Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi (Ansa) 

il bi e il ba

L'illuminazione di fronte alle polemiche: siamo patetici

Guido Vitiello

Della generazione dei nostri padri, nessuno avrebbe potuto immaginarlo. Siamo rimasti eterni adolescenti, pronti a commentare con pedanteria i dettagli più insignificanti

“Che razza di vita è questa?”. Jerry Seinfeld e George Costanza, seduti al tavolo della solita caffetteria, sono colti da un’illuminazione improvvisa: hanno quasi quarant’anni ma non sono neppure lontanamente adulti, sono dei ragazzini che passano le giornate a commentare con esasperante pedanteria i dettagli più insignificanti della vita quotidiana. Si sentono patetici. Ecco, giorni fa ho rivissuto quella vecchia scena di “Seinfeld”. E’ stato quando un amico, con cui ho interminabili discussioni via sms, mi ha segnalato articoli e post vari su quello che pareva essere il tema del giorno, su cui tutti erano tenuti a opinare, e se possibile a opinare prolissamente: una storiella a fumetti di Gipi. Non che fossero tutti cattivi interventi, alcuni erano pieni di riferimenti filosofici e di sottigliezze argomentative, ma a metà lettura ho capito cos’è che non andava (in me, in tanti come me) e ho dovuto alzare gli occhi dal monitor. Ho provato a immaginare mio padre, o qualunque altro padre della Prima Repubblica (insomma un membro dell’ultima generazione non frivola), che passa ore a sviscerare le implicazioni di una striscia di Chiappori che non gli è piaciuta, a bisticciare, a indignarsi, a rompere sdegnosamente amicizie. L’occasione è irrilevante: avrei potuto (e dovuto) avere la stessa illuminazione davanti a qualunque altra polemicuzza con la quale, giorno per giorno, ci illudiamo di fare lotta politica e di portare avanti cause nobili. Davvero, che razza di vita è questa? “We’re pathetic”.

Di più su questi argomenti: