In viaggio verso le elezioni. Le puntate del reportage del nostro inviato ad Atene

Marco Valerio Lo Prete

Il virus statal-populista

(Atente, 21 gennaio 2015)

 

“Tsovolas, svuota i forzieri!”. Così urlò il primo ministro greco, il socialista Andreas Papandreou, rivolto al proprio ministro delle Finanze, durante un comizio elettorale. La folla di cittadini presenti, tra urla e applausi, mostrò la propria approvazione. Era il 1989 e i forzieri della Grecia già non erano più così pieni [continua a leggere]


Addio allo stato-balia

(Atene, 20 gennaio 2015)

 

Tradizionalmente in Grecia erano i primi frutti del raccolto a essere considerati sacri, quindi degni di essere offerti agli dei. Più di duemila anni dopo, nel paese che ha ricordato al mondo come perfino gli stati europei possano andare in bancarotta, i primi avanzi di bilancio dello stato sono considerati anch’essi sacri e sono diventati oggetto della più aspra contesa politica. [continua a leggere]


Qui Syriza, abbiamo un piano.

(Atene, 19 gennaio 2015)

 

Camicia rosa, jeans neri, giacca di panno marrone e maglietta della salute bianca bene in vista. Quando lo incontriamo, John Milios ovviamente è senza cravatta, e dev’essere un marchio di fabbrica visto che del leader di Syriza, Alexis Tsipras, si fatica inutilmente a cercare una foto in cui indossi quest’accessorio dell’abbigliamento maschile d’origine cavalleresca. [continua a leggere]

 


Grecia Anno zero.

(Atene, 16 gennaio 2015)

 

Davanti ai chioschi che nella capitale greca vendono snack e giornali, le prime pagine dei quotidiani sono stese ogni mattina come panni appena lavati, appese ordinatamente a delle mollette. E i capannelli di lettori si formano continuamente, confrontandosi con un’insolita dose di politica internazionale. [continua a leggere]

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