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Inseguire i propri sogni in fondo al mare

Adriano Sofri

L'archeologo marino Luigi Benedetti ricorda Sebastiano Tusa, morto nel volo dell'Ethiopian Airlines

“La camera dello scirocco” è la sontuosa rivista dell’Accademia di Belle Arti di Agrigento. Il numero di maggio si apre con un articolo dell’archeologo marino Luigi Benedetti che ricostruisce la storia dei grandi ritrovamenti siciliani e delle istituzioni regionali che hanno via via promosso l’archeologia subacquea, fino alla costituzione, nel 2004, della Soprintendenza del mare. Il Satiro a Mazara, le navi punica e romana a Marsala, il sito ritrovato della Battaglia delle Egadi, sono tappe famose di una storia recente e già così ricca. Esistono in Sicilia 23 siti subacquei visitabili con maschera e pinne. L’articolo mette in rilievo il ruolo decisivo tenuto in questo ambito da Sebastiano Tusa. Tusa, soprintendente del mare e poi assessore ai beni culturali della regione, era fra i viaggiatori che persero la vita nello scandaloso schianto del volo dell’Ethiopian Airlines tra Addis Abeba e Nairobi, lo scorso 10 marzo. Andava a un convegno dell’Unesco, aveva 66 anni. Giovane allievo e amico, Benedetti lo ricorda come la guida di quanti “hanno inseguito i propri sogni in fondo al mare: con parole private che io gli dedico in pubblico”.