L’incontro tra governo (presente Mario Draghi), regioni e amministrazioni locali di oggi pomeriggio avviene in un momento cruciale, proprio quando il tentativo di uscire dal tunnel diventa una necessità inderogabile. L’aria, in questi giorni, anche a Milano e in Lombardia, si è fatta pesante e la protesta dei commercianti è diventata più dura. Carluccio Sangalli (Confcommercio) che da navigatore avveduto aveva segnalato per tempo il rischio, chiede provvedimenti concreti e subito per le categorie più esposte. Domani a Milano gli ambulanti monteranno le loro bancarelle nei mercati pur senza vendere, perché “dobbiamo lavorare, vogliamo lavorare e abbiamo già dimostrato di poterlo comunque fare in piena sicurezza. Riaprire pienamente i mercati e le fiere si può e si deve”, scandisce Giacomo Errico, presidente Apeca (ambulanti di Confcommercio). Mentre Confcommercio Lombardia chiede “una road map per riaprire” negozi, bar e ristoranti. Sullo sfondo la campagna vaccinale, coi suoi alti (pochi) e i suoi bassi (molti) ma il nocciolo duro dell’appuntamento di oggi è rappresentato dalla distribuzione delle risorse del Recovery fund (il progetto a giorni dovrà essere presentato a Bruxelles). Quei 200 miliardi (o quasi) dell’Europa divenuti un talismano, un oggetto dal potere magico, benefico che come tale viene evocato per risolvere qualsiasi problema.
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