso dagli scaffali, come gli uccelli di Hitchcock? Hai portato nella mia vita il senso di colpa e la furia: ho avuto attacchi di mariekondite, interi fine settimana passati a riempire sacchi neri della spazzatura con un piacere sadico e rabbioso, insensibile ai pianti dei miei figli. Ho buttato via amatissime giraffe, ho buttato via una maglietta stupenda con le maniche che sembravano braccia tatuate. Ancora la rimpiango, ma soprattutto so che tutto quello che ho buttato non è servito a farmi vivere più leggera, ma ad accumulare altra roba inutile per ribellione. Ho sognato di venire a rovesciare tutti i miei sacchi a casa tua, Marie Kondo, sul tuo parquet chiarissimo e nelle celle dei tuoi figli. 

 

Come se non avessi già un sacco di cose di cui preoccuparmi: è ricominciata la morìa dei pesci, ne sto curando uno rosso che nuota poco, la cura prevede di nutrirlo con piselli sbollentati e isolarlo dagli altri. Si chiama Ansia, è un nome scelto da mia figlia, non da me. Ansia sta sempre sul fondo dell’acquario e speriamo che sia solo pigrizia, ma in quel caso dovremmo cambiargli nome. Un altro pesce rosso, che si chiama invece Disordine, ha preso Ansia di mira e lo colpisce col muso sulle pinne. Ora li abbiamo separati, e mentre sbollento un pisello penso che non accetterò le scuse di una millantatrice di disordine che si aggrappa alla vita non competitiva per calcolo e disperazione.

 

Hai detto che il più grande piacere è dormire con pigiami di cotone biologico o riaprire la scatola del cucito di quando eri bambina. Mi vengono in mente solo cattive azioni da fare con la tua scatola del cucito, dev’essere la preoccupazione per il pesce rosso e anche il pensiero del tuo armadio ordinatissimo che di certo non sai come disordinare. Io non ti aiuto. E comunque non mi importa niente del cotone biologico e neanche del cucito. Voglio essere lasciata in pace, non voglio manuali, non voglio consigli di vita, l’unica cosa che arrotolerò sarà una sigaretta. E il sacco a pelo, quando non avrò più spazio per il letto.

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.