Geopolitica alcolica: mai bere uno spritz al sud

Marianna Rizzini

Per ragioni antropologiche, lo spritz – che sia spritz-spritz o spritz-Aperol – mal si adatta alle città a sud di Firenze.

    Lo spritz, che sia spritz-spritz o spritz Aperol, e per quanto sia bravo il barman, mal si adatta alle città a sud di Firenze. Non è una questione climatica. E' una questione antropologica. L'uomo e la donna che bevono spritz, infatti, tendono ad assecondare, sebbene con spirito e bollicine, il retrogusto amaro-autocritico del loro carattere (esaltato appunto dalla suddetta bevanda). Ma bere spritz al sud non permette questa operazione – lo stato d'animo degli aperitivisti del centro sud è infatti più indugiante, morbido, pieno come un buon vino, teso al perdere, anche solo per un minuto, il controllo di sé. Al Nord, e in particolare nel Triveneto, l'esprit da aperitivo è come lo spritz: allegro ma non rilassato, invitante ma non accogliente.

    • Marianna Rizzini
    • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.