(Foto Pixabay)

Il salotto di Carla Milesi di Grésy che riunisce l'alta società milanese

Direttori, grandi firme, stilisti e scrittori si incontrano il lunedì in uno dei luoghi più mondani della città

Cicip. Nell’eterna spartizione salottiera proustiana riproducibile ovunque e in ogni tempo, tranne forse a Roma dove tutto è Verdurin a prescindere, salgono le quotazioni Guermantes degli appuntamenti del lunedì di Carla Milesi di Grésy, detta Carlina. Sotto lo Schifano più imponente mai visto a Milano e molte opere del gruppo d’artisti che la signora fondò negli Anni 80 prima di vivere ovunque nel mondo. Concreta, in memoria delle origini cementifere delle fortune familiari, riunisce a giorno fisso direttori, grandi firme, stilisti, scrittori: l’altra sera a centro tavolo Walter Siti e Daniela Hamaui. Cucina la padrona di casa e ci tiene moltissimo. Tiene molto anche al suo primo romanzo, scritto di getto dietro consiglio di amici e, par di capire, del suo terapeuta di riferimento. Dietro lo pseudonimo di Liz ci sono lei e imperdibili ricordi della New York di Basquiat e della Gstaad di molti, riconoscibili cretini della Milano di oggi. Il titolo, “Come facevano a vivere nell’Ottocento senza tranquillanti?” è opera di Massimo Fini. Nessuno degli invitati ignora che all’epoca si usavano oppiacei.

 

Ciciap. Alla colazione per il compleanno di Matteo Salvini organizzata dalla madame Verdurin di Milano, Daniela Iavarone, i non famosi hanno pagato 120 euro, andati ostensibilmente ai City Angels, una volta liquidate le spese di risotto giallo e spumantino.

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