il foglio sportivo

Nelle mani di Karabatić

La Francia aspetta l'intramontabile Migliore per tornare a vincere il Campionato europeo di pallamano

Giovanni Battistuzzi

Un altro giro, stessa corsa. Quella iniziata nel 2002, un anno dopo ciò che doveva essere il punto più alto della storia della pallamano francese, il titolo mondiale. Non fu così: arrivarono 2 Olimpiadi, altri 4 Mondiali e 3 Europei. E lui fu sempre tra i protagonisti, se non il grande protagonista. A quasi 36 anni Nikola Karabatić è ancora in campo. E sul rettangolo di gioco vuole dettare le sue regole, quelle del talento, quella “della vittoria, perché la pallamano è uno sport, non un gioco. E per divertirsi in uno sport c’è un solo modo: vincere”.

 

Il suo credo sarà la regola anche al Campionato europeo 2020 che è iniziato giovedì e si concluderà il 26 gennaio a Stoccolma (con la Svezia lo organizzano Norvegia e Austria). Perché uno come Karabatić non cambia. “Passano gli anni ma la volontà è sempre una sola: vedere la palla gonfiare la rete, gioire per un successo”. La Francia dopo il terzo posto al Mondiale 2019 e i due Europei consecutivi finiti male, ha voglia di vincere. E lui di ritornare a essere quello che è sempre stato: il migliore. E di dimenticare ciò che hanno provato a farlo diventare: un ex pallamanista. Il suo alluce valgo è stato operato, la squalifica per aver truccato un match, espiata. “Ho sbagliato, ho pagato, ho voglia di spaccare tutto. Ancora”. 

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