Nino Di Matteo. Foto LaPresse

Nino Di Matteo, il pm delle mille cittadinanze

Massimo Bordin

Si torna a parlare di un possibile ruolo di ministro in un governo a 5 stelle per il pubblico minitero

Si torna a parlare del dottore Antonino Di Matteo. Il M5s propone al comune di Genova di conferire la cittadinanza onoraria al pubblico ministero del processo trattativa, che ormai ne ha una collezione. Se Antonio Ingroia, sospeso fra Italia e Guatemala, è divenuto il pm dei due mondi, Nino Di Matteo finì per essere il pm delle mille cittadinanze. Si torna anche a parlare di un suo possibile ruolo di ministro in un eventuale governo a 5 stelle. Inevitabili le polemiche. Inevitabili, ma inutili. Le vicende del pm sottostanno a una rappresentazione del tutto particolare, refrattaria alla logica o almeno al buon senso. Un esempio? Recentemente la procura di Caltanissetta ha richiesto e ottenuto dal gip l’archiviazione del procedimento per l’ormai molto noto progetto di attentato ai danni del magistrato. Sono gli stessi inquirenti nisseni ad ammettere che l’esplosivo di cui aveva parlato il pentito Galatolo, architrave dell’indagine, non è mai stato trovato e, a dirla tutta, il racconto del pentito risulta lacunoso in alcuni punti e con contraddizioni non facilmente superabili. Ma, attenzione, deve ritenersi provata l’esistenza di un progetto criminoso ancora in atto teso all’eliminazione del dottore Di Matteo. Dunque si archivia un’accusa che deve ritenersi provata. In qualunque modo si interpreti, e ce n’è più d’uno, una sentenza del genere segnala che qualcosa non va.

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