George Carlin è stato forse il più filosofico dei comici americani (foto Wikimedia)

Sbatterli dentro e gettare via la chiave. Ma via dove?

Guido Vitiello

Rispondere con la stand-up comedy a chi è tornato a ripetere il mantra "adesso i boss mafiosi torneranno a camminare a piede libero per le nostre strade"

Poche storie, certi criminali c’è da sbatterli dentro e gettare via la chiave. Sennò i boss mafiosi torneranno a camminare a piede libero per le nostre strade. Quante volte le abbiamo sentite queste due frasi, solo negli ultimi giorni, dopo la sentenza della Cedu sull’ergastolo ostativo? Io almeno una dozzina, per bocca di politici, giornalisti e (quel che è più grave) uomini di legge. Una dozzina che va a sommarsi alla dozzina di migliaia degli ultimi anni. E allora smettiamola, compagni garantisti, con le nostre prediche inutili sull’incultura giuridica. Tentiamo altre vie. Per esempio, la stand-up comedy. E mettiamoci a lezione dal grande George Carlin, che è stato forse il più filosofico dei comici americani, con quella sua canizie da hippy ben vissuto. “Sbatterli dentro e gettare via la chiave – diceva in uno dei suoi monologhi – “questa è davvero stupida. Dove la getti la chiave, davanti all’ingresso del carcere? I suoi amici la troveranno subito. E poi, quanto lontano puoi lanciare una chiave? Quindici, venti metri al massimo. Anche se la scagli impugnandola di piatto cosa ottieni, tre o quattro metri in più, a dir tanto”. Oppure, continuava Carlin: “Invece di stare in prigione, questo criminale adesso cammina per le nostre strade”. Pausa. “Che ne sappiamo? Magari sta a casa a farsi la babysitter. Non è che ogni criminale in libertà si mette a camminare per le strade. A volte rubano una macchina, per esempio. E dovremmo esserne contenti: ‘Grazie a dio ha rubato una macchina. Almeno non cammina per le nostre strade’”.

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