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Casavo, storia di un successo che spiega l'immobiliare 2.0

Mariarosaria Marchesano

Giorgio Tinacci, giovane bocconiano, ha scoperto la dimensione digitale del mercato. Ora i fondi ci scommettono

Coronavirus o no, comprare casa a Milano per realizzare un progetto di vita o d’investimento resta un obiettivo per un numero crescente di persone. Si spiega così la crescita folgorante di Casavo, la start up fondata da un ex studente della Bocconi, Giorgio Tinacci, e diventata nel giro di brevissimo tempo una case history da manuale con quasi 400 milioni di capitali raccolti tra equity e debito. L’ingresso in Casavo della finanziaria della famiglia Agnelli, Exor, che ha guidato l’ultimo aumento di capitale di 50 milioni, ha portato alla luce non solo la storia di una start up milanese di successo ma la nuova dimensione digitale in cui è entrata la compravendite di case e, soprattutto, un inatteso aumento della domanda di investimento immobiliare nella città italiana più colpita dalla pandemia.

 

“C’è una maggiore disponibilità di liquidità indotta dal calo dei consumi che sta spingendo tante persone a valutare l’acquisto di un nuovo appartamento – dice al Foglio Tinacci, che oggi ha 29 anni ed è affiancato da un team di manager tutti giovanissimi come lui – Negli Stati Uniti, per esempio, la crescita dei depositi bancari ha portato a un incremento degli investimenti azionari, ma in Italia le famiglie prediligono il mattone quando si tratta di mettere al sicuro i propri risparmi. Inoltre, c’è la riscoperta del valore della casa come luogo in cui vivere in modo confortevole ed è diffusa la consapevolezza che i bassi tassi d’interesse dei mutui non dureranno in eterno”. Come ha confermato l’ultimo rapporto di Nomisma, presentato martedì, il mercato immobiliare ha vissuto “un insperato rimbalzo nella seconda parte del 2020” dopo che si era praticamente fermato quand’è scoppiato il Coronavirus. In pratica, nel terzo trimestre dello scorso anno le compravendite residenziali erano già in linea con quelle del 2019 e nel quarto trimestre sono risultate in aumento dell’8 per cento rispetto all’anno precedente.

 

E la città di Milano si sta mostrando tra i mercati più vivaci a dispetto delle previsioni di svuotamento. Questo dinamismo si è riflesso in una società come Casavo che tre ani fa si è affacciata sul mercato con un modello di business – quello dell’instant buyer – che in Italia e in Europa non esisteva. “Ho scoperto un nuovo modo di gestire la compravendita di case durante un viaggio America quand’ero alla ricerca dell’idea giusta per avviare la mia impresa – dice Tinacci – Il primo a crederci è stato un fondo di investimento tedesco, Picus capital, che ho incontrato durante una kermesse di start up. La novità rispetto ad altri portali è che siamo direttamente noi ad acquistare l’immobile riducendo il tempo medio di conclusione di una transazione da sei mesi a trenta giorni e che l’utente può usufruire di un servizio di valutazione gratuita del proprio appartamento a prescindere se poi decida o meno di proseguire con la vendita”.

 

In effetti, la piattaforma tecnologica di Casavo è basata su un algoritmo che si chiama Eva in grado calcolare una prima stima del valore dell’immobile praticamente in tempo reale ma dopo averlo confrontato con centinaia di proprietà simili nella stessa zona. Un approccio di comparazione che ricorda quello adottato dal gruppo Mutuionline quasi vent’anni fa e non è un caso che il suo fondatore, Marco Pescarmona, sia stato tra i primi investitori di Casavo. Tutto avviene da remoto in un rapporto diretto tra l’utente e l’acquirente mentre le agenzie immobiliari vengono coinvolte soprattutto nella fase di commercializzazione delle case acquistate. La società investe in prima persona assumendosene il rischio e occupandosi dei lavori di ristrutturazione, per questo motivo la valutazione dell’immobile generalmente implica uno sconto rispetto al prezzo medio di mercato.

 

La società ha concluso fino ad oggi 1.100 transazioni per un controvalore di 300 milioni di euro e si conta che delle 14 mila compravendite realizzate nella città di Milano nei primi nove mesi del 2020 il 50 per cento delle valutazioni (7.000) sia avvenuta sul portale di Casavo. Per far fronte agli investimenti, la società – che sotto questo aspetto si muove un po’ come un fondo immobiliare – dispone di linee di debito per complessivi 300 milioni di cui l’ultima tranche di 150 milioni di euro è stata concessa dalla banca d’affari Goldman Sachs. Praticamente, Tinacci sta portando il real estate nella dimensione 2.0 e questo grazie a un’intuizione avvenuta osservando come funzionava il mercato americano non più di tre o quattro anni fa. Da allora la start up è passata da tre a quasi 200 dipendenti con una crescita che nel 2020 è stata a tre cifre, sottolinea Tinacci. “Per creare un business a volte basta cambiare il modo di vedere le cose”, conclude Tinacci.

 

 

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