Didier Drogba, Michael Ballack, Andrei Shevchenko e Lassana Diarra con la maglia del Chelsea nel 2007 (foto LaPresse)

La grande recessione, l'industria delle banane e la maledizione di Stamford Bridge. Di cosa parlare nel weekend

Marco Alfieri

Un grande tema di dibattito spiegato bene, qualche lettura da non perdere, un video e vecchie storie che riaffiorano dal passato. Bastano pochi link per rendere speciale il fine settimana…

Ho appena trovato i tortellini della madre di Sara Errani in vendita sul deep web…”

Giuseppe Miccolis


 

La Grande Recessione

 

Dieci anni fa in questi giorni iniziava la più grande crisi finanziaria del dopoguerra. La prima banca in Europa a crollare per la crisi dei mutui sarà la britannica Northern Rock, ricordate? Eppure se torniamo alla vigilia del grande sboom, la gente non sembrava preoccupata del tracollo imminente. Ballava sul Titanic senza accorgersene, ignara…

 

Se quindi oggi possiamo riferirci a quel decennio come il periodo della “Grande Recessione” e non della “Grande Depressione”, come quella del 1929 e come molti analisti temevano, è perché dalle vicende degli anni Trenta abbiamo saputo trarre alcune lezioni importanti, soprattutto in termini di liquidità del mercato e del ruolo delle banche centrali. Ma anche la crisi dalla quale stiamo lentamente uscendo ci ha insegnato molto, come spiegano bene Alberto Alesina e Francesco Giavazzi.

 

A proposito. Un po’ di tabelle e numeri sulla Grande Recessione e sugli indicatori che l’hanno preceduta, correlati con alcuni “sboom” storici precedenti, tipo quello in Olanda nel 17esimo secolo. A futura memoria!

 

Detto ciò a ormai 10 anni dalla “bomba” subprime la finanza sembra non preoccupare più. Ma è davvero tutto finito? Piano con gli entusiasmi. Intanto perché molti paesi non sono ancora tornati ai livelli pre crisi, in termini di crescita e di fondamentali economici, e poi perché la crisi del credito che ne è seguita non ha portato ad un vero deleveraging del sistema finanziario globale. L’enorme massa dei debiti è solo migrata verso altri lidi…

 

Infine quattro chart che dimostrano la spettacolare crescita globale post crisi delle economie del sudest asiatico (Asean). Come dire che l’innesco della prossima potrebbe venire da lì…

 

Da non perdere

 

Com’è accaduto che gli inglesi, campioni insuperati di liberalismo, ad un certo punto abbiano perso fiducia nelle virtù del libero mercato.

  

Affidarsi ai contractor e alle forze mercenarie è davvero il modo migliore (e più economico) per Washington di combattere la lunga guerra in Afghanistan? Sembrerebbe di no…

 

L’industria delle banane, e dell’indotto logistico che ci sta dietro, nel lungo viaggio che le porta sul ricco mercato di New York.

 

Le peripezie di una famiglia siriana fuggita in Germania per via della guerra civile in patria e la sfida per diventare cittadini tedeschi, nel racconto dello Spiegel.

 

La verità è che l’affaire Google (il memo sessista circolato nei giorni scorsi) sta rivelando tutto il deficit di fiducia sociale che circonda i colossi tech di Silicon Valley.

 

La memoria? Esiste perché le molecole che compongono le cellule del nostro cervello sono in grado di percepire il tempo (via Rivista Studio).

 

Vecchie storie

 

L’accordo del secolo e la storia mozzafiato del primo pc IBM lanciato da Bill Gates. Correvano i primissimi anni Ottanta…  

 

Tutto ciò che Donald Trump dovrebbe sapere sulla lunga storia di azzardi e giochi proibiti della Corea del Nord, certo non nuova a escalation simili a quelle di queste settimane.

 

La maledizione di Stamford Bridge. Perché molti grandi attaccanti come Hernan Crespo o Andriy Shevchenko (e non solo) hanno fallito quando sono approdati al Chelsea?

 

Guarda questo

 

Un giro affascinante tra i volumi e le collezioni della più grande biblioteca del mondo: la “Library of Congress” di Washington D.C.