La scoperta dell'Europa, il futuro dell'umanità e il solito Shakespeare. Di cosa parlare nel weekend

Marco Alfieri

Un grande tema di dibattito spiegato bene, qualche lettura da non perdere, un video e vecchie storie che riaffiorano dal passato. Bastano pochi link per rendere speciale il fine settimana…

Di questo passo, i politici inglesi verranno a fare i camerieri in Italia…”

Alessandro Denti

 

Quando nasce un amore

 

Il referendum sulla Brexit, un anno fa, ha dato all’Unione europea quello che non ha mai avuto prima: un pubblico affezionato e spaventato all’idea di perderla. E’ come se negli ultimi mesi ci fossimo accorti, quasi d’improvviso, che ci importava dell’Europa…

 

La stessa ripresa economica (quasi inaspettata) dell’eurozona e l’uscita dalla crisi stanno diventando una delle storie di successo di questo 2017, a dispetto di molti detrattori. Mentre la distanza dagli Usa di Trump e la vittoria di Macron in Francia spingono Bruxelles a integrarsi maggiormente (era ora!). Prossima tappa, un vero Fondo Monetario Europeo, chissà…  

 

Tutto questo è positivo a patto che non ci si fermi ai titoli di testa. Ad esempio ecco qualche appunto per un’Europa coesa, al tempo dell’isolazionismo americano. Dalla denuncia dell’Accordo di Parigi da parte di Trump al rilancio di una Difesa comune in Ue: come ridefinire le relazioni con Washington.

 

Questo è un tema decisivo anche perché con la Cina, oggi tanto di moda, non sono solo rose e fiori. Sul clima Bruxelles ci va a braccetto ma sul commercio le tensioni restano palpabili. E poi è tutto da vedere che Pechino possa davvero sostituire il ruolo globale degli Usa negli affari internazionali.

 

C’è poi l’incognita Brexit da risolvere, tanto più dopo il voto di giovedì. Non possiamo non chiederci che impatto avrà la vittoria mutilata di Theresa May sul negoziato sull’uscita dall’Ue con Bruxelles e, più in generale, sull’economia mondiale. Anche da questo, dipenderà il futuro prossimo dell’Europa…

 

Da non perdere

 

Perché l’Isis ha fatto un attentato in Iran? Semplicemente perché l’Isis e l’Iran si odiano da tempo: non c'è molto altro, nonostante le teorie del complotto avanzate da tutti contro tutti.

 

In che modo una nuova generazione di cittadini musulmani nelle banlieue parigine potrebbero cambiare il volto della politica in Francia, nel racconto del Nyt Magazine.

 

Nel frattempo comincia a scricchiolare il potente apparato di welfare state in una delle capitali del welfare state: la Norvegia.

 

Vedrete, saranno le singole città, a prendere la guida della lotta al “climate change”. Anche a dispetto di alcune scelte di molti governi nazionali.

 

In che modo alcuni scienziati in Gran Bretagna stanno decidendo nientepopodimeno che il futuro dell’umanità! Lo racconta da par suo Newsweek.

 

“Un frutto maturo caduto dall’albero.” Xabi Alonso, uno dei centrocampisti più raffinati della sua generazione, e il significato del suo ritiro dal calcio giocato.

 

Vecchie storie

 

Perché il mondo e la cultura arabo-musulmana non si sono mai (più) ripresi dalla sconfitta nella guerra dei sei giorni con Israele, nel 1967.

 

La storia affascinante della pianificazione dei funerali di Muhammad Ali, uno dei più grandi sportivi di sempre, a un anno dalla sua morte (3 giugno 2016).

 

Ciò che Shakespeare ha ancora da dire sugli studi sul linguaggio e la mente umana (via Rivista Studio).

 

 

Guarda questo 

 

Il ruolo della bicicletta (la sua diffusione) nel processo globale di emancipazione delle donne, spiegato bene in questo video di Vox…