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Bei segnali dall'arte, arriva la Galleria Canesso

Paola Bulbarelli

La prima galleria, tra le più importanti a livello internazionale nel mercato dell’arte antica, è stata fondata nel 1994 da Canesso a Parigi

Due “notturni” di Antonio Campi oltre ad alcune opere del Cinquecento cremonese. Sono quelle scelte da Maurizio Canesso per inaugurare il primo ottobre la sua galleria milanese, in via Borgonuovo, uno spazio immerso nel verde in quella che era la serra del giardino di Casa Valerio, uno dei palazzi storici di Milano proprio dietro la Pinacoteca di Brera. Un evento per un mondo di connoisseur e collezionisti, l’arrivo a Milano del noto mercante che ha gallerie a Lugano e Parigi. E un segnale sicuro, un altro, che la città sta davvero ripartendo, anche in questo suo importante mercato-barometro. “Ho avuto la fortuna di trovare questi due dipinti che si inquadrano in un periodo precaravaggesco e rappresentano due picchi altissimi del notturno, due quadri che si conoscevano solo da delle fotografie, è la prima volta che vengono esposti al pubblico”. ha detto Canesso.

La prima galleria, tra le più importanti a livello internazionale nel mercato dell’arte antica, è stata fondata nel 1994 da Canesso a Parigi. La sua attività ruota principalmente attorno ad artisti italiani o che abbiano lavorato in Italia tra il Rinascimento e il Settecento. Diversi suoi dipinti sono stati venduti ai più importanti musei del mondo. Il suo lavoro si rivolge a una clientela privata internazionale estremamente attenta ed esigente. “La mia scommessa è nata nella primavera del 2020, in pieno lockdown”, spiega Canesso. “Con Ginevra Agliardi, che sarà la direttrice della Galleria milanese, ci siamo chiesti come affrontare il futuro. In quel momento di grande incertezza, abbiamo deciso di reagire e aprire una nuova sede a Milano. Milano è una delle città europee che meglio coniuga contemporaneo e antico. Questa città ha un humus culturale straordinario e qui ho un dialogo aperto con gli storici dell’arte e le istituzioni museali. La Lombardia è anche il cuore dei miei interessi artistici; negli anni, accanto ai genovesi e ai napoletani, ho avuto in Galleria moltissime opere di pittori del nord Italia”. Arte anche come investimento? “Le opere antiche non sono a livello di speculazione, non transitano velocemente  ma sono beni che danno soddisfazioni nel lungo periodo rientrando più in una logica di passione. Senza passione, meglio astenersi”.

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