Specchio riflesso

Guido Vitiello

La repellente (ed eversiva) raccolta firme del Fatto Quotidiano contro la sentenza della Consulta sull’ergastolo ostativo e altre bambinate

Specchio riflesso, ve lo ricordate? O anche: specchio di gomma, la parola ti ritorna, sul calco dell’inglese “I’m rubber you’re glue, whatever you say bounces off me and sticks to you”. Erano formidabili barriere anti-insulti nei litigi tra bambini, più impenetrabili dello scudo spaziale di Reagan: qualunque cosa ti lanciassero contro, tornava al mittente con il doppio della potenza. Bei tempi, vero? Ecco, sono tornati. Il Fatto Quotidiano raccoglie firme perché il legislatore ponga rimedio alla sentenza della Corte costituzionale sull’ergastolo ostativo. La cosa è in sé piuttosto repellente.

   

L’avvocato Gian Domenico Caiazza, presidente dell’Unione delle Camere penali, obietta con ottime ragioni che l’appello è eversivo. No, gli ribattono i promotori, è la mafia semmai a essere eversiva. Non mi hai fatto niente, faccia di serpente. Nella stessa cesta dei giocattoli ha frugato Nino Di Matteo, ora membro del Csm, e ha replicato alla Corte che l’ergastolo ostativo sarà pure anticostituzionale, ma che la mafia mortifica la Costituzione ogni giorno. E che gli rispondi? Vorremo mica giocare a chi straccia di più la Carta? Allora giochiamocela almeno a morra – non nel senso di Nicola –, con tanto di forbice e sasso.

   

Mi ricordano quell’altro bambino, il capricciosetto con la felpa, che quando non gli davano ragione strillava così: “Il buon senso sarebbe incostituzionale? Pazzesco!”.

   

Ah dimenticavo: tutta la nursery si è fatta valere nella crociata dei bambini che in quell’eroico 4 dicembre salvò la pergamena del 1948 da un assedio mortale.

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