Barbara D'Urso e il nuovo neorealismo in tv

Dopo l’inseguimento dell’uomo sulla spiaggia di Jesolo, braccato dagli elicotteri della Protezione civile mentre tentava di spezzare il lockdown, “Pomeriggio Cinque” sembra un titolo troppo anodino

Guido Vitiello

“Ecco, Barbara, Barbara… L’elicottero ha segnalato quella persona sulla spiaggia, ma lui ha aumentato il passo e sta scappando, quindi ora lo stiamo inseguendo… I finanzieri hanno iniziato a correre, perché lui si sta allontanando tra le case… eccolo lì! Vedi, Barbara? Andrea, inquadra!”. Dopo l’inseguimento dell’uomo sulla spiaggia di Jesolo, braccato dagli elicotteri della Protezione civile mentre tentava di spezzare il lockdown, “Pomeriggio Cinque” mi sembra un titolo troppo anodino. Forse potrebbero ribattezzarlo “Il prezzo del pericolo”, come l’immaginario reality ante litteram dell’omonimo racconto di fantascienza di Robert Sheckley del 1958, dove si svolge una caccia all’uomo in diretta televisiva, perché il concorrente ha accettato di essere inseguito per una settimana da una banda di sicari: “E adesso è lì, in trappola come un topo… La scala di sicurezza è sorvegliata! La nostra telecamera, piazzata su una casa vicina, vi sta offrendo ora una visione della scena a distanza ravvicinata! Guardate, amici, guardate! Non c’è più speranza per Jim Reader?”. Oppure potrebbero chiamarlo “L’uomo in fuga”, come il gioco trasmesso alla tv tridimensionale di un romanzo del 1982 di Stephen King (con lo pseudonimo di Richard Bachman), dove un uomo guadagna cento dollari per ogni ora in cui riesce a scappare a uno squadrone di mercenari chiamati Cacciatori. In un caso e nell’altro, quando Goffredo Fofi dice che la fantascienza è il nuovo neorealismo è sempre più difficile dargli torto.