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Gara di cicchetti d'agosto a Roma

Marianna Rizzini

La Lega esporta leghisti aperitivisti a Roma, ma i veneti più intelligenti colonizzano la capitale a forza di cicchetti. Due luoghi in gara, un vino introvabile, e il pericolo di finire come a un rave a Panarea.

Che la Lega sia riuscita ad esportare nella tanto vituperata "Roma ladrona" la Lega stessa è un fatto (e pare che i leghisti a Roma adorino gli aperitivi a Piazza di Pietra), ma qualche veneto intelligente ha intanto colonizzato Roma a forza di cicchetti. Cicchetti, e non romanissimi supplì, si servono sulla fresca collina accanto a San Pietro, al ristorante "ombre e cicchetti" – dove "le ombre" sono le frasche che circondano le panche ma anche i  bicchieri di vino abbondante. Cicchetti spopolano pure nelle vie del centro, ai tavolini di Gusto, wine bar-osteria-pizzeria. Calamaretti, polpette, formaggi – e un vino bianco meraviglioso e fruttato le cui bottiglie finiscono sempre troppo presto per poter fare il bis (in una tavolata, ovvio, ché in due si rischia di finire stesi come un turista di rave a Panarea).

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.