Papa Francesco (foto LaPresse)

Tra sogni e poesie sui pappagalli, il Papa ha deciso: “No all'ordinazione di uomini sposati”

Matteo Matzuzzi

“Solo il sacerdote può consacrare l'eucaristia e amministrare il sacramento del perdono”, spiega il cardinale Czerny presentando l'esortazione “Querida Amazonia”. Quattro i grandi sogni di Francesco per il futuro della foresta

Nessuna apertura all'ordinazione di uomini sposati. E' la decisione del Papa messa nero su bianco in Querida Amazonia, l'esortazione apostolica post sinodale diffusa oggi. Il testo è stato consegnato lo scorso 27 dicembre e firmato nella versione definitiva il 2 febbraio. L'ordinazione di uomini sposati era la questione clou, quella che aveva maggiormente animato il dibattito fin dallo scorso ottobre e che era comparsa anche nel Documento finale approvato dalla maggioranza dei padri sinodali. Una questione "sulla quale il Successore di Pietro, dopo aver pregato e meditato, ha deciso di rispondere non prevedendo cambiamenti o ulteriori possibilità di deroghe rispetto a quelle già previste dalla vigente disciplina ecclesiastica", ha scritto in un editoriale Andrea Tornielli, direttore editoriale dei media vaticani. In un'intervista curata dall'Osservatore Romano e Vatican News, il cardinale Michael Czerny, segretario speciale del Sinodo per l'Amazzonia, ha confermato che non c'è alcuna svolta: "Solo il sacerdote può consacrare l'eucaristia e può amministrare il sacramento del perdono. Questa necessità impellente è all'origine dell'appello che Francesco rivolge a tutti i vescovi perché oltre a pregare per le vocazioni, siano più generosi nell'inviare quanti mostrano una vocazione missionaria, a scegliere l'Amazzonia".

 

Il tema è affrontato dal Papa al punto 89 dell'esortazione: "Nelle circostanze specifiche dell’Amazzonia, specialmente nelle sue foreste e luoghi più remoti, occorre trovare un modo per assicurare il ministero sacerdotale. I laici potranno annunciare la Parola, insegnare, organizzare le loro comunità, celebrare alcuni Sacramenti, cercare varie espressioni per la pietà popolare e sviluppare i molteplici doni che lo Spirito riversa su di loro. Ma hanno bisogno della celebrazione dell’Eucaristia, perché essa 'fa la Chiesa', e arriviamo a dire che 'non è possibile che si formi una comunità cristiana se non assumendo come radice e come cardine la celebrazione della sacra Eucaristia'.Se crediamo veramente che è così, è urgente fare in modo che i popoli amazzonici non siano privati del Cibo di nuova vita e del Sacramento del perdono".

 

Al punto successivo si legge che "questa pressante necessità mi porta ad esortare tutti i vescovi, in particolare quelli dell’America Latina, non solo a promuovere la preghiera per le vocazioni sacerdotali, ma anche a essere più generosi, orientando coloro che mostrano una vocazione missionaria affinché scelgano l’Amazzonia. Nello stesso tempo, è opportuno rivedere a fondo la struttura e il contenuto sia della formazione iniziale sia della formazione permanente dei presbiteri, in modo che acquisiscano gli atteggiamenti e le capacità necessari per dialogare con le culture amazzoniche. Questa formazione dev’essere eminentemente pastorale e favorire la crescita della misericordia sacerdotale".

 

"Il cuore dell'esortazione è l'amore del Papa per l'Amazzonia e le conseguenze di tale amore: un capovolgimento del modo comune di pensare al rapporto tra ricchezza e povertà, tra sviluppo e custodia, tra la difesa delle radici culturali e l'apertura all'altro", ha aggiunto il cardinale Czerny. "Il Papa sogna per l'Amazzonia un impegno di tutti nella difesa dei diritti dei più poveri, dei popoli originari, degli ultimi. Sogna un'Amazzonia che preserva la sua ricchezza culturale. Il suo sogno ecologico è di un'Amazzonia che custodisce la sua vita traboccante. E infine sogna comunità cristiane capaci di incarnarsi in Amazzonia e di costruire una Chiesa dal volto amazzonico".

 

Querida Amazonia può essere definita un'esortazione "onirica". Sono quattro i "sogni" che contraddistinguono gli altrettanti capitoli in cui il documento è diviso: un sogno sociale, un sogno culturale, un sogno ecologico, un sogno ecclesiale. In conclusione, una preghiera alla "Madre dell'Amazzonia". Frequenti i brani poetici a inframmezzare il testo. All'inizio, tratto da "Timareo" di Ana Varela Tafur, si legge: "Molti sono gli alberi / dove abitò la tortura / e vasti i boschi / comprati tra mille uccisioni". Quindi, un brano da "Amazonia solitária" di Jorge Vega Márquez: "I mercanti di legname hanno parlamentari / e la nostra Amazzonia non ha chi la difenda […]. / Esiliano i pappagalli e le scimmie […] / Non sarà più la stessa la raccolta delle castagne".

  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.