Una scena di “Il ragazzo di campagna”, un film del 1984 di Castellano e Pipolo, interpretato da Renato Pozzetto

Come tracciare l'identikit dei milanesi in base al sogno casa

Paola Bulbarelli

Interessano i collegamenti con mezzi pubblici, la comodità dei negozi, l’assenza di aree degradate e insicure. Ciò che differenzia Milano dalle altre metropoli italiane è l’acquisto dell’immobile come forma di investimento

Mentre i milanesi che se lo possono permettere sono già partiti per Santa e Courma e anche per località di minor blasone, i milanesi che prima della seconda casa preferiscono sognare la prima si danno da fare. Pensano in grande ma soprattutto pensano a un sogno su misura. E hanno preferenze ben precise, che sono anche specchio di un modo di vivere, per definire la loro casa ideale. Deve essere comoda, e questa non è una peculiarità. E deve essere nel verde, anche se in periferia: e questo invece è un atto di fiducia, non frequente in Italia, nelle possibilità di miglioramento delle periferie cittadine. Dimensione media non minimal, tra i 60 e i 90 mq.

     

Tra le principali caratteristiche che influenzano la scelta ci sono i collegamenti con mezzi pubblici, la comodità dei negozi, l’assenza di aree degradate e insicure. La preferenza va per la nuova costruzione o il completamente ristrutturata. La gestione più o meno onerosa di impianti tecnologici e energetici è un altro punto fermo. Abitare in città ha un costo in realtà non troppo maggiore della media nazionale, ma il milanese vecchio o nuovo è disposto a pagare un affitto mensile medio pari a 663 euro (valore superiore del 5 per cento alla media italiana). E quando si tratta di acquisto, si va fra i 100 e 220 mila euro (55,1 per cento di chi ricerca una casa a Milano), mentre un ulteriore 29,2 per cento colloca la sua capacità di spesa fra 220-500 mila. Tutto sommato batte il sole sulle previsioni dell’andamento del mercato. Anzi Milano attira al punto che ci sono troppe domande a fronte di un’offerta che, si dice, nel giro di cinque anni andrà in esaurimento per mancanza di case.

     

Il mercato immobiliare milanese, d’altronde, offre soluzioni diversificate anche in virtù dei grandi progetti di riqualificazione delle periferie. Un altro fattore positivo. In più, è una città di studenti e di ricercatori con undici università, i giovani vedono qui un futuro promettente, ed è un città di lavoratori single: è il luogo in Italia con la più alta percentuale di famiglie composte da una sola persona. Ma le famiglie non mancano, e il 15 per cento, nella Città Metropolitana, ha in progetto di acquistare una nuova abitazione nell’arco di 12-18 mesi. Sono i numeri, il terzo Rapporto Meteo Immobiliare commissionato dal gruppo Yard e realizzato dalla Rete Urbana delle Rappresentanze. “Il residenziale, ancora una volta, mostra di essere il settore trainante per tutto il comparto immobiliare sia a Milano sia a livello nazionale – afferma Alessandro Pasquarelli, amministratore delegato del Gruppo Yard – In particolare a Milano è necessario che l’offerta sia in grado di seguire una domanda sempre più focalizzata sui servizi e proveniente da un target sempre più differenziato”. Ma ciò che differenzia l’area milanese dalle altre città metropolitane italiane è soprattutto l’acquisto dell’immobile come forma di investimento dei propri risparmi (16,5 per cento) in conseguenza della forte attrattività della metropoli lombarda.

  

Significativo è l’acquisto per trasformare l’abitazione in un B&B , con un valore superiore alla media nazionale, segno che Milano sta crescendo come città d’arte e di turismo.  E i prezzi ne sono la prova tangibile: 5.078 euro al mq, +0,7 per cento in sei mesi, 1,3 per cento in un anno. In 49 zone i prezzi oggi sono più alti rispetto a un anno fa, in 12 uguali, in 9 in calo. Al top, nonostante i nuovi grattacieli, la solita classifica: Spiga, Montenapoleone, Vittorio Emanuele, San Babila, Diaz, Duomo e Scala con 12 mila euro al mq.

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