Era l'Anteo, ora è al centro di un nuovo distretto culturale

Paola Bulbarelli

Aperto tutto il giorno, servizi non solo per cinéphile. Pubblico raddoppiato, area in crescita

Le chiamano “facce da Anteo” e sono quei milanesi che al cinema andrebbero solo lì e in nessun’altra sala, perché tanto, all’Anteo, danno sempre qualcosa di buono. Il cinepanettone all’Anteo non lo trovi ma non manca mai quel folto pubblico di aficionados che all’Anteo ci passa pure il Capodanno con panettone e spumante offerto dalla casa. Pubblico che si allarga, perché l’Anteo di recente è profondamente cambiato e cresciuto, diventando Anteo Palazzo del Cinema (da 2.500 mq a 5.500), anche se le “facce da Anteo” son sempre lì a godersi spazi e film come fossero a casa. Un cinema, da sempre un po’ un club, che però da qualche tempo è diventato un “luogo”, un punto di riferimento nella mappa della vita culturale milanese che di luoghi così non ne ha poi troppi. “Abbiamo avuto modo di razionalizzare un bene della città e soprattutto sottolineare la questione del luogo domestico”, spiega Lionello Cerri, patron dell’Anteo da 39 anni e da poco premiato da Europa Cinemas quale imprenditore dell’anno “per il suo contributo essenziale alla circolazione e alla promozione del cinema europeo”.

 

Il nome Palazzo del Cinema è un po’ pomposo, “ma era giusto così perché abbiamo costruito uno spazio, un luogo fisico che raccoglie non solo lo spettatore cinematografico ma ha la pretesa di coinvolgere gli spettatori che sono amanti della comunicazione e dell’audiovisivo in senso generale e di tutte le forme di spettacolo e di cultura, quindi un luogo che apre alle dieci della mattina e chiude all’una di notte sette giorni su sette”. Il Palazzo (ex Casa del fascio poi diventato luogo delle prime riunioni milanesi della Costituente, poi sede del Partito comunista, successivamente scuola media, infine spazio per l’amministrazione pubblica) si è trasformato in nove sale cinematografiche, una sala cinema-ristorante, una sala multimediale, servizi di ristorazione, servizi per l’infanzia e molto altro ancora. A due passi da Porta Nuova, su uno degli assi del “nuovo centro” della città. E a due passi dalla Fondazione Feltrinelli: metteteli idealmente assieme, e avrete l’immagine di un nuovo distretto culturale cittadino, un “luogo” che Milano non ha mai avuto. Tendenza culturale a sinistra? Che ci volete fare, siamo a Milano…

 

Anteo Palazzo del Cinema è un progetto unico in Italia. “L’idea che si intende sostenere, partendo dall’esperienza di quasi 40 anni di attività, è quella di un cinema che fa parte del tessuto sociale: la sala, in un centro metropolitano deve diventare sempre più uno spazio culturale multifunzionale e multidisciplinare, che si apre alla città, accoglie le sue proposte e le fa diventare parte integrante della propria programmazione. Un luogo d’incontro dove il pubblico potrà accedere indipendentemente dall’offerta cinematografica, per parlare di cinema, per leggere un libro, per mangiare, per vedere un film, per partecipare a un corso o per ascoltare musica dal vivo”. Un’altra novità è rappresentata dalla sala multimediale on demand: un vero e proprio “salotto di casa” al cinema, attrezzato con proiettore 2K, schermo e divani, dove chi è interessato potrà organizzare una serata scegliendo il contenuto che intende vedere insieme agli amici. E poi la sala ristornate-cinema che propone diversi menu da consumare durante le proiezioni: a garantire qualcosa di molto meglio dei soliti popcorn è Eataly, che del resto abita lì vicino. “Abbiamo la fortuna di aver raddoppiato il nostro pubblico da quando è stato inaugurato. Al 31 dicembre faremo 200 mila presenze contro le centomila dell’anno scorso, e senza aver raddoppiato il numero dei posti: prima erano 650 e ora 1130. Grande investimento ma anche la consapevolezza che siamo arrivati a un pubblico che non era solo il nostro ma si è allargato e ha dei buoni ritorni”.

 

Il posto, d’altronde è molto accogliente. “Abbiamo scelto materiali da casa come il legno – spiega Riccardo Rocco, storico architetto dell’Anteo, già in pista alla prima ristrutturazione 25 anni fa quando da mono-sala Anteo diventò tri-sala, privilegiando una sorta di continuum con l’esterno e marcando questo arrivare in prossimità degli schermi con un pavimento che ricorda l’asfalto, degli intonaci grezzi ai muri. Altra caratteristica è che si costruito un cinema in verticale, e non sotto. Uscendo dalle sale ci sono alte vetrate che guardano la città. Porta Nuova.

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