Loro sono in vacanza, e noi no. La riconquista del tempo rubato
Scie di sangue in corridoio, hot dog a mezzanotte e gatti randagi. La bella estate è iniziata
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Quel cencio che penzola dalle orecchie di tutti e la nostra vita di sempre
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Le statue da distruggere, i simboli da cancellare e la salsiera che mia nonna rubò ai nazisti
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Un'attesa infinita
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Domenica? Lasagna
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Cuori di cane e patti indissolubili. Non sarò la schiava di nessuno
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Il nome sbagliato
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La madre uccisa dal cornicione insieme ai figli, e le nostre eccessive manie di controllo
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Era meglio prima?
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Padri e preghiere
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Ci si stanca anche di avere paura, e di sacrificare tutta questa vita alla paura della vita
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Noi imperfetti
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Il problema di una società che contrabbanda i desideri come se fossero diritti
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Chi sei, figlia mia?
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La seconda occasione
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Le gemelline siamesi operate alla testa che resteranno comunque unite per sempre
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Elogio del sollievo, clandestino e non: l'emozione più bella che c'è
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Cari figli, litigate quanto vi pare e non diventate rane intimidatrici
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I bambini con le bambole, le femmine con le lucertole, e i dubbi sui poster per la parità di genere
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Cara nonna, cara nipote
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Giù le mani
In ogni caso, loro sono in vacanza e io no. Anche se la scuola è finita in quel modo, anche se Tommaso ha concluso le elementari su Zoom, in cucina, rovesciandosi un bicchiere d’acqua sulla testa per simulare i gavettoni all’uscita da scuola, con i compagni che applaudivano in video dalle loro cucine. Anche se la classe di Anna ha finto di andare in campeggio, e ognuno a un orario stabilito ha tirato fuori dallo zaino un panino nella carta stagnola e l’ha mangiato davanti al computer al buio, per simulare di stare nel bosco tutti insieme attorno al fuoco. Anche se è stato tutto assurdo e lunare (assembramenti ovunque ma a scuola niente), al punto che un padre pieno di buone intenzioni ha osato proporre una vera pizzata di fine anno, con genitori e figli e mascherine, all’aperto, ma la tensione era già alta, tutti a fine giugno hanno un sacco di problemi, e su di lui si sono scagliate le frustrazioni e i traumi di anni e anni di pizzate subìte, di serate catastrofiche, di: raccogli tu i soldi?, e insomma l’hanno minacciato con messaggi audio irripetibili, gli hanno detto prova a ripeterlo e una pizza tu non riuscirai a mangiarla mai più, gli hanno detto sappiamo dove abiti, hanno mandato emoticon di teschi e di pistole: questo padre ha abbandonato il gruppo e tutti gli altri sono ritornati immediatamente civili e si sono scambiati messaggi affettuosi, e speriamo di vederci a settembre, e teniamoci in contatto, buone vacanze a tutti i ragazzi.
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- Annalena Benini
Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.