Foto LaPresse

Il futuro dell'Isis, dieci anni di Amazon Kindle e la ristorazione di Giacomo Bulleri. Di cosa parlare nel weekend

Marco Alfieri

Un grande tema di dibattito spiegato bene, qualche lettura da non perdere, un video e vecchie storie che riaffiorano dal passato. Bastano pochi link per rendere speciale il fine settimana…

“Sul palco l’impiegato comunale che in 40 anni di lavoro non si è mai assentato. E’ quello che timbra per tutti i colleghi…” #Sanremo

Matteo Capponi

 


 

Jihad quotidiana  

Perdono terreno nelle terre d’elezione, Siria e Iraq, ma restano la più grande minaccia alla sicurezza globale e alle nostre città. Fanno più fatica a reclutare “foreign fighters” ma rimangono il polo di attrazione (e la fabbrica) del jihadismo contemporaneo. A che punto è la guerra all’Isis, e al Califfo al Baghdadi, al tempo di Donald Trump alla Casa Bianca? Rispondere non è facile.

Intanto perché, pur perdendo posizioni sul campo e le capitali Mosul e Raqqa, si stanno riorganizzando nelle province siriane del sud più ricche di petrolio, al confine con l’Iraq. In sostanza lo Stato islamico non si sta “sbriciolando”, come si tende a credere, bensì sta mutando pelle, seguendo un processo di frammentazione/mimetizzazione per certi versi analogo a quello di al Qaeda 10-12 anni fa.

Questa trasformazione si comincia a vedere bene fuori dal Medioriente, l’ha raccontata Rukmini Challimachi sul Nyt. In sostanza l’Isis comanda già da tempo e/o coordina “da remoto” molti attentati dei cosiddetti lupi solitari jihadisti che colpiscono in giro per il mondo.

Non solo. Da qualche tempo c'è persino un gruppo d'elites ben pagato, formato da combattenti delle ex repubbliche sovietiche, che sta addestrando miliziani jihadisti in Siria. E il modello potrebbe espandersi a livello globale. Ne parla Foreign Policy.

Infine ci sono due fattori che sconsigliano di cantare vittoria troppo presto. Da un lato un attore chiave come la Turchia non potrà combattere fino in fondo, nei fatti, Isis, finchè non avrà risolto la questione curda interna. Dall’altro le prime mosse della nuova amministrazione Usa potrebbero paradossalmente rinvigorire la galassia jihadista, Isis e al Qaeda in testa…

 

Da non perdere

La disperata corsa francese per trovare un candidato capace di fermare la corsa di Marine Le Pen verso l’Eliseo. Azzoppato Fillon, sarà Macron l’uomo della Provvidenza?

La fine del lavoro dipendente (forse). La tendenza globale, nei comparti economici più marginali, a sostituire il lavoro fisso con contratti di lavoro a termine.  

Dieci anni di Amazon Kindle, le nuove strategie di Jeff Bezos e il grande ritorno del libro (stampato).

Il mondo incantato di Giacomo Bulleri e la sua ristorazione così meravigliosamente italiana, in un bellissimo ritratto del Nyt.

In che modo l’asso delle due ruote, Marc Marquez, sta ricaricando le pile in Spagna in vista della nuova stagione di MotoGp (e della sfida infinita con Valentino Rossi).

 

Vecchie storie

Com’è successo che gli immigrati, storicamente, abbiano contribuito potentemente all’inventiva e alle scoperte americane, alla produzione di brevetti e, quindi, alla crescita degli States. Molto prima di Silicon Valley…

Quanto è troppo tardi per fermare il Fascismo secondo Stefan Zweig, l’indimenticato autore del Mondo di ieri…

 

Guarda questo

La politica protezionista di Donald Trump sul commercio mondiale è oltremodo chiara. Le sue conseguenze, molto meno (e non sembrano affatto buone). Spiega tutto questo video di Vox.com!