Nella foto Ansa, Licio Gelli (21 aprile 1919 - 15 dicembre 2015)

Il Bi e il Ba

Voglio una vecchiaia come Licio Gelli

Guido Vitiello

Ci pensate che spasso? Tu dici mezza parola, e subito accorre una schiera di spin doctor a titolo gratuito a magnificare la tua fama di burattinaio

Voglio una vecchiaia spericolata, una vecchiaia come Licio Gelli, a menare per il naso dietrologi e magistrati, registi e cantanti, travagli e bonsanti. Ci pensate che spasso? Tu dici mezza parola, e subito accorre una schiera di spin doctor a titolo gratuito a magnificare la tua fama di burattinaio. Arrivano a Villa Wanda come piccoli agrimensori K., e tu dai a ciascuno l’imbeccata mitopoietica che ti serve, dando a intendere che dietro alle cronache c’è una verità occulta, che l’Italia di oggi ha il tuo copyright, che il tuo Piano prosegue nell’ombra e che il tuo ospite ne ha intuito qualcosa. Lo lascerai inquieto e lusingato. Al regista Renzo Martinelli, autore di un fumettone complottista sul caso Moro, confidi: “Deve sapere che a spese mie ho fatto trecento copie del suo film, e l’ho dato a un po’ di amici…”.

 

Ma a Concita De Gregorio citi proprio il film di Martinelli come esempio di inverosimiglianza ridicola. Ah, le risate! Diceva Simmel che per accrescere il proprio potere un segreto millantato vale quanto un segreto vero. Gelli ne era la prova vivente, e anche da non vivente se la cava bene. La sua ombra mitica continua a riverberarsi nell’al di qua, tanto che un noto mitomane, per aver passato qualche capodanno a Villa Wanda, è oggi al centro di una mirabolante inchiesta su “milioni di voti” offerti alla Boschi in cambio della testa di Conte. Niente, continuano ad abboccare. Quanto te la ridi, Licio, ovunque tu sia.

 

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