Mario Draghi (foto LaPresse)

Ridurre i tassi non basta

Redazione

Molto si chiede a Draghi e molto Draghi ha fatto introducendo quella liquidità in grado di ridurre lo spread e stabilizzare la crisi di liquidità delle banche. Se però l'attuale crisi è nata dal credito facile, meglio dire indiscriminato, con i famosi "subprime", perchè insistere nell'introdurre liquidità facile? Sarebbero necessarie delle riforme che riducano il rischio "sistemico", rendendo meno traumatici i fallimenti degli operatori, ma nella finanza "globalizzata" ciò è divenuto quasi impossibile. Ad onor del vero questo è fuori dalla buona volontà di Draghi e richiederebbe un miglior coordinamento internazionale, ad esempio in sede G7. La vera soluzione, specie per l'Italia, sarebbe una politica fiscale che almeno non aumentasse le imposte, ma questa è tutta da venire. Gran parte dei contribuenti italiani aspettano fiduciosi (si fa per dire) la determinazione delle aliquote TASI e TARI nei loro comuni. Chi ha ricevuto gli 80 euro può ragionevolmente aumentare il proprio ottimismo, ma altrettanto ragionevolmente chi dovrà pagare delle imposte per un ammontare ad oggi indeterminato può temere che le prossime imposte possano essere più alte di quelle finora applicate. Quindi la partita si gioca in casa (ma anche a Bruxelles dove vengono decise ed implementate gran parte delle politiche nazionali) e potrà essere vinta con riforme credibili e regole che non aumentino i controlli ma gli rendano più efficaci.

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